Come intestare la casa a un figlio disabile, anche minorenne: una guida pratica che potrebbe interessare molti genitori. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Come intestare la casa a un figlio disabile: la procedura
- Come intestare la casa a un figlio disabile: usufrutto legale
- Come intestare la casa a un figlio disabile: successione
- Come intestare la casa a un figlio disabile: eredità
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Decidere di intestare una casa al figlio disabile è una scelta condivisa da tanti. Per almeno due motivi:
- tutela il figlio con fragilità in caso di mancanza dei genitori;
- consente di avere diritto a diverse agevolazioni fiscali.
Su questo argomento puoi leggere un post che spiega come lasciare una eredità al figlio disabile; vediamo quali sono le agevolazione dal notaio per le persone con disabilità; c’è infine un articolo che racconta cosa prevede la legge per la successione con un erede disabile.
Come intestare la casa a un figlio disabile: la procedura
La casa può essere intestata a un figlio con disabilità. Ma solo dopo che il tribunale ha espresso un parere positivo.
Sarà necessario presentare un ricorso intestato al giudice tutelare (firmato dai genitori o da chi ne esercita la potestà). Nel ricorso dovranno essere spiegate le ragioni che spingono i genitori a intestare l’abitazione al figlio minore con disabilità.
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Come intestare la casa a un figlio disabile: usufrutto legale
Dopo aver intestato l’abitazione al figlio, i genitori potranno godere dell’usufrutto fino a quando il ragazzo non compie i 18 anni.
Il figlio potrà beneficiare di tutte le agevolazioni fiscali. Se l’abitazione è stata acquistata potrà, ad esempio, usufruire delle agevolazioni prima casa.
Come intestare la casa a un figlio disabile: successione
Anche in caso di successione, il figlio con disabilità avrà gli stessi diritti di tutti gli altri eventuali eredi. C’è però da rispettare sempre una condizione: il giudice tutelare dovrà nominare un amministratore di sostegno o un tutore (dipende dai casi) che avrà il compito di assistere la persona con disabilità nella gestione del suo patrimonio.
Quasi sempre l’amministratore di sostegno o il tutore vengono scelti tra i parenti stretti o tra persone che si ritengono di sicuro affidamento. Ma esistono anche delle associazioni che consentono alla persona con disabilità di affrontare situazioni di questo tipo e i conseguenti e spesso difficilmente districabili intralci burocratici.
Come intestare la casa a un figlio disabile: eredità
A volte si può preferire non intestare direttamente al figlio disabile (minorenne o maggiorenne non cambia molto), ma assicurarsi che riceva una eredità.
In questo caso la preoccupazione dei genitori è un’altra: assicurare che il figlio con fragilità non sia poi costretto ad affrontare le eventuali rivendicazioni di altri parenti.
Per tutelare in caso di successione il figlio con disabilità si possono seguire quattro strade diverse. Vediamo quali.
La donazione
I genitori con la donazione possono anticipare la divisione del patrimonio. Tramite un notaio si può disporre subito il passaggio di proprietà dei beni (è anche possibile riservare l’usufrutto).
Anche le donazioni possono essere successivamente impugnate. Per questo motivo è preferibile procedere alla divisione dei beni dopo aver ascoltato il parere di un avvocato esperto in materia o lo stesso notaio che dovrà redigere l’atto.
Vincolo di destinazione
Con il vincolo di destinazione i genitori possono destinare delle proprietà a un fine preciso. Potrebbe essere quello di assicurare al figlio con disabilità una disponibilità economica sufficiente per garantirgli il necessario anche quando sarà rimasto solo.
Oltretutto i beni che hanno un vincolo di destinazione non potranno essere pignorati. Il vincolo può essere imposto per 90 anni o per tutta la vita del beneficiario.
Esecutore testamentario
Un’altra garanzia per il figlio disabile è rappresentata dalla figura dell’esecutore testamentario. Ovvero la persona che ha il compito di dare esecuzione al testamento facendo rispettare tutte le volontà del defunto.
A scegliere l’esecutore sono gli stessi genitori. Questa figura deve rientrare in determinati parametri di comportamento previsti dalla legge. Ha anche l’obbligo di stilare un inventario e il conto della gestione. In pratica una aggiunta che in determinati casi può essere utile all’amministratore di sostegno o al tutore.

Dopo di Noi
La legge sul Dopo di Noi (legge 112 del 22 giugno 2016) consente di garantire un ulteriore sostegno alle persone con disabilità dopo che hanno perso i genitori o che non possono contare sul supporto della propria famiglia.
A questo scopo è stato istituito un Fondo presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Si tratta del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare (anche definito Fondo Dopo di Noi). Le risorse vengono ripartite ogni anno dal Ministero alle Regioni.
Sono previsti:
- percorsi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine, e la ricerca di soluzioni abitative che riproducono le condizioni dell’ambiente familiare;
- interventi di supporto alla domiciliarità in soluzioni di tipo familiare e di co-housing, che riproducono le condizioni anche relazionali della casa familiare;
- programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana anche con tirocini finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione;
- interventi per innovative soluzioni abitative, con l’eventuale pagamento degli oneri di acquisto, locazione, ristrutturazione e messa in opera di impianti e attrezzature necessarie per il funzionamento degli alloggi, anche sostenendo forme di mutuo aiuto tra persone con disabilità;
- come soluzione ultima (e quindi da adottare solo se le altre non sono state possibili), interventi di permanenza temporanea in una abitazione extra familiare.
La Legge sul Dopo di Noi prevede anche la possibilità di attribuire con un atto pubblico un vincolo di destinazione sui beni per garantire tutto il necessario alla persona con disabilità per condurre una vita serena (in genere la casa è al primo posto).
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