Le badanti si possono pagare in contanti o è necessario come per altri lavoratori utilizzare sistemi tracciabili? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Indice
- Le badanti si possono pagare in contanti: è possibile
- Le badanti si possono pagare in contanti: limiti
- Le badanti si possono pagare in contanti: soglia prelievo
- Le badanti si possono pagare in contanti: sanzioni
- Le badanti si possono pagare in contanti: sì, ma zero agevolazioni
- Le badanti si possono pagare in contanti: deduzioni e detrazioni
- Le badanti si possono pagare in contanti: contributi
- Le badanti si possono pagare in contanti: chiarimenti
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Le regole per il pagamento dei lavoratori sono molto severe e la tracciabilità degli stipendi è una delle prerogative. Quest’obbligo non vale invece per le badanti, così come per gli altri collaboratori domestici.
Su questo argomento potrebbe interessarti un post per sapere come si calcola la tredicesima delle badanti; come avere il bonus 150 euro per le collaboratrici domestiche; o un focus che spiega come trovare una badante senza agenzia.
Le badanti si possono pagare in contanti: è possibile
Il motivo? Beh, è intuibile. La natura dell’occupazione è molto diversa e in più il datore di lavoro non è un’azienda, ma una famiglia.
Quindi la badante può essere pagata in contanti, ma ci sono comunque dei limiti che non è possibile travalicare.
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Le badanti si possono pagare in contanti: limiti
I limiti di cui parliamo non sono riferiti strettamente al rapporto di lavoro, ma all’uso del contante. Come sapete la soglia era stata ridotta (per tutte le transazioni) a 1.000 euro, per poi essere di nuovo riportata a 2.000 (è un balletto che va avanti da tempo).
Il che significa che si possono pagare stipendi in contanti alle badanti solo se la cifra è inferiore a 2.000 euro.
Ma per poco: da gennaio 2023 quel limite sarà di nuovo abbassato a 1.000, a meno che nel frattempo non intervenga una disposizione contraria del nuovo governo (la Lega non è troppo favorevole alla riduzione dell’uso del denaro contante).
Dunque è possibile pagare in contanti le badanti e le colf per le ragioni che abbiamo accennato. L’importante è che non si superi la soglia per l’uso del contante nelle transazioni.
Il che significa che al momento, non è possibile andare oltre i 1.999,99 euro.
Dall’anno prossimo (se si escludono probabili cambiamenti), il limite sarà di 999,99 euro.
Le badanti si possono pagare in contanti: soglia prelievo
Queste soglie per il pagamento in contanti hanno degli effetti da non sottovalutare. Uno fra tanti: quando ci sono prelievi superiori a 1.000 euro dal conto corrente bancario, l’istituto di credito è autorizzato, se ritiene, a chiedere una giustifica dell’operazione.
Se la risposta non fosse convincente, la banca potrebbe anche darne notizia all’Unità di informazione finanziaria, che a sua volta potrebbe disporre un accertamento preliminare.
Le badanti si possono pagare in contanti: sanzioni
Cosa accade se non si rispetta la soglia per il pagamento in contanti? È prevista una sanzione amministrativa. Cifre che sono molto onerose: si parte da un minimo di 3.000 euro, ma si può arrivare nelle infrazioni più gravi fino a 50.000 euro.
Insomma, non si scherza.
Le badanti si possono pagare in contanti: sì, ma zero agevolazioni
La verità, comunque, è che a prescindere dalla soglia massima (2.000 o 1.000, vedremo), non è molto conveniente pagare senza utilizzare dei sistemi tracciabili (assegno, carta di credito, bonifico e così via).
L’accesso infatti ad agevolazioni fiscali (e bonus, vedi questo articolo su thewam.net) è possibile solo con i pagamenti tracciabili. In contanti si rinuncia quindi di fatto a questi benefici.
Le badanti si possono pagare in contanti: deduzioni e detrazioni
Le agevolazioni sono essenzialmente due (senza dimenticare l’eventuale bonus badanti):
- deduzione dei contributi versati all’Inps per la badante (o la colf): il massimo è di 1.549,37 euro e solo per la quota che è a carico del datore di lavoro;
- detrazione: questo agevolazione è garantita solo a chi assume una badante per persone non autosufficienti. La detrazione in questione è del 19% rispetto al compenso riconosciuto fino a un massimo di 2.100 euro. Il che significa che la detrazione complessiva non può superare i 399 euro l’anno ed è accessibile solo a chi ha un reddito annuo non superiore a 40.000 euro.
Per la detrazione dei contributi è necessario avere il certificato medico che attesti la non autosufficienza della persona assistita. L’attestato deve essere esibito su richiesta all’amministrazione finanziaria insieme alle ricevute della retribuzione erogata (con la firma della badante).
Le badanti si possono pagare in contanti: contributi
Ricordiamo che l’unica persona autorizzata alla deduzione dei contributi previdenziali e assistenziali è il datore di lavoro. Condizione che si manifesta anche se utilizza un conto corrente non intestato a lui, e se cioè il pagamento viene materialmente effettuato da terzi.
Questa eventualità capita quando un figlio paga la badante dal conto corrente del padre che ha bisogno di assistenza.
Ricordiamo che i contributi delle badanti, a differenza di altri lavoratori, vengono calcolati sulla paga oraria e non sulla retribuzione mensile. L’aliquota vene applicata alla fascia in cui rientra la retribuzione oraria (e non quindi alla paga stessa).
I contributi versati per la badante possono essere dedotti dalla dichiarazione dei redditi, sia nel modello 730, sia nel modello redditi.
Per ottenere la deduzione non è indispensabile che la badante sia assunta con finalità specifiche, come l’assistenza a persone con disabilità.

Le badanti si possono pagare in contanti: chiarimenti
E dunque, per ulteriore chiarezza: la deduzione spetta per qualsiasi collaboratore domestico (anche colf, baby sitter e così via), la detrazione si può ottenere solo per le badanti, e quindi solo per i lavoratori che sono addetti all’assistenza di persone che non sono autosufficienti.
E infine, le deduzioni e le detrazioni per collaboratori domestici e badanti possono essere cumulate tra loro, non c’è infatti nessuna norma che lo vieta.
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