Disabili, tirocinio di inclusione sociale: come partecipare

Il TIS è una forma di aiuto per l'ingresso del mondo del lavoro delle persone in difficoltà. Scopri come funziona il tirocinio di inclusione sociale.
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27/5/23

Come funziona il tirocinio di inclusione sociale? In questo articolo, entreremo nel dettaglio del beneficio riconosciuto alle persone che hanno difficoltà ad accedere al mondo del lavoro (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le altre guide complete di IED. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

È importante sottolineare che svolgere un tirocinio non implica necessariamente l’instaurazione di un rapporto di lavoro, bensì fornire un programma formativo come mezzo per raggiungere gli obiettivi dell’orientamento, dell’occupabilità e dell’inserimento o reinserimento all’interno del mercato del lavoro.

Quando questa premessa è ben chiara, il datore di lavoro sarà più propenso ad accettare un tirocinante dal momento in cui non esiste un legame diretto tra i due. Tuttavia ciò non esclude la possibilità che si stabilisca un ulteriore rapporto alla fine del periodo di formazione.

Vediamo, quindi, come funziona il tirocinio di inclusione sociale e come può essere attivato.

Indice

Come funziona il tirocinio di inclusione sociale: che cos’è?

I tirocini di inclusione sociale (TIS) rappresentano una modalità, per gli operatori dei servizi sociali, di sfruttare il tirocinio come opportunità per aumentare le possibilità lavorative di un individuo e di favorire il suo inserimento nella società.

Attraverso questo strumento si offre alla persona l’opportunità di acquisire competenze e conoscenze utili al proprio inserimento sul mercato del lavoro.

In cosa consiste il tirocinio? Il tirocinio è una misura di politica attiva che serve a facilitare l’ingresso o il ritorno al mondo del lavoro di una persona in difficoltà. Non si tratta di un rapporto di lavoro diretto, bensì di un metodo per creare un contatto tra azienda e tirocinante, con benefici reciproci.

Il tirocinante acquisisce conoscenze pratiche spendibili sul mercato del lavoro ed arricchisce il proprio curriculum; al contempo, l’azienda ha la possibilità di effettuare investimenti mirati verso la formazione di potenziali futuri dipendenti.

I tirocini possono essere ospitati sia da aziende pubbliche che private e, inoltre, intraprendere questa esperienza non implica la decaduta dello stato di disoccupazione per il tirocinante.

Il tirocinio non è un rapporto lavorativo e prevede l’elaborazione di un progetto che stabilisce gli obiettivi da raggiungere e le procedure da seguire, il tutto concordato dal soggetto responsabile del tirocinante, il promotore, l’ente ospitante ed infine dal tirocinante stesso.

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Come funziona il tirocinio di inclusione sociale: chi ne può usufruire?

I tirocini di inclusione sociale possono essere richiesti solamente da una categoria specifica di popolazione: disabili, svantaggiati o particolarmente svantaggiati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, umanitaria, speciale o sociale.

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Tuttavia, non sono applicabili i tirocini finalizzati ad assolvere l’obbligo contrattuale dell’azienda (come previsto dalla Legge 68/99 – art. 11) nei confronti dei portatori di handicap.

Come funziona il tirocinio di inclusione sociale: cosa offre e quanto dura?

I Tirocini di Inclusione Sociale conferiscono al partecipante un’indennità minima oraria pari a 3,40 euro, per ogni ora lavorata.

Chi fa un tirocinio ha diritto al reddito di cittadinanza? Coloro che svolgono un tirocinio hanno diritto al Reddito di cittadinanza. Il sussidio, infatti, è aggiuntivo ai tirocini, indipendentemente dal fatto che questi siano retribuiti o meno e non è riservato esclusivamente ai disoccupati.

La durata ordinaria è di 12 mesi, con possibilità di proroga di ulteriori 12. Le persone disabili invece hanno una durata massima complessiva di 24 mesi, con prolungamento fino a ulteriori 24 mesi.

Per le persone che vengono attivate con i TIS, si utilizza un contratto di tirocinio più morbido.

Il quadro normativo nazionale per quanto riguarda i tirocini di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione è stato definito con l’accordo firmato il 22 gennaio 2015 da parte della Conferenza permanente tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

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Come funziona il tirocinio di inclusione sociale
Come funziona il tirocinio di inclusione sociale? Nella foto una giovane donna in carrozzella, impegnata al computer.

Come funziona il tirocinio di inclusione sociale: come lo si può attivare?

Per avviare un tirocinio di inclusione sociale è necessario che siano presenti alcune parti: il promotore, l’azienda ospitante e il tirocinante.

La firma del Progetto Formativo Individuale e della Convenzione è obbligatoria per la creazione di un tirocinio valido.

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Il servizio pubblico/il terzo settore sono coinvolti nella definizione del percorso formativo individuale e nel redigere un Progetto Individuale di Inclusione Sociale.

Questo documento garantisce la motivazione all’attivazione del tirocinio e le competenze da acquisire ai fini dell’inclusione sociale, autonomia personale e riabilitazione.

Se hai in carico persone e desideri avviare un tirocinio extracurricolare oppure se sei un’azienda che lavora con soggetti del servizio pubblico o del terzo settore, puoi contattare il Centro per l’impiego. Si cercherà di definire insieme a questo organismo il miglior percorso possibile da attivare. L’azienda è responsabile dell’invio della comunicazione che dichiara l’inizio del tirocinio.

Quanto tempo ci vuole per attivare il tirocinio? Una volta che la documentazione è stata ricevuta, ci vogliono da sette a dieci giorni per attivare il tirocinio di inclusione sociale.

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