Voto assistito per disabili, vediamo come funziona, anche in vista delle elezioni politiche di settembre. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Indice
- Voto assistito per disabili: accompagnatore
- Voto assistito per disabili: trasporto pubblico
- Voto assistito per disabili: procedura
- Voto assistito per disabili: accessibilità
- Voto assistito per disabili: barriere architettoniche
- Voto assistito per disabili: voto a domicilio
- Voto assistito per disabili: la richiesta per votare da casa
- Voto assistito per disabili: riassumendo
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Per le persone con disabilità c’è la possibilità di esprimere la preferenza da casa o anche direttamente al seggio.
Ovviamente il voto assistito spetta solo a chi per determinate condizioni fisiche non può recarsi alle urne o ha la necessità di votare con un accompagnatore.
Possono rientrare in questa categoria, ovvero di chi ha bisogno di un aiuto per votare:
- i non vedenti;
- chi ha amputazioni alle mani;
- chi ha una paralisi;
- o altri tipi di disabilità che non possono consentire di esprimere il voto autonomamente.
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Non possono usufruire del voto assistito gli elettori che hanno una disabilità solo mentale (anche se l’accompagnatore è un familiare) e le persone con sindrome di Down.
Voto assistito per disabili: accompagnatore
Le persone che non possono esprimere il voto senza un aiuto potranno farsi accompagnare da un familiare o da un’altra persona, entrambi devono comunque essere iscritti nelle liste elettorali. La funzione di accompagnatore può essere esercitata per una sola persona con disabilità.
Il presidente di seggio deve accertarsi che l’accompagnatore sia stato scelto dall’assistito il quale ne deve conoscere nome e cognome.
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Voto assistito per disabili: trasporto pubblico
In base alla Legge 104 del 1992 i Comuni devono garantire un servizio di trasporto pubblico per gli elettori con disabilità per facilitare il raggiungimento del seggio elettorale.
Voto assistito per disabili: procedura
Come accedere alla possibilità di voto assistito? È necessario presentare una documentazione all’Ufficio elettorale del Comune di residenza. La certificazione deve provare che la persona con disabilità ha un effettivo impedimento. In questo caso gli sarà consentito di avere un accompagnatore.
Sono necessari questi documenti:
- una formale richiesta firmata;
- un documento di identità (in corso di validità);
- la tessera elettorale;
- un certificato medico che confermi l’impossibilità a votare da solo. I ciechi avranno bisogno di esibire solo il libretto nominativo dell’Inps.
L’impedimento deve essere dunque dimostrato con una documentazione sanitaria. Viene rilasciata in modo gratuito dall’Asl.
Voto assistito per disabili: accessibilità
Le persone con disabilità che non rientrano nel voto assistito (non hanno quindi bisogno di un accompagnatore), possono ovviamente recarsi alle urne. I seggi elettorali devono garantire l’accessibilità anche a chi non è deambulante.
Ma non solo, la persona con disabilità:
- deve avere la possibilità di leggere il manifesto con il nome delle liste e dei candidati, e dunque deve essere affisso a una altezza tale da agevolarne la lettura;
- deve poter votare in assoluta segretezza;
- deve avere la possibilità di poter svolgere le funzioni di componente di seggio o di rappresentanza di lista;
- deve poter avere la cabina riservata, riconoscibile con apposito simbolo;
- deve avere la possibilità di votare in cabine accessibili, dunque in grado di accogliere le carrozzine e avere un piano di scrittura di un’altezza di 80 centimetri.
Voto assistito per disabili: barriere architettoniche
E se il seggio elettorale non risponde a questi requisiti? Se cioè l’accesso non è possibile per l’esistenza di barriere architettoniche? In questo caso l’elettore con disabilità può recarsi in un’altra sezione, sempre nello stesso comune. L’importante è che appartenga allo stesso collegio o circoscrizione.
Voto assistito per disabili: voto a domicilio
Vediamo ora come funziona per le persone che hanno disabilità gravi e desiderano votare a domicilio.
Questa possibilità si estende non solo alle persone che hanno una disabilità riconosciuta dalle commissioni medico legali, ma anche a chi ha un certo tipo di infermità.
E infatti, così recita la Legge numero 46 del 2009, possono votare dal loro domicilio:
- gli elettori con una gravissima infermità e che non possono spostarsi dalla propria abitazione (devono essere considerati “intrasportabili”);
- gli elettori con grave infermità in condizione di dipendenza vitale e continuativa da macchinari o apparecchiature elettromedicali tali da non potersi allontanare dalla propria abitazione.
Voto assistito per disabili: la richiesta per votare da casa
Per esprimere il voto a domicilio bisogna fare richiesta all’Asl. È necessaria una documentazione che deve essere rilasciata a non più di 45 giorni dalla data delle consultazioni. Deve ovviamente attestare la grave infermità.
La richiesta deve essere presentata al Comune di residenza. Deve essere allegata una richiesta scritta da parte dell’elettore che comunica di volere utilizzare la propria abitazione per votare.
Il voto a domicilio avviene nel giorno stesso delle elezioni. Lo raccoglie il presidente dell’ufficio elettorale e uno degli scrutatori del seggio. Devono essere accompagnati dal segretario.

Voto assistito per disabili: riassumendo
E dunque, riassumiamo: hanno diritto al voto assistito i ciechi, gli amputati alle mani, gli affetti da paralisi o da un altro impedimento della stessa gravità. In questi casi, gli elettori hanno il diritto di essere accompagnati da un familiare o da un’altra persona iscritta nelle liste elettorali di un qualsiasi comune italiano. Per il voto assistito, deve ricorrere una delle seguenti condizioni:
- l’impedimento fisico deve risultare evidente (sarà comunque il presidente di seggio a valutare il grado di impedimento e l’ammissione al voto con accompagnatore);
- sulla tessera elettorale deve essere stato apposto dal Comune il timbro con la sigla “AVD” (Diritto Voto Assistito, in ordine rovesciato), timbro che, sottoscritto da un delegato del sindaco, viene in genere collocato nella parte interna della tessera elettorale: in questo caso verrà presa nota nel verbale del numero di tessera elettorale e del numero di iscrizione nelle liste di sezione;
- l’elettore ha il libretto nominativo di pensione di invalidità civile rilasciato dall’INPS o precedentemente, dal Ministero dell’Interno (art. 3, l. 854/1973). Nel documento, oltre alla fotografia del titolare, si trova l’indicazione della categoria “ciechi civili” e un codice (tra i seguenti: 10, 11, 15, 18, 19, 06, 07) che attesta la cecità assoluta del titolare del libretto;
- l’elettore è in possesso di un certificato medico emesso da un funzionario appartenete alla ASL che attesta l’impedimento fisico all’espressione del voto. Il certificato andrà allegato al verbale dove verranno annotati gli estremi dell’autorità sanitaria.
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