Stipendio per i caregiver familiari: il governo ha acceso i riflettori su questa emergenza italiana. Deve farlo, anche perché l’Onu ha chiesto all’Italia di adeguarsi e assicurare a chi assiste un familiare le dovute tutele. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Stipendio per i caregiver familiari: la ministra
- Stipendio per i caregiver familiari: obiettivo
- Stipendio per i caregiver familiari: sostegno e contributi
- Stipendio per i caregiver familiari: la promessa
- Stipendio per i caregiver familiari: conclusione
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La questione è delicata. Lo diventerà molto di più nei prossimi anni: l’aumento consistente di anziani farà crescere inevitabilmente anche il numero delle persone non autosufficienti. Il Servizio Sanitario Nazionale non è in grado di assicurare a tutti una adeguata assistenza. Bisognerà fare ricorso in modo sempre più importante ai caregiver familiari.
Ma chi tutela i caregiver familiari? Chi assicura loro un sostegno economico e previdenziale? Il tema è centrale. Lo sa bene l’esecutivo. La pratica è sul tavolo, insieme a una serie di proposte di legge e all’interno di una più complessiva riforma del sistema nazionale di assistenza.
Vediamo come si sta evolvendo la discussione e quali sono le prospettive per chi ha rinunciato al lavoro (e a tanto altro) per restare accanto a un familiare con una disabilità grave.
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Stipendio per i caregiver familiari: la ministra
La ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, è ben cosciente della questione. Non a caso ha deciso di convocare una serie di riunioni con la presidente di Federcasalinghe, Federica Rossi Gasparrini.
È stato più volte messo in evidenza il ruolo importante che viene svolto dalle donne e dagli uomini che dedicano una parte rilevante della loro esistenza ad accudire familiari con disabilità.
«Queste persone – ha dichiarato Rossi Gasparrini – per svolgere in modo continuo e globale il loro compito, rinunciano alla proprie libertà personale, compiendo delle scelte di vita decisamente difficili».
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Stipendio per i caregiver familiari: obiettivo
In un incontro che si è già svolto tra la ministra e i rappresentanti di Federcasalinghe sono stati ricordati anche gli obiettivi da raggiungere.
Oggi la tutela dei caregiver familiari è definita dall’articolo 1, comma 255 della legge numero 205 del 2017. Che dice:
«Si definisce caregiver familiare la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado».
«Oppure – continua la norma –, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge numero 18, dell’11 febbraio 1980»
Siamo fermi dunque alla legge 104 e all’accompagnamento. Ebbene si chiede di integrare (come ha stabilito l’articolo 6 della legge 493 del 199), anche le casalinghe e i casalinghi che svolgono attività di cura del nucleo familiare in modo abituale e a tempo pieno.
Ma non è tutto, anzi.
Stipendio per i caregiver familiari: sostegno e contributi
Proprio a partire dalla legge 493 del 1999 (che riconosce il valore economico e tutela il lavoro svolto in ambito domestico), si chiede per i caregiver familiari:
- una indennità mensile di cura e assistenza;
- la tutela previdenziale (con il riconoscimento contributivo utile per la pensione);
- il riconoscimento dell’attività svolta come acquisizione di competenze;
- la valorizzazione del ruolo.
Tutte queste richieste, che saranno tenute in debita considerazione dalla ministra (così ha assicurato) si muovono in una direzione, quella che deve portare a una «responsabilizzazione diffusa e sviluppo della tutela e protezione della disabilità – ha dichiarato Federcasalinghe – permettendo alle persone in difficoltà di poter continuare a vivere nella propria abitazione, vicine al proprio nucleo familiare ed assistite da persone care presenti continuativamente».
Quanto vale la pensione per chi percepisce uno stipendio fisso di 1400 euro e paga regolarmente i contributi? Di questo e di altre tematiche simili ne parliamo su lavoroepensioni.it.
Stipendio per i caregiver familiari: la promessa
La ministra Locatelli ha dichiarato che le definizioni sui caregiver familiari già introdotte nel piano normativo non bastano e non servono.
«È necessario – ha infatti aggiunto – introdurre un sistema integrato di tutele e forme di sostegno per tutte le persone che amano e curano».
La ministra ha anche ribadito che «il tema mi sta particolarmente a cuore e dobbiamo anche una risposta all’Onu, rispetto al percorso di aggiornamento della nostra legislazione in merito. Credo comunque che il riconoscimento di tutele e percorsi di sostegno per i caregiver familiari debba provenire da una presa di coscienza, prima ancora che dalle considerazioni svolte dal Comitato Onu».

Stipendio per i caregiver familiari: conclusione
Le promesse saranno mantenute? I caregiver familiari andranno oltre la legge 104 (che tutela in pratica solo i dipendenti) e avranno davvero un sostegno economico e previdenziale entro la primavera del 2024?
La risposta non è semplice. Dipende dal governo, ovviamente. Ci sono due cose che potrebbero spingere a un certo (ma sempre cauto) ottimismo:
- il governo in carica sembra cosciente del problema;
- si sta varando proprio in questi mesi un nuovo sistema assistenziale.
C’è anche altro: lo Stato dovrà decidere se sostenere i caregiver familiari o rinforzare in modo adeguato il Sistema Sanitario. La seconda opzione sembra la più difficile (e costosa). Senza dimenticare che già ora c’è una carenza drammatica di personale (medici e infermieri), una assistenza domiciliare capillare e continua non sembra sia una prospettiva praticabile.
Molto più semplice e conveniente puntare sui caregiver familiari. Vedremo.
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