Bonus attività fisica per disabili, quanto risparmi

Bonus attività fisica per disabili, vediamo a quanto ammonta il risparmio sui costi sostenuti. L’Agenzia delle Entrate ha comunicato la percentuale di credito di imposta: è molto vicina al 100 per cento della spesa. Come funziona il beneficio e cosa sono gli sport adattati.
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24/9/23

Bonus attività fisica per disabili, vediamo quanto si risparmierà dopo che l’Agenzia delle Entrate ha comunicato la percentuale di credito di imposta da applicare sui costi sostenuti da persone con malattie croniche o disabilità. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico).

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La percentuale di credito d’imposta è stata resa nota dall’Agenzia delle Entrate con il provvedimento numero 94779 emesso il 24 marzo.

Ricordiamo che il bonus attività fisica per disabili prevede un finanziamento complessivo di 1,5 milioni di euro. Saranno prese in considerazione le domande presentate tra il 15 febbraio e il 15 marzo del 2023.

Su questo argomento puoi leggere un post su sport e disabilità: elenco attività e associazioni; c’è anche un articolo che parla di agevolazioni per la palestra a vantaggio di disabili e malati cronici.

Bonus attività fisica per disabili, percentuale

La percentuale del credito di imposta effettivamente fruibile dai cittadini che hanno presentato la richiesta del 97,5838 per cento delle spese sostenute.

L’ammontare massimo del credito di imposta disponibile per ogni beneficiario – si legge nella nota – è uguale al credito che risulta dall’ultima istanza presentata.

In pratica, come detto, il beneficiario potrà ricevere un credito di imposta che è pari al 97,5838 dei costi sostenuti.

Questa percentuale è stata ottenuta in base al rapporto tra le risorse stanziate (1,5 milioni) e l’importo complessivo delle spese agevolabili che sono contenute nelle richieste presentate dai beneficiari.

L’Agenzia delle Entrate ha anche specificato che se l’ammontare complessivo delle richieste fosse risultato al di sotto di 1,5 milioni, il rimborso dei costi sostenuti sarebbe stato del 100 per cento.

Ma proprio perché le istanze hanno superato di poco la somma totale di 1,5 milioni (1,537 milioni), il calcolo ha determinato quella percentuale di poco superiore a 97,5 per cento.

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Bonus attività fisica per disabili, per chi

Il bonus attività fisica per disabili (introdotto con il comma 737, articolo 1, della legge numero 234 del 30 dicembre del 2021) consente di utilizzare un credito di imposta a vantaggio di chi, tra il primo gennaio 2022 e il 31 dicembre dello stesso anno, ha sostenuto delle spese (ovviamente documentate) per svolgere attività fisica adattata.

Questo credito d’imposta non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali concesse per le stesse spese. Potrà essere utilizzato per i redditi relativi al periodo d’imposta nel quale sono stati sostenuti i costi. C’è anche da aggiungere che un credito d’imposta non utilizzato potrà essere fruito anche in un periodo successivo.

Bonus attività fisica per disabili, cos’è

Ma cos’è l’attività fisica adattata per disabili? C’è una definizione che specifica meglio il concetto: «L’attività fisica adattata si  riferisce al movimento, all’educazione fisica, alla riabilitazione e agli sport nei quali viene data un’enfasi particolare agli interessi e alle capacità degli individui caratterizzati da condizioni fisiche limitate, quali i disabili, i malati o gli anziani, è rivolta a persone con limitazioni fisiche e con patologie croniche».

Sono incluse diverse aree, ne elenchiamo alcune:

  • educazione fisica adattata; 
  • le attività ricreative di recupero sociale; 
  • la danza e il movimento creativo; 
  • lo sport; 
  • la rieducazione; 
  • il mantenimento fisico-motorio per il miglioramento dello stile di vita.

E quindi il concetto di adattamento esprime la significativa differenza tra la classica educazione fisica e l’attività fisica adattata.

Ci sono diverse forme di adattamento, possono essere metodologiche, didattiche e strutturali. Devono anche mettersi in relazione con le pratiche educative, di tempo libero, sportive e di recupero.

L’attività sportiva adattata coinvolge una platea di partecipanti in costante crescita. Aumenta anche il numero di discipline e di conseguenza gli operatori professionali.

Bonus attività fisica per disabili, per chi è indicata

L’attività fisica adattata è indicata per tutte le persone che non sono più in grado di svolgere le consuete attività di educazione fisica.

I benefici riguardano sia la salute, sia il benessere.

L’Attività fisica adattata (Afa) prevede dunque degli esercizi fisici che hanno una tipologia e una intensità che vengono stabilite in base alle condizioni funzionali della persona interessata o che hanno delle patologie croniche.

La definizione di questa attività viene stabilita con l’integrazione professionale e organizzativa di figure come:

  • medici di medicina generale;
  • pediatri di libera scelta;
  • medici specialisti.

L’attività viene poi eseguita sotto la supervisione di un professionista con competenze specifiche.

Tra gli obiettivi c’è anche quello di favorire la socializzazione delle persone che hanno una disabilità.
Con il tempo il concetto di Apa si è allargato, includendo oltre alle persone con disabilità anche altre categorie con determinati problemi: anziani, malati organici (diabetici, asmatici, obesi, anoressici e così via). Sono state inserite le persone che vivono situazioni di disagio o a rischio di esclusione sociale.

Bonus attività fisica per disabili, quanto risparmi
Nella foto una persona con disabilità gioca a tennis

Bonus attività fisica per disabili, discipline sportive

Anche le discipline sportive adattate sono molteplici. E insieme agli sport tradizionali (come basket e atletica leggera in carrozzina), ci sono sport completamente nuovi, con il Torball per ipovedenti e non vedenti o il Baskin (basket integrato), dove giocano insieme normodotati e persone con disabilità.

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