Piano disabilità, ci sono 2,6 miliardi: cosa prevede?

Piano disabilità, ci sono 2,6 miliardi: stanziati fino al 2024, vediamo nei dettagli cosa prevede il piano. Come sono ripartiti tra le diverse Regioni, chi è rivolto e quali saranno gli aiuti concreti alle persone non autosufficienti e ai familiari che li assistono.
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22/3/23

Piano disabilità, ci sono 2,6 miliardi: sono i fondi stanziati alle Regioni nel 2022/2024 per le persone non autosufficienti. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

INDICE

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Fondi importanti e che hanno uno scopo preciso: contrastare le diseguaglianze e costruire un nuovo modello di welfare. Come ha dichiarato il ministro per il Lavoro e le Politiche Sociali, Andrea Orlando. È stato lui a firmare la proposta che adotta il Piano nazionale per la non autosufficienza.

Su questo stesso tema potrebbe interessarti un articolo sul Bonus disabili delle Regioni 2022: quali sono e come averli; o anche quali sono i fondi destinati ai Comuni per gli alunni con disabilità; c’è anche un focus sui bonus per le barriere architettoniche: imprese senza limiti.

Piano disabilità e non autosufficienza: fondi nazionali

Con gli ingenti fondi assegnati alle Regioni sono previsti numerosi interventi. L’obiettivo è quello di attuare in modo graduale ma preciso i livelli essenziali delle prestazioni sociali. Livelli che dovranno essere garantiti allo stesso modo su tutto il territorio nazionale.

Il piano, come accennato, è ripartito in tre anni:

  • 2022: 822 milioni di euro;
  • 2023: 865,3 milioni di euro;
  • 2024: 913,6 milioni di euro.

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Piano disabilità e non autosufficienza: Regione per Regione

Fondi che nel corso del triennio sono così ripartiti Regione per Regione

Abruzzo

  • quota 2,37%
  • 2022/ 18.660.000
  • 2023/ 18.976.000
  • 2024/ 20.120.000

Basilicata

  • 1,05%
  • 8.267.000
  • 8.407.000
  • 8.914.000

Calabria

  • 3,42%
  • 26.928.000
  • 27.383.000
  • 29.035.000

Campania

  • 8,54%
  • 67.241.000
  • 68.376.000
  • 72.501.000

Emilia-Romagna

  • 7,75%
  • 61.020.000
  • 62.051.000
  • 65.794.000

Friuli-Venezia Giulia

  • 2,34%
  • 18.424.000
  • 18.736.000
  • 19.866.000

Lazio

  • 9,15%
  • 72.043.000
  • 73.260.000
  • 77.680.000

Liguria

  • 3,28%
  • 25.825.000
  • 26.262.000
  • 27.846.000

Lombardia

  • 15,93%
  • 125.427.000
  • 127.545.000
  • 135.239.000

Marche

  • 2,80%
  • 22.046.000
  • 22.419.000
  • 23.771.000

Molise

  • 0,65%
  • 5.118.000
  • 5.204.000
  • 5.518.000

Piemonte

  • 7,91%
  • 62.280.000
  • 63.332.000
  • 67.153.000

Puglia

  • 6,68%
  • 52.596.000
  • 53.484.000
  • 56.711.000

Sardegna

  • 2,92%
  • 22.991.000
  • 23.379.000
  • 24.790.000

Sicilia

  • 8,19%
  • 64.485.000
  • 65.574.000
  • 69.530.000

Toscana

  • 7,02%
  • 55.273.000
  • 56.206.000
  • 59.597.000

Umbria

  • 1,71%
  • 13.464.000
  • 13.691.000
  • 14.517.000

Valle d’Aosta

  • 0,25%
  • 1.968.000
  • 2.002.000
  • 2.122.000

Veneto

  • 8,04%
  • 63.304.000
  • 64.373.000
  • 68.256.000

Piano disabilità e non autosufficienza: a chi si rivolge

Vediamo a chi si rivolge questo piano:

  • persone anziane non autosufficienti con elevato bisogno assistenziale e/o persone con disabilità gravissima. Per gli interventi rivolti a questi beneficiari sono riservate risorse del Fondo per una quota che oscilla tra il 40% e il 60%;
  • persone anziane non autosufficienti con basso bisogno assistenziale e/o persone con disabilità grave. Ai fini esclusivamente del piano, rientrano tra queste ultime le persone beneficiarie dell’indennità di accompagnamento, o comunque definite non autosufficienti o disabili.

