Come scegliere la scuola migliore per figli disabili

Scegliere la scuola adatta per i figli disabili non è semplice. Ecco qualche consiglio utile per questo momento cruciale.
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31/3/23

Come scegliere la scuola migliore per figli disabili? Non esiste una risposta giusta o sbagliata. La scelta della scuola è un momento di grande confusione per tutti, specialmente per chi ha figli disabili. Ecco perché in questo articolo abbiamo raccolto qualche consiglio utile per accompagnarti in questo percorso (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le altre guide complete di IED. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Indice

Come scegliere la scuola migliore per figli disabili: il passaggio alla scuola superiore

La scelta del percorso scolastico per i propri figli porta con sé molti interrogativi. In particolare, questi si moltiplicano durante il passaggio dalla scuola media alla scuola superiore. Indubbiamente, si tratta di un momento di tensione sia per i figli sia per i genitori. Quale sarà l’indirizzo più adatto? È meglio il liceo o un istituto professionale?

Queste domande, che sono assolutamente lecite, si uniscono a ulteriori dubbi e paure che tale passaggio provoca nei genitori di figli con disabilità. Infatti, dopo anni passati plausibilmente nella stessa struttura (spesso si resta nello stesso istituto dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole medie), che è diventata ormai una seconda casa per il bambino/la bambina, dover scegliere una scuola nuova, che segnerà almeno in parte il futuro formativo dei propri figli, non è cosa da poco.

Per questa ragione, è fondamentale che il passaggio dal contesto familiare a quello sconosciuto sia reso il più sereno e agevole possibile. Proprio a questo scopo, alcune scuole danno la possibilità di far seguire lo studente disabile dal suo insegnante di sostegno delle medie, almeno per i primi giorni nella scuola superiore. In questo modo, il distacco sarà sicuramente meno brusco.

Una volta assicurato un ingresso più leggero nella nuova scuola, bisogna passare alla parte più ardua: la scelta. Qui, sono milioni le domande che ci si potrebbe porre e la paura di sbagliare è inevitabile. Per questo, nel prossimo paragrafo troverai alcuni fattori da prendere in considerazione per orientare meglio la scelta.

Leggi quali sono le agevolazioni che spettano ai familiari delle persone con disabilità e dai un’occhiata a questo articolo di TheWam.net sul congedo biennale con Legge 104, utile a genitori che assistono figli disabili.

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Come scegliere la scuola migliore per figli disabili: cosa fare per non sbagliare?

Il passaggio alla scuola superiore fa indubbiamente paura e i motivi sono tanti. Per esempio, perché si inizia concretamente a pensare al futuro professionale del proprio figlio o della propria figlia; oppure perché in un’età così difficile come l’adolescenza si vuole assicurare il meglio, sia dal punto di vista didattico sia dal punto di vista dell’ambiente. Nel caso di figli con disabilità, è ancora più facile sentirsi “abbandonati” in questo momento.

Ecco perché l’ideale sarebbe continuare a beneficiare del supporto di una rete di protezione diventata più solida nel tempo, avvalendosi della scuola e degli specialisti che hanno già seguito il/la proprio/a figlio/a e conoscono bene le sue potenzialità, senza rinunciare ad aprirsi a ulteriori possibilità. Magari, cercare associazioni specializzate nell’assistenza delle famiglie con persone disabili o trovare in rete consigli condivisi da fonti autorevoli. Su questo punto, precisiamo che è importante informarsi sull’origine dei progetti e su chi li cura, così da non incorrere in notizie fuorvianti e spiacevoli sorprese.

Vediamo insieme da cosa partire per fare una prima scrematura della scuola da scegliere.

Leggi questo approfondimento: Strutture e servizi per persone disabili: ecco quali sono

Orientamento scolastico e disabilità: le priorità

Una premessa utile per una selezione iniziale delle scuole è fare una lista di priorità. Per esempio, si potrebbe pensare alla distanza della scuola rispetto a casa. Se si vuole avviare il proprio figlio o la propria figlia verso una maggiore autonomia, è consigliabile scegliere una struttura vicino all’abitazione o comunque ben collegata con i mezzi pubblici.

