Lavoro notturno per i caregiver, come funziona

Lavoro notturno per i caregiver, come funziona, quali sono le norme e i diritti del dipendente.
 - 
2/12/23

Lavoro notturno per i caregiver, una questione spesso dibattuta e con molte incognite: vediamo in questo post quali sono i diritti del dipendente e quali quelli del datore di lavoro. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

INDICE

Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e ricevi con WhatsApp, Telegram e Facebook tutti gli approfondimenti su invalidità, diritti e Legge 104.

Quando parliamo di lavoratori caregiver ci riferiamo ai dipendenti che si occupano dell’assistenza di un familiare che ha una disabilità grave riconosciuta dalla legge 104 (articolo 3, comma 3).

Acquista la nostra Guida Completa ai Permessi della Legge 104 oppure approfitta del pacchetto premium da 2 guide. Leggi gratis l’indice e il primo capitolo.

I caregiver che rientrano in questa definizione possono usufruire dei permessi retribuiti e del congedo biennale straordinario.

Su questo argomento potrebbe interessarti un articolo su legge 104 e il doppio caregiver familiare; c’è anche un post che spiega se la malattia interrompe il congedo legge 104; e infine se è possibile andare in pensione prima con la legge 104.

Lavoro notturno per i caregiver, si può rifiutare?

Vediamo cosa dice la legge che in linea di principio riconosce ai caregiver la possibilità di rifiutare il lavoro nelle ore notturne. Per intenderci quello che è compreso tra le 22 e le sei del mattino.

Anzi, per essere chiari, il lavoro notturno è quello che viene svolto in un periodo di sette ore consecutive che comprendono l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque.

Questa disposizione è contenuta in un decreto legislativo del 2001, dove si legge:

“Non sono obbligati a prestare lavoro notturno la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge del 5 febbraio 1992, numero 104 e successive modificazioni”.

Non sono obbligati, significa anche che volendo possono farlo.

Per maggiore chiarezza: viene anche considerato lavoratore notturno chiunque svolga tre ore di lavoro notturno per almeno 80 giorni all’anno (per il lavoro part time ovviamente quel limite deve essere riproporzionato).

Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e aggiungiti al gruppo Telegram di news su invalidità e Legge 104 e a quello di WhatsApp per tutte le news. Nel nostro gruppo Facebook confrontati con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi.

Lavoro notturno per i caregiver, preavviso

La norma è chiara, ma come al solito ci sono dei distinguo e delle eccezioni. Anche per questo sul punto le certezze vengono spesso sostituite dai dubbi.

C’è già un primo ostacolo, o meglio una norma che impone al caregiver lavoratore di evidenziare il proprio rifiuto a svolgere il lavoro notturno entro 24 ore prima dell’inizio della prestazione.

Lavoro notturno per i caregiver, se l’azienda dice no

Ma non bisogna dimenticare un altro aspetto importante: se un datore di lavoro costringe un caregiver a svolgere lavoro notturno rischia una denuncia penale (con eventuale condanna da due a quattro mesi), l’ammenda fino a 2582 euro

Lo prevede l’articolo 18 bis del decreto legislativo numero 66 numero 2003, ma era già previsto in una legge precedente, la 903 del 1977 (articolo 16) e dal decreto legislativo numero 758 del 1994 (articolo 26, comma 49).

Ma non solo: il lavoratore può anche chiedere il risarcimento danni perché quel turno notturno di lavoro gli ha impedito di prestare assistenza al familiare con disabilità grave. 

È anche vero, come ribadisce la circolare del ministero del Lavoro, la numero 8 del 2005, che la violazione si manifesta solo se il datore di lavoro era a conoscenza delle effettive condizioni del suo dipendente.

C’è da aggiungere, proprio a questo riguardo, che un’eventuale richiesta di esonero notturno deve essere presentata al proprio datore di lavoro.

Lavoro notturno per i caregiver, eccezioni

Come detto sulla questione del lavoro notturno per caregiver si sono nel corso del tempo accavallati contenziosi giudiziari e sentenze della magistratura. Come quella emessa dal Consiglio di Stato il 17 ottobre del 2022, quindi molto di recente.

Questa decisione delimita ancora di più i diritti del lavoratore caregiver. E infatti i giudici hanno stabilito che il lavoro notturno può essere rifiutato solo se il dipendente deve assistere una persona con handicap grave che non sia autosufficiente.

In pratica, secondo i magistrati,  il rifiuto a svolgere il lavoro notturno deve essere motivato da una reale esigenza assistenziale altrimenti rischia di essere un privilegio concesso a chi non ne ha un reale bisogno.

Lavoro notturno per i caregiver, chi è esonerato

Nel corpo della sentenza i giudici del Consiglio di Stato hanno ricordato quali sono le categorie di lavoratori che sono esclusi dall’obbligo di svolgere il lavoro notturno.

Eccole:

  • lavoratrici in gravidanza;
  • puerpere;
  • minori;
  • le lavoratrici madri, o, in alternativa, i padri di bambini di età inferiore a tre anni;
  • i genitori unici affidatari di minori di anni 12 (in caso di affidamento condiviso tra i due genitori entrambi i genitori possono beneficiare dell’esenzione dal lavoro notturno nei periodi di convivenza con il figlio);
  • i genitori adottivi o affidatari di un minore, nei primi 3 anni dall’ingresso del minore in famiglia e comunque non oltre il raggiungimento dei 12 anni di età da parte di quest’ultimo;
  • lavoratori che hanno a carico persone con disabilità ai sensi della legge 104/92.

Lavoro notturno per i caregiver, come funziona

Lavoro notturno per i caregiver, distinguo dei giudici

I giudici si sono però soffermati sull’ultima categoria, quella dei caregiver lavoratori con legge 104. Per queste persone l’esonero dal lavoro notturno si può riconoscere solo se l’assistito non è in grado di compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana. Insomma, come accennato nei paragrafi precedenti, la persona con disabilità grave non deve essere autosufficiente.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulla Legge 104:

Your Title Goes Here

Your content goes here. Edit or remove this text inline or in the module Content settings. You can also style every aspect of this content in the module Design settings and even apply custom CSS to this text in the module Advanced settings.

Entra nei gruppi

Ricevi ogni giorno gratis e senza spam i migliori articoli sull’invalidità e sulla Legge 104. Scegli il gruppo che ti interessa:

Telegram (Consigliato) / privacy

WhatsApp / privacy

Facebook

Importante:

  • Sul gruppo Telegram è possibile commentare le notizie e confrontarsi in chat;
  • Sul gruppo WhatsApp non si può scrivere, pubblichiamo noi le notizie due volte al giorno;
  • I post nel gruppo Facebook sono moderati. Pubblichiamo solo quelli utili alla comunità. I commenti sono liberi, ma controllati.

Ci riserviamo di bannare ed escludere dai gruppi persone violente/aggressive o che si comportano contro i nostri valori.