In seguito a un infortunio o a lesioni dovute a un incidente, la legge prevede un risarcimento del cosiddetto danno biologico basato su vari fattori, tra cui i giorni di prognosi. In questo approfondimento cerchiamo di capire quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le altre guide complete di IED. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Quando si parla di prognosi, ci si riferisce alla previsione da parte del medico in merito al periodo di guarigione. Stabilire il periodo di prognosi non è semplice, in quanto dipende da una serie di variabili, come la gravità dell’eventuale infortunio, ma anche l’età del paziente e l’eventuale preesistenza di patologie.
Anche quando viene stabilita una prognosi, i tempi di guarigione potrebbero cambiare in corso d’opera, per esempio aumentando rispetto alle previsioni iniziali. Invece, si parla di prognosi riservata quando il medico curante non riesce a fare una stima dei tempi di guarigione.
Ora che abbiamo fatto questa breve premessa sulla prognosi, vediamo nei prossimi paragrafi quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi e come funziona il calcolo.
INDICE- Quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi: il danno biologico
- Quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi: come funziona il calcolo
- Quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi?
- Quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi con invalidità permanente
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Quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi: il danno biologico
Quando si parla di prognosi a seguito di un infortunio o una lesione grave dovuta a un incidente, è inevitabile parlare anche di danno biologico, ossia la lesione dell’integrità psico-fisica del paziente.
In particolare, il danno biologico è definito dalla legge come «la lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della persona, suscettibile di accertamento medico-legale, che esplica un’incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito».
Si tratta di un danno non patrimoniale, definito come tale dall’art. 1226 del Codice Civile, che deve essere risarcito dall’assicurazione per responsabilità civile.
Visto che il danno biologico non è quantificabile in denaro o con altri beni materiali perché va a compromettere la salute umana, i giudici valutano l’ammontare del risarcimento basandosi su apposite tabelle di calcolo. In attesa che sia introdotta la Tabella unica nazionale (Tan), le più utilizzate in Italia sono le tabelle del tribunale di Milano, che secondo la Corte di Cassazione hanno ormai assunto «vocazione nazionale».
Generalmente, il danno biologico si misura in giorni di inabilità temporanea o in punti di invalidità permanente.
L‘inabilità temporanea, in particolare, si suddivide in:
- inabilità totale o assoluta (pari al 100%), quando la persona in questione non può svolgere le normali occupazioni di vita quotidiana;
- inabilità parziale: quando la riduzione delle capacità di dedicarsi alle comuni attività non è totalmente compromessa.
Nel prossimo paragrafo vediamo come funziona il calcolo per il risarcimento dei giorni di prognosi.
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Quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi: come funziona il calcolo
Nel paragrafo precedente abbiamo spiegato che il danno biologico, dovuto per esempio a un infortunio, si calcola in giorni di inabilità temporanea o punti di invalidità permanente. In base ai giorni di prognosi, l’assicurazione pagherà un importo differente.
In base alle “tabelle milanesi”, per ogni giorno di inabilità assoluta è previsto un importo base di circa 99 euro, calcolato come la somma del danno biologico (per circa 72 euro) e del danno da sofferenza interiore (per circa 27 euro). L’importo può anche aumentare fino al 50% per decisione del giudice, se ci sono altri fattori da considerare, che la persona danneggiata deve segnalare in forma scritta. Con questo aumento si compierebbe la cosiddetta “personalizzazione del danno“.
Invece, in caso di inabilità parziale, quindi di entità inferiore, o di progressiva guarigione del paziente, l’importo viene decurtato in proporzione alla percentuale che è stata attribuita. Per esempio, l’inabilità al 50% viene dimezzata rispetto al valore dell’inabilità totale.

Quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi?
In base ai calcoli menzionati nel paragrafo precedente e ai fattori che possono incidere sulla prognosi di una persona danneggiata, l’importo medio per il risarcimento di 30 giorni di prognosi con inabilità assoluta, potrebbe essere compreso tra i 3mila e i 4mila euro.
In ogni caso, bisogna tenere presente che le tabelle di Milano vanno considerate in maniera orientativa, quindi il giudice può adattare i valori delle tabelle al caso specifico, soprattutto se sono presenti delle “comprovate peculiarità” (documentate con una con una perizia medico-legale di quantificazione).
Quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi con invalidità permanente
Se a causa dell’infortunio, la persona danneggiata è soggetta a inabilità temporanea, ma riporta anche dei punti di invalidità, il calcolo del risarcimento è ancora differente.
Per esempio, le “lesioni micropermanenti“, ossia di lieve entità e che comportano una percentuale di invalidità tra l’1% ed il 9%, è previsto un risarcimento forfettario, stabilito dai decreti ministeriali periodicamente aggiornati. Secondo i decreti ministeriali del 2022, per il primo punto di invalidità, è previsto un risarcimento pari a 870, 97 euro, poi dal secondo al nono aumenta in misura crescente.
L’importo da risarcire non dipende solo dalla percentuale di invalidità, ma anche dall’età del danneggiato, con una decurtazione dello 0,5% per ogni anno di età successivo al decimo.
Invece, in caso di “lesioni macropermanenti”, che comportano una percentuale d’invalidità tra il 10% e il 100%, l’ammontare dell’assicurazione si calcola in base ai criteri delle tabelle milanesi, che tengono conto del grado di invalidità e dell’età del danneggiato. Anche in questo caso, più è bassa l’età, più è alto il risarcimento.
Infine, oltre al risarcimento del danno biologico, alla persona danneggiata spetta anche rimborso di:
- spese mediche sostenute per le cure, i ricoveri, gli interventi chirurgici, le terapie riabilitative e l’acquisto di farmaci, a condizione che ne dimostri l’entità e la riconducibilità all’evento lesivo e ne documenti l’ammontare;
- il ristoro del danno patrimoniale, che consiste nelle perdite economiche e reddituali subite durante il periodo di infermità.
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