In questo articolo faremo un riepilogo delle caratteristiche del congedo legge 104. In particolare, vedremo di che si tratta, a chi è rivolto e come cambiano gli importi ogni anno (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE- Congedo legge 104: che cos’è
- Congedo legge 104: a chi spetta
- Congedo legge 104: come calcolare l’importo
- Congedi legge 104: importo massimo 2022
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Congedo legge 104: che cos’è
Prima di addentrarci nei dettagli dell’importo massimo previsto per il congedo legge 104 nel 2022, riassumiamo brevemente in che si tratta.
Il congedo legge 104 è una misura assistenziale che consiste in un periodo di assenza dal lavoro, della durata massima di due anni, concesso a un lavoratore o lavoratrice dipendente che assiste un familiare con disabilità grave (ai sensi dell’art 3 comma 3 della legge 104/1992).
Per ottenere il congedo legge 104 è necessario farne apposita richiesta all’INPS. Inoltre, questo è retribuito per tutto il periodo di assenza tramite un indennizzo che varia leggermente ogni anno.
In base alla normativa che disciplina il congedo 104 (articolo 42, comma 5 del decreto legislativo numero 151 del 2001), oltre alla retribuzione, è prevista anche la copertura figurativa per compensare l’assenza dal lavoro e quindi dei contributi utili ad accedere alla pensione.
Ovviamente, per accedere alla misura bisogna possedere dei requisiti specifici. Continua a leggere per sapere quali sono.
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Congedo legge 104: a chi spetta
Il congedo legge 104 può essere richiesto da un lavoratore o da una lavoratrice per assistere una persona con disabilità grave. Tuttavia, per ottenere questa misura assistenziale è necessario che vi sia un rapporto di parentela specifico, previsto dalla normativa.
In particolarere, il congedo legge 104 spetta, nell’ordine di parentela descritto sotto, a:
- coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente della persona disabile in situazione di gravità;
- genitori biologici o adottivi/affidatari della persona con disabilità grave;
- figlio convivente della persona disabile in situazione di gravità, esclusivamente nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- fratello o sorella convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- uno dei figli non ancora conviventi con la persona disabile in situazione di gravità, che dichiari di instaurare il rapporto di convivenza con la persona assistita, nel caso in cui il “coniuge convivente”, la “parte dell’unione civile convivente”, “entrambi i genitori”, i “figli conviventi” e i “fratelli o sorelle conviventi”, i “parenti o affini entro il terzo grado conviventi” siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
Invece, non possono richiedere il beneficio:
- i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari;
- i lavoratori a domicilio;
- i lavoratori agricoli giornalieri;
- i lavoratori autonomi;
- i lavoratori parasubordinati;
- i lavoratori con contratto di lavoro part-time verticale , durante le pause di sospensione contrattuale.
Inoltre, come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente, il congedo legge 104 può essere richiesto per una durata massima di due anni, anche frazionabili in giorni.
Adesso che sappiamo cos’è il congedo e a chi è rivolto, vediamo come funzionano gli importi spettanti a chi ne fa richiesta e come cambianbo negli anni.
Congedo legge 104: come calcolare l’importo
Come dicevamo, per compensare l’assenza dal lavoro e, di conseguenza, la mancata retribuzione, chi beneficia del congedo straordinario ha diritto a un indennizzo, erogato dall’INPS ma anticipato dal datore di lavoro.
Nello specifico, per calcolare l’importo si fa riferimento alla retribuzione ricevuta nell’ultimo mese di lavoro che precede il congedo e ha un limite massimo di reddito rivalutato annualmente.
Tuttavia, c’è un dettaglio da non sottovalutare: la retribuzione spettante per il congedo legge 104 non riguarda l’intera busta paga, ma soltanto l’importo base, al netto di tutte le voci variabili presenti nell’ultimo cedolino paga.
Dunque, ciò vuol dire che durante il periodo indennizzato spetta il 100% della retribuzione base, escludendo straordinari, premi di produzione e altre maggiorazioni,.
Ricordiamo, inoltre, che analogamente ai permessi retribuiti, anche il congedo straordinario non può essere richiesto se la persona con disabilità grave è ricoverata a tempo pieno in una struttura ospedaliera.
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Congedi legge 104: importo massimo 2022
Nel paragrafo precedente abbiamo anticipato che l’importo spettante per il congedo legge 104 come sostituzione della retribuzione mensile, non può superare un certo tetto, il quale cambia ogni anno.
Per esempio, per conoscere il massimale previsto per il 2022 bisogna fare riferimento alla circolare INPS n.35/2022.
In effetti, fin dall’introduzione di questa misura assistenziale, con il dl n. 151/2001, l’importo massimo ha subito delle modifiche ogni anno, in base alle variazioni dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Nello specifico, per il 2022 l’importo complessivo erogabile corrisponde a 49.663,88 euro, ripartito tra retribuzione economica e contribuzione figurativa.
In particolare, l’importo massimo dell’indennità è pari a 37.341 euro annui, ossia 102,30 euro al giorno, mentre per la contribuzione figurativa il massimale è pari a 12.322,53 euro annui.
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