Disabile maltrattato, scatta il reato di tortura

Disabile maltrattato, scatta il reato di tortura: una coppia condannata per le violenze a un giovane. La vittima era legata alla catena, bastonata e minacciata di morte. Molti i casi simili in Italia, a volte si consumano anche nelle scuole o in centri per malati psichiatrici.
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9/6/23

Disabile maltrattato, scatta il reato di tortura, la sentenza emessa dai giudici della Cassazione. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).

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Si tratta di un caso estremo, ma che ha spinto i giudici dell’Alta Corte ad applicare per la prima volta in Italia il reato che è stato introdotto nel nostro ordinamento dalla legge numero 110 del 2017 (articolo 613-bis del Codice penale).

È comunque rilevante notare che sia stato riconosciuto per dei maltrattamenti che sono stati commessi nei confronti di una persona con disabilità.

La vittima in questo caso è stata costretta a vivere alla catena, bastonato e costretto ad abbaiare. Una storia di straordinaria crudeltà. La persona con disabilità ha una sindrome molto rara che impedisce qualsiasi forma di reazione.

La condanna era già stata disposta dai giudici di primo grado (e confermata in appello). Sotto accusa una coppia.

Potresti essere interessato a leggere la storia di una madre alla quale hanno detto che il figlio disabile non ha diritto allo studio; c’è anche la storia di Lisa, una ragazza con disabilità alla quale di fatto è negata l’istruzione.

Disabile maltrattato: la norma

Il reato di tortura è stato spesso invocato in Italia, ma raramente per delle vicende che riguardavano persone con disabilità. È stato infatti proposto per il caso Cucchi o per le violenze che si sono verificate nella Caserma Diaz, durante il G8 di Genova. 

In quei casi non è stato possibile applicare la normativa perché non retroattiva.

C’è stata una condanna per il reato di tortura aggravata (articolo 613.ter del Codice penale), in quel caso era stata commessa da un pubblico ufficiale.

In genere comunque è difficile arrivare alla condanna per tortura come reato comune. La legislazione prevista dalla Convenzione Onu del 1984, è relativa in particolare ai comportamenti istigati e tenuti da pubblici ufficiali.

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Disabile maltrattato: condizioni disumane

E allora, come si è arrivati a una sentenza di tortura nel caso della persona con disabilità sottoposta a maltrattamenti?

La vittima è un ragazzo. Nel corso del dibattimento è stato accertato che fosse stato privato del tutto della sua libertà. Come detto non era capace di reagire, per una sindrome molto rara.

Il giovane ha subito angherie di ogni tipo:

  • fisiche: veniva spesso picchiato in modo selvaggio;
  • psicologiche: continuamente offeso in ogni modo e costantemente minacciato di morte.

I giudici della Cassazione hanno scelto in questo caso di aderire in pieno alla scelta del legislatore italiano per configurare il reato di tortura. E quindi non ha associato il reato al comportamento di un funzionario pubblico, ma ha incluso anche le condotte di privati cittadini.

Disabile maltrattato: le altre vittime con disabilità

Quello descritto è il primo caso che si conclude con una condanna in via definitiva. Non l’unico. È infatti accusato di tortura anche un agente di polizia che durante una perquisizione ha causato la caduta da un balcone di un 36enne con disabilità mentale.

Nell’ordinanza che ha disposto gli arresti domiciliari per il poliziotto, il magistrato ha scritto: «Gli accadimenti sono indubbiamente di entità grave, commessi in spregio della funzione pubblica svolta, nonché violando fondamentali regole di rispetto della dignità umana. I ripetuti atti di violenza e minaccia appaiono del tutto gratuiti».

Sono quattro invece le persone condannate per aver torturato ripetutamente tre persone disabili in Sicilia. Un’altra storia particolarmente triste. In questo caso le vittime sono state picchiate, sequestrate e umiliate nella loro abitazione o in strada. In un caso una delle vittime è stata pestata con un bastone, legata con un nastro adesivo e abbandonata per strada. 

Tutte le violenze sono state riprese con uno smartphone e diffuse sui social con titoli che invitano a irridere le vittime.

Le persone con disabilità sono state scelte a caso e solo per le loro condizioni fisiche o mentali.

Ma non mancano casi meno eclatanti ma altrettanto ignobili. Come quel giovane disabile di Roma, torturato a scuola da un gruppo di bulli: gli hanno spento cicche di sigaretta sulle braccia e sul viso. 

Una storia molto simile si è verificata anche in provincia di Caserta, gli autori delle sevizie nei confronti di un bambino con disabilità erano ragazzini tra i 13 e i 15 anni.

Tre giovani sono stati arrestati in provincia di Cosenza, per aver inflitto torture a una persona con disabilità. Anche in questo caso le sevizie sono state riprese dagli aggressori e pubblicate con “orgoglio” sui canali social. Il giudice ha così descritto il comportamento degli imputati: «Inumano e degradante per la dignità della vittima».

Disabile maltrattato: violenze nella Rsd

Una indagine condotta all’interno di un centro per disabili mentali in Lombardia ha accertato come venivano trattati una quarantina di pazienti. Minacce, pugni, genitali schiacciati contro le sponde del letto, trattamenti con acqua fredda, pazienti lasciati nei loro escrementi. Scene da incubo.

In questo caso il giudice ha scritto: «Una lunga serie di atti umilianti capaci di instaurare un regime di vita penoso, posti in essere da soggetti senza scrupoli che distorcevano le proprie mansioni asservendole a un bisogno di rivalsa e sfogo nei confronti di chi dovevano curare e servire».

Disabile maltrattato, scatta il reato di tortura
Nella foto un ragazzo disabile disperato – Disabile maltrattato

Disabile maltrattato: servizi psichiatrici

L’elenco potrebbe anche continuare. I casi sono equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale, da Nord a Sud. Le vittime sono torturate solo perché hanno una disabilità e si suppone non siano in grado né di difendersi, né di chiedere aiuto.

Nel frattempo, giusto per ricordarlo, nella quasi totalità dei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura, i pazienti vengono legati al letto. Una prassi. Come dire la legge Basaglia fatta a pezzi. A pagarne le conseguenze sono sempre gli stessi e nell’indifferenza generale.

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