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Si tratta di una riforma attesa, sono tanti i genitori di ragazzi fragili che hanno lamentato nel corso degli anni una diffusa impreparazione dei docenti chiamati ad assistere nello studio i loro figli. Ovvero: si trattava di insegnanti di sostegno non specializzati.
Una riforma che avrebbe dovuto essere approvata da tempo: come si è solo potuto immaginare di affidare l’insegnamento ad alunni con specifiche disabilità (spesso molto diverse tra loro) senza un’adeguata preparazione?
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Insegnanti di sostegno 2023: calendario prove
Le prove preselettive per l’ammissione ai corsi di specializzazione sul sostegno scolastico si svolgeranno dal 4 al 7 luglio. Questo è il calendario specifico:
- 4 luglio 2023: prova per la scuola dell’infanzia
- 5 luglio 2023: prova per la scuola primaria
- 6 luglio 2023: prova per la scuola secondaria di primo grado
- 7 luglio 2023: prova per la scuola secondaria di secondo grado
Tutti gli atenei avranno l’obbligo di completare i corsi di specializzazione entro il 30 giugno del 2024.
Il ministero dell’Università e della Ricerca ha firmato il decreto numero 694 che autorizza di fatto l’avvio di nuovi percorsi universitari per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. È rivolto ai docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado.
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Insegnanti di sostegno 2023: le novità
Il nuovo ciclo di specializzazione per il sostegno didattico per il 2023 mette complessivamente a disposizione 29.061 posti, con una novità: la riserva della quota del 35% per gli insegnanti con almeno 36 mesi di servizio sul sostegno didattico negli ultimi cinque anni (comma 2 dell’art. 18-bis dlgs n. 59/17).
Lo prevede il decreto interministeriale numero 691 del 29 maggio 2023. Per questi docenti è anche prevista l’ammissione diretta alla prova scritta.
Insegnanti di sostegno assunzioni: posti disponibili
Come accennato, i posti disponibili sono oltre 29.000 posti, suddivisi per ciascuna Regione, e organizzati dalle singole università. I posti disponibili e le sedi autorizzate allo svolgimento dei percorsi sono indicati nell’allegata tabella A del decreto che puoi leggere qui sotto.
Insegnanti di sostegno 2023: le prove
Per poter accedere ai percorsi universitari, i candidati dovranno superare un test preselettivo – una o più prove scritte o una prova pratica – e una prova orale. Gli aspetti organizzativi e didattici dei percorsi di formazione saranno disciplinati dagli stessi atenei con propri bandi.
I candidati che hanno superato la prova preselettiva del VII ciclo, ma che a causa di misure sanitarie di prevenzione dal COVID-19 non hanno potuto sostenere le prove successive, saranno ammessi direttamente alla prova scritta, in deroga all’art. 4, comma 4, del decreto 8 febbraio 2019, n. 92.
Infine, i candidati con un titolo di studio non abilitante conseguito all’estero possono partecipare alla selezione, presentando il titolo secondo le norme vigenti. Il titolo sarà valutato, ai fini dell’ammissione, dalla competente commissione esaminatrice nominata dall’ateneo.
Insegnanti di sostegno 2023: i requisiti di ammissione
Le procedure di selezione per l’insegnamento di sostegno sono aperte ai candidati in possesso di uno dei seguenti titoli:
per essere ammessi ai percorsi di specializzazione per la scuola primaria e dell’infanzia, i candidati devono possedere:
- un titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o un titolo equivalente ottenuto all’estero e riconosciuto in Italia secondo la normativa vigente;
- o un diploma magistrale, incluso un diploma sperimentale con indirizzo psicopedagogico che conferisce l’abilitazione all’insegnamento, o un diploma sperimentale con indirizzo linguistico, conseguito presso gli istituti magistrali;
- o un titolo di abilitazione equivalente ottenuto all’estero e riconosciuto in Italia secondo la normativa vigente, purché ottenuti entro l’anno scolastico 2001/2002.
Per la specializzazione nella scuola secondaria di primo e secondo grado, i requisiti richiesti sono:
- un’abilitazione specifica sulla classe di concorso o titoli di abilitazione equivalenti ottenuti all’estero e riconosciuti in Italia secondo la normativa vigente;
- o una laurea magistrale o a ciclo unico (o un diploma di secondo livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, o un titolo equiparato o equipollente, coerente con le classi di concorso vigenti alla data dell’indizione del concorso) oltre a 24 CFU/CFA o un’abilitazione per un’altra classe di concorso/grado di istruzione.
Per quanto riguarda gli ITP (insegnante tecnico pratico), fino all’anno scolastico 2024/25, il requisito d’accesso è il diploma che consente l’accesso alla classe di concorso.
Insegnanti di sostegno 2023: il corso e l’esame finale
I percorsi di specializzazione per il sostegno didattico hanno un accesso limitato. Il processo di ammissione si sviluppa in tre fasi:
- una prova preliminare, che consiste in 60 domande a risposta multipla relative a competenze professionali e linguistiche;
- una o più prove scritte o pratiche sulle stesse materie della prova preliminare;
- una prova orale riguardante le materie affrontate nelle prove scritte, insieme a questioni di tipo motivazionale.
Coloro che riescono a superare la prova di ammissione sono ammessi a un corso di specializzazione, i cui dettagli sono regolamentati individualmente da ogni università. Nel corso del programma, gli studenti devono accumulare 60 CFU (crediti formativi universitari), da ottenere in un periodo non inferiore a 8 mesi. Generalmente, i corsi si concludono entro il 30 giugno dell’anno di riferimento (come stabilito dall’articolo 3 del decreto del 8 febbraio 2019), a meno di eccezioni specifiche. Per il tirocinio e le attività di laboratorio è obbligatoria la presenza integrale alle attività programmate.
Inoltre, fino al 31 dicembre 2024 (secondo l’articolo 18-bis del D.Lgs. 59/2017), coloro che hanno maturato tre anni di servizio negli ultimi cinque in una posizione di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione hanno accesso diretto ai percorsi di specializzazione sul sostegno, senza la necessità di superare le prove d’accesso.

Faq (domande e risposte)
Che cos’è la riforma 2023?
La riforma 2023 introduce nuovi corsi di specializzazione per insegnanti di sostegno, con l’obiettivo di migliorare la preparazione dei docenti che lavorano con alunni con disabilità.
Quando avranno luogo le prove preselettive per gli insegnanti di sostegno?
Le prove preselettive per l’ammissione ai corsi si svolgeranno dal 4 al 7 luglio 2023.
Quanti posti sono disponibili per la specializzazione?
Per il 2023, sono disponibili 29.061 posti per i corsi di specializzazione sul sostegno didattico.
Cosa prevede il decreto interministeriale numero 691?
Il decreto riserva il 35% dei posti ai docenti con almeno 36 mesi di servizio sul sostegno didattico negli ultimi cinque anni.
Come si svolgeranno le prove di ammissione?
Le prove di ammissione consistono in una prova preliminare, una o più prove scritte/pratiche e una prova orale.
Quali sono i requisiti per l’accesso alla specializzazione?
I requisiti variano in base al livello di insegnamento, includendo titoli di abilitazione specifici, lauree magistrali o titoli equivalenti.
Cosa succede dopo aver superato le prove di ammissione?
Dopo aver superato le prove di ammissione, gli studenti accedono a un corso di specializzazione, durante il quale devono accumulare 60 CFU in non meno di 8 mesi.
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