Il congedo straordinario 104 blocca la carriera: è uno dei pochi svantaggi del beneficio per chi assiste un familiare disabile. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE- Penalizzazione
- L’importo
- Controlli
- A chi spetta
- Domanda
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Il congedo straordinario 104, concesso quando un lavoratore assiste un familiare con disabilità grave, consente di non perdere la retribuzione e non crea problemi per la maturazione dei requisiti della pensione, sono infatti previsti per i due anni di assenza dal lavoro i contributi figurativi. (qui trovi la guida completa sulla Legge 104)
Il congedo straordinario 104: penalizzazione
È però penalizzante per la progressione della carriera. Infatti il congedo straordinario 104 oltre a non dare il diritto a ricevere la tredicesima e a non incidere sul trattamento di fine rapporto, interrompe anche – come si legge nella circolare Inps numero 6 del 16 gennaio 2014 – l’anzianità ai fini degli scatti legati alla carriera.
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Il congedo straordinario 104: l’importo
Durante il congedo straordinario 104 i lavoratori ricevono una indennità economica che corrisponde all’ultima retribuzione percepita, con riferimento però alle sole voci fisse e continuative del trattamento.
L’indennità al lordo di questa contribuzione – come prevede la legge – non può essere superiore a 48.738 euro, un importo che viene rivalutato di anno in anno sulla base delle variazioni dell’indice Istat dei prezzi al consumo.
Questo significa che per chi ha uno stipendio medio oltre agli scatti di carriera e alla tredicesima non perde molto (se si escludono straordinari e possibili premi di produzione). Discorso diverso per chi ha uno stipendio molto alto.
Congedo parentale con la legge 104: domanda Inps e requisiti
Ma questo era prevedibile. Comunque sia, in particolare nel settore pubblico, il congedo straordinario 104 è lo strumento di “assenza retribuita” di gran lunga più favorevole.
Il congedo straordinario 104: controlli
Per la sua “convenienza”, ma anche per la particolarità del congedo straordinario 104 (legato cioè all’obbligo di prestare assistenza costante e continuativa al familiare con disabilità grave), i controlli sono molto severi. La stessa Inps sottolinea più volte che l’eventuale venir meno dei requisiti per il congedo biennale retribuito (la morte del familiare o un netto miglioramento delle sue condizioni), deve essere immediatamente comunicato all’ente previdenziale che revocherà il beneficio.
L’Inps può anche verificare d’ufficio la sussistenza dei requisiti e se non venissero riscontrati si potrebbe aprire un procedimento disciplinare (con un possibile licenziamento per giusta causa) e uno penale, per truffa ai danni dello Stato.
Il congedo straordinario 104: a chi spetta
Il congedo straordinario (articolo 42, comma 5 del decreto legislativo numero 119 del 2011) dà dunque diritto al familiare che assiste una persona con disabilità grave di beneficiare di due anni retribuiti di congedo (possono essere goduti tutti insieme o frazionati).
Ne possono beneficiare (in ordine di priorità):
- il coniuge convivente (o la parte dell’unione civile) della persona con disabilità grave;
- i genitori biologici o adottivi/affidatari della persona con disabilità grave;
- il figlio o i fratelli/sorelle, parenti o affini fino al terzo grado conviventi della persona con disabilità grave.

Il congedo straordinario 104: domanda
La domanda per beneficiare del congedo straordinario deve essere presentata all’Inps (modello cod. SR10) via internet sul portale dell’Istituto (o rivolgendosi a un patronato). Una copia deve essere consegnata anche al datore di lavoro. L’Istituto di previdenza dopo aver esaminato la domanda comunicherà l’esito.
Permessi Legge 104, cosa succede se non si utilizzano
Vediamo cos’altro prevede l’articolo 42:
- il lavoratore può fruire del congedo per un periodo massimo di due anni;
- chi usufruisce del congedo ha diritto a percepire un indennizzo, le voci fisse della retribuzione ricevuta nell’ultimo mese di lavoro;
- l’importo dell’indennizzo non può superare una soglia annua, che viene rivalutata di anno in anno secondo gli indici Istat (48.738,00 euro, con l’ultimo aggiornamento);
- il periodo di congedo è coperto da contribuzione figurativa;
- l’indennità è a carico dell’Inps, di solito viene anticipata dal datore di lavoro.
Così come per i permessi retribuiti anche il congedo straordinario non può essere richiesto se la persona con disabilità grave è ricoverata a tempo pieno in una struttura.
E sempre come i permessi il congedo può essere concesso a un solo lavoratore. L’eccezione è solo per i genitori di un figlio con handicap: possono beneficiarne alternativamente.
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