Un altro elemento da non sottovalutare è poi la prospettiva lavorativa che la scuola può offrire, in base alle reali possibilità del proprio figlio. Avere ambizioni troppo elevate, che vanno al di là delle sue possibilità, potrebbe solo essere dannoso e nel tempo far sentire la persona inadeguata e più facilmente esclusa.

A questo proposito, si può iniziare ad avere un quadro più chiaro per quanto riguarda la scelta tra un liceo o un istituto professionale. In alcuni casi, l’istituto professionale, che prevede un minimo di tre anni di corso con eventuale aggiunta di altri due anni, potrebbe essere preferibile rispetto a un percorso obbligato di cinque anni che non avvia direttamente alla professione.

Tuttavia, su questa scelta un ruolo fondamentale è giocato proprio dalle attitudini e predisposizioni dello studente. Ne parliamo meglio nel prossimo paragrafo.

Approfondisci questo articolo: Studenti con disabilità: agevolazioni per l’università

Orientamento scolastico e disabilità: cosa vuole fare da grande?

La scelta dell’indirizzo scolastico dipende non solo dal piano mentale prospettato dal genitore ma anche, e soprattutto, da quelle che sono le passioni e le predisposizioni dello studente. Quindi, più che chiedersi “Cosa potrà fare da grande?” ci si dovrebbe chiedere “Cosa vuole fare da grande?”

Non bisogna mai sottovalutare le preferenze dei figli, che siano disabili o meno. Infatti, anziché concentrarsi sull’aiuto medico che gli si può dare, è necessario ascoltare i loro bisogni, capire quali sono le loro passioni e lasciargli scegliere la strada che preferiscono. In questo modo, verranno responsabilizzati e affronteranno il passaggio alla scuola superiore con maggiore sicurezza e serenità.

Ecco un altro articolo che potrebbe interessarti: Docenti con disabilità: supplenze e riserva di posti

Orientamento scolastico e disabilità: gli open day

Gli open day sono uno strumento molto utile per far conoscere agli alunni il contesto in cui studieranno dopo pochi mesi. Come si può immaginare, questo vale ancora di più se gli alunni hanno una disabilità.

Oltre a visitare personalmente alcune scuole superiori, i genitori potranno valutare il PTOF, ossia il Piano triennale dell’offerta formativa della scuola e, cosa ancora più utile, entrare in contatto con il referente dei docenti di sostegno dell’istituto interessato.

A questo punto, un altro consiglio è quello di organizzare almeno un paio di visite nell’ultimo anno delle medie, in modo tale da rendere l’ambiente più familiare per il futuro studente. In particolar modo questo sarebbe ideale per chi si trova in condizioni di disabilità mentale e relazionale, come le persone affette da autismo.

Come scegliere la scuola migliore per figli disabili: consigli utili

Come scegliere la scuola migliore per figli disabili: programma equipollente o differenziato?

Confrontarsi direttamente con i docenti della scuola futura è molto importante anche per valutare se sia il caso di scegliere un programma equipollente o un programma differenziato. Di che si tratta e che differenza c’è tra i due?

Dunque, come da disposizioni legislative presenti nel decreto n. 297/1994, il programma equipollente consente all’alunno/a disabile di seguire lo stesso programma ministeriale previsto per gli altri alunni, solo in una versione semplificata.

Al contrario, se si sceglie di proseguire con un programma differenziato, non si è tenuti a seguire il programma ministeriale, ma i docenti di sostegno e quelli della classe potranno individuare attività e progetti più consoni all’alunno/a.

Inoltre, per quanto riguarda l’Esame di Stato, chi segue un programma equipollente si sottoporrà allo stesso esame dei suoi compagni di classe, mentre coloro che aderiscono a un programma differenziato parteciperanno agli esami di qualifica e di stato, svolgendo prove differenziate coerenti con il percorso svolto durante l’anno. In quest’ultimo caso, le prove hanno lo scopo di ricevere un attestato delle competenze acquisite utilizzabile come “credito formativo” per la frequenza di corsi professionali.

Infine, bisogna specificare che c’è molta flessibilità nella scelta della programmazione, per cui si può passare da un programma differenziato a uno equipollente e viceversa.

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