/ Mia per l’Rdc: resta il nodo invalidità. Tagli ai disabili?
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Mia per l’Rdc: resta il nodo invalidità. Tagli ai disabili?

In questo approfondimento parliamo di Mia per l’Rdc e tagli alle persone con disabilità: ci chiediamo, nello specifico, se la nuova misura che dovrebbe sostituire il Reddito di cittadinanza prevederà ancora i vergognosi tagli che da mesi stanno dimezzando e in alcuni casi azzerando il sussidio alle persone disabili.
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26/9/23

Mia per l’Rdc e tagli alle persone con disabilità? Ovvero: qualsiasi nuovo sussidio a sostituzione del Reddito di cittadinanza, prevederà ancora dei tagli sugli importi spettanti alle persone con disabilità? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico).

Siete in tanti a chiedercelo: con la Mia (Misura di Inclusione Attiva) continueremo ancora a vederci tagliato il sussidio, così come sta avvenendo con il Reddito di cittadinanza?

E a chiederlo sono le persone disabili beneficiarie di Rdc, ovvero le vittime di questi tagli ingiusti sui quali più volte ritorniamo sulle nostre pagine, non riuscendo ad accettare il fatto che colpiscano una delle fasce più fragili della popolazione.

Ricordiamo quindi qual è la causa di questi tagli e proviamo a capire cosa potrebbe succedere con l’ingresso della Mia.

Indice

Mia per l’Rdc e tagli alle persone con disabilità: i tagli finiranno?

In realtà, non sappiamo se con l’ingresso della Mia al posto del Rdc si porrà fine ai tagli al sussidio per le persone con disabilità.

Al momento, infatti, non abbiamo alcun decreto attuativo sulla Mia, ma solo un’accozzaglia di informazioni sulle quali non possiamo dire esattamente cosa succederà.

Del resto, lo stesso Governo ha fatto sapere che quelle sulla Mia sono tutte ipotesi alle quale si sta lavorando e che solo tra qualche mese avremo qualcosa di concreto.

Quel che è certo, è che il Reddito di cittadinanza non ci sarà più e nel 2024 verrà sostituito da un’altra misura. Si chiamerà Mia (Misura di Inclusione Attiva)? Si porrà fine ai tagli? Non si sa, ma noi monitoreremo come sempre la situazione e saremo qui a denunciare ogni forma di ingiustizia nei confronti delle persone disabili: questa, è la sola certezza che al momento possiamo darti.

Ricordiamo a questo punto a cosa si riferiscono i tagli, per comprendere la preoccupazione delle numerose persone disabili che in questi giorni ci stanno contattando per chiederci questo tipo di informazione.

E parliamo anche della Mia, di cosa dovrebbe prevedere e di come potrebbe essere strutturata.

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Mia per l’Rdc e tagli alle persone con disabilità: perché il Rdc tagliato alle persone disabili?

Tutto parte dal momento in cui l’INPS inizia a tagliare l’importo del Rdc a tutte le persone disabili che hanno ricevuto l’aumento della pensione o dell’assegno sociale, la quattordicesima o la maggiorazione sulla pensione di invalidità e inabilità per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 2020.

Siamo nel 2022 e gli aumenti non si riferiscono a quelli della rivalutazione (applicati a partire dal 1° gennaio 2023), ma alla decisione della Corte di Cassazione che stabilisce il diritto dei titolari delle pensioni di invalidità civile totale ad avere l’aumento fino al “milione” di vecchie lire, a partire dal 18° anno di età dei disabili, dichiarando illegittima la norma che ne limitava il riconoscimento solo al raggiungimento dei 60 anni di età (Legge 448/2001).

Quindi, la Cassazione riconosce un diritto, ma: c’è un ma. L’INPS, dopo aver pubblicato il comunicato del 6 aprile 2022, ha ridotto (e continua a farlo) il Reddito di cittadinanza a chi beneficia di:

  • Assegno per il nucleo familiare dei Comuni;
  • Prestazioni degli enti, acquisite dalla voce A1.04 del Sistema informativo delle Prestazioni e dei bisogni sociali – SIUSS (ex Casellario dell’assistenza);
  • Maggiorazioni dell’assegno sociale;
  • Maggiorazione dell’aumento della pensione sociale;
  • Importo aggiuntivo previsto per le pensioni integrate al trattamento minimo;
  • Quattordicesima;
  • Incremento al milione sull’invalidità invalidi civili totali, ciechi civili assoluti, sordomuti ed inabili al lavoro.

