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Indice
- Opzione Donna per lavoratrici disabili: come funziona?
- Opzione Donna per lavoratrici disabili e non solo: a chi spetta?
- Opzione Donna per lavoratrici disabili: come presentare domanda?
- Opzione Donna per lavoratrici disabili: cosa potrebbe cambiare?
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Opzione Donna per lavoratrici disabili: come funziona?
Dal 1° gennaio 2023, dopo l’entrata in vigore della legge di bilancio, Opzione Donna è stata rivoluzionata e resa accessibile solo ad alcune categorie di lavoratrici.
Tra queste ci sono le donne con disabilità. Come funziona Opzione Donna per lavoratrici disabili? Chi ha compiuto 60 anni e maturato almeno 35 anni di contributi, se riconosciuta invalida civile con una percentuale pari o superiore al 74%, può presentare domanda per Opzione Donna.
Nel caso in cui la donna lavoratrice invalida abbia figli, il requisito anagrafico si abbassa di un anno (con un figlio) o di due anni (2 o più figli). Quindi, si potrebbe accedere a Opzione Donna a 58 o a 59 anni di età.
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Opzione Donna per lavoratrici disabili e non solo: a chi spetta?
Opzione Donna per lavoratrici disabili ma non solo. Perché possono accedervi altre due categorie di lavoratrici:
- disoccupate (licenziate o dipendenti di aziende in crisi economica, per le quali è attivo un tavolo di confronto per la crisi d’impresa). Per le lavoratrici di almeno 60 anni di età, si applica a prescindere dal numero di figli;
- lavoratrici caregiver che, da almeno 6 mesi, assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (Legge 104, art. 3, comma 3); oppure un parente o un affine di secondo grado convivente, se i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni di età, oppure siano affetti da patologie invalidanti, deceduti o mancanti.
Opzione Donna per lavoratrici disabili: come presentare domanda?
Come presentare domanda per Opzione Donna per lavoratrici disabili? La richiesta deve essere inoltrata sul sito dell’INPS, accedendovi con una delle credenziali a disposizione (SPID, CIE o CNS).
Una volta avuto accesso al portale dovrete cliccare su “Prestazioni e servizi”, quindi su “Servizi”, e poi ancora su “Pensione anticipata Opzione Donna – Domanda”.
Se si è poco pratici di computer e di navigazione su Internet, potrete chiamare il Contact center dell’INPS, telefonando al numero verde 803 164 (gratuito, da rete fissa) o al numero 06 164 164 (a pagamento, da rete mobile).
Infine, è possibile chiedere assistenza a un patronato o a un Caf abilitato, che vi seguirà nella presentazione della domanda di Opzione Donna.

Opzione Donna per lavoratrici disabili: cosa potrebbe cambiare?
Vi abbiamo spiegato che, rispetto al passato, quando Opzione Donna era riservata a tutte le lavoratrici dipendenti o autonome, la nuova formula della prestazione pensionistica prevede una platea di beneficiarie sensibilmente ridotta a causa dei paletti introdotti con l’ultima legge di bilancio.
Ma la misura così come è ora è destinata a mutare ancora, già entro la fine del 2023. È al vaglio del governo la possibilità di eliminare il criterio figli e di abbassare l’età anagrafica di accesso, da 60 a 59 anni.
Inoltre, l’età potrebbe essere ulteriormente ridotta a 58 anni, nel caso in cui la lavoratrice, in possesso dei 35 anni di contributi richiesti, rientri in una delle categorie fragili: licenziate, dipendenti di aziende in crisi, caregiver e, appunto, disabili.
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