Le persone con disabilità come vedete rappresentano una categoria trasversale a tutte le misure assistenziali che sono state individuate, così come agli interi processi assistenziali che dovranno essere sviluppati e perseguiti in modo integrato.

Piano disabilità e non autosufficienza: cosa contiene

Sulla base delle indicazioni nazionali saranno le Regioni ad adottare a loro volta un Piano Regionale per la non autosufficienza. Saranno quindi programmati interventi e servizi.

I piani regionali saranno redatti dopo un confronto con gli enti locali, le parti sociali e le associazioni del Terzo Settore (che si occupano ovviamente di disabilità e di persone non autosufficienti).

Il Piano Regionale deve contenere:

  • il quadro di contesto e le modalità di attuazione dell’integrazione sociosanitaria;
  • le modalità di individuazione dei beneficiari;
  • la descrizione degli interventi e dei servizi programmati, e, in particolare, le caratteristiche dei servizi socioassistenziali volti a promuovere la continuità e la qualità di vita a domicilio delle persone anziane non autosufficienti, comprese le nuove forme di coabitazione solidale delle persone anziane;
  • la programmazione delle risorse finanziarie;
  • le modalità di monitoraggio degli interventi;
  • le risorse e gli ambiti territoriali coinvolti nell’implementazione delle “Linee di indirizzo per Progetti di vita indipendente”.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli interventi programmati con l’utilizzo di questi fondi del piano.

Piano disabilità e non autosufficienza: assistenza domiciliare

L’assistenza domiciliare sociale e assistenza sociale integrata con i servizi sanitari. In pratica il servizio rivolto a persone anziane non autosufficienti o a persone anziane con ridotta autonomia o a rischio di emarginazione. In questo caso saranno attivati dei sostegni per lo svolgimento delle attività fondamentali della vita quotidiana.

Gli interventi saranno indirizzati in particolare:

  • alla cura della persona e al sostegno psico-socio-educativo anche a integrazione di interventi di natura sociosanitaria;
  • soluzioni abitative, anche in coerenza con la programmazione degli interventi del PNRR, mediante ricorso a nuove forme di coabitazione solidale delle persone anziane:
  • rafforzamento degli interventi delle reti di prossimità intergenerazionale e tra persone anziane;
  • adattamenti dell’abitazione alle esigenze della persona con soluzioni domotiche e tecnologiche che favoriscono la continuità delle relazioni personali e sociali a domicilio, compresi i servizi di telesoccorso e teleassistenza.

Piano disabilità e non autosufficienza: servizi sociali di sollievo

Sono poi previsti i cosiddetti servizi sociali di sollievo per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie. In particolare:

  • il pronto intervento per le emergenze temporanee, diurne e notturne, gestito da personale qualificato;
  • un servizio di sostituzione temporanea degli assistenti familiari in occasione di ferie, malattia e maternità;
  • l’attivazione e l’organizzazione dell’aiuto alle famiglie valorizzando la collaborazione volontaria delle risorse di prossimità e quella degli enti del Terzo settore anche con gli strumenti di programmazione e progettazione partecipata secondo quanto previsto dal codice del Terzo settore, oltre che sulla base delle esperienze di prevenzione, di solidarietà intergenerazionale e di volontariato locali;
  • frequenza centri diurni e semiresidenziali.
Piano disabilità, ci sono 2,6 miliardi: cosa prevede?
Piano disabilità, ci sono 2,6 miliardi: cosa prevede?

Piano disabilità e non autosufficienza: servizi sociali di supporto

Saranno anche attivati servizi sociali di supporto per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie:

  • la messa a disposizione di strumenti capaci di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro degli assistenti familiari, in collaborazione con i Centri per l’impiego del territorio;
  • l’assistenza gestionale;
  • l’assistenza legale e amministrativa alle famiglie per tutti adempimenti.

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