Perché? Perché il decreto legge del 28 gennaio 2019, quello che regola il Reddito di cittadinanza, include tutti questi benefici ai fini del conteggio per calcolare l’importo spettante per il Rdc.

Ecco il motivo per cui, molte persone disabili, beneficiarie sia di Rdc che di altre misure, si sono viste applicare questi vergognosi tagli.

La giustizia dà e lo Stato prende. Uno Stato che giusto non lo è affatto, a quanto pare, visto che non è neanche intervenuto per cambiare il decreto che regola in Rdc al fine di porre fine a questa vergognosa ingiustizia.

Arrivati a questo punto, sappiamo che non lo farà mai più, visto che il Reddito di cittadinanza sta esalando i suoi ultimi respiri prima di lasciare il suo posto alla Mia o a chi per lei.

La nuova misura a sostituzione prevedrà anche questi tagli? La logica ci farebbe rispondere: no, non dovrebbe essere così, visto che, scomparendo il Rdc, il suo decreto attuativo morirebbe con esso.

Ma chi può darci la sicurezza? Con tutto quello a cui ci sta abituando il nostro Governo da anni, non possiamo esserne certi.

Cosa prevede la Mia, invece? Vediamo le ipotesi più accreditate al momento.

Mia per l’Rdc e tagli alle persone con disabilità. Domanda per Mia al posto di Rdc: sarà obbligatorio presentare domanda per ottenere la misura di inclusione attiva? Scopriamolo in questo approfondimento.

Mia per l'Rdc e tagli alle persone con disabilità
Mia per l’Rdc: resta il nodo invalidità. Tagli ai disabili?

Mia per l’Rdc e tagli alle persone con disabilità: cosa potrebbe prevedere la Mia?

Come abbiamo detto, neanche sulla Mia abbiamo delle vere e proprie certezze, ma solo delle anticipazioni che sono trapelate e di cui attendiamo conferma o meno da parte dello stesso Governo.

Quello che sappiamo, al momento, è che per le persone disabili la Mia:

  • spetterebbe per 18 mesi alla prima richiesta, per poi diminuire a 12 mesi dalla seconda domanda in poi;
  • il calcolo dell’importo dovrebbe essere ancora basato sulla scala di equivalenza, pur se ancora se ne stanno discutendo le modalità. Secondo indiscrezioni, il Ministero vorrebbe eliminare dalla scala di equivalenza i minorenni e i maggiorenni che percepiscono l’Assegno Unico Universale;
  • l’importo massimo, dovrebbe comunque essere di 500 euro mensili;
  • cambia il tetto ISEE per accedere alla Mia: dovrebbe essere di massimo 7.200 euro;
  • cambia anche il requisito di residenza, che passa da 10 a 5 anni.

Questo, per quanto riguarda le persone disabili, che rientrano nella categoria dei non occupabili e che quindi non hanno nemmeno l’obbligo dell’accettazione dell’offerta di lavoro congrua, pena la cessazione del sussidio.

Per conoscere nel dettaglio tutte le differenze tra Rdc e Mia, anche per le persone considerate occupabili, ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento su TheWam.net.

Riassumendo: quello che al momento sappiamo è che, se verrà approvata la Mia così come è abbozzata adesso, alle persone disabili spetteranno massimo 500 euro al mese, per 18 mesi alla prima domanda e da riconfermare ogni 12 mesi.

Se il Governo intenderà applicare ancora dei tagli, questo non possiamo dirtelo con certezza, al momento. Dipenderà dall’approvazione del decreto finale. Aspettiamo di capire bene cosa accadrà, augurandoci che il Governo non intenda seguire la falsariga del precedente decreto per penalizzare ancora una volta chi è già stato penalizzato dalla vita.

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