Cosa c’è di vero tra l’associazione visita per l’invalidità e caffè? Può l’abilità nel preparare una tazzina di caffè determinare il grado di invalidità che verrà attribuito? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).
L’invalidità civile viene riconosciuta solo dopo l’accertamento sanitario da parte di una Commissione medica dell’ASL integrata da un medico dell’INPS.
Nonostante si faccia riferimento alle tabelle ministeriali (decreto ministeriale 5 febbraio 1992) per attribuire la percentuale di invalidità, la valutazione non è sempre facile e in molti casi rientra il giudizio arbitrario dei medici che compongono la Commissione.
Gli stessi medici, a volte utilizzano metodi che non sono proprio da manuale da medicina. Vediamo quindi qual è la correlazione tra visita per l’invalidità e caffè, cosa prevede la visita per l’invalidità e in quali casi puoi fare ricorso per l’invalidità civile.
Indice
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Che correlazione c’è tra visita per l’invalidità e caffè?
Forse avrai immaginato che l’associazione tra visita per l’invalidità e caffè potesse riguardare il beneficio che può dare questa bevanda apprezzata da molti, prima di affrontare la Commissione medica dell’ASL.
Oppure che bere caffè prima di essere sottoposti a visita possa in qualche modo alterare le tue funzioni biologiche e influire, di conseguenza, sul giudizio della Commissione.
Nulla di tutto questo. Devi sapere che, una delle domande che potrebbe esserti rivolta dalla Commissione per verificare il tuo “stato di benessere fisico, mentale e sociale” ai fini dell’attribuzione della percentuale di invalidità è: “Riesce a preparare una tazzina di caffe?”.
Straordinario, non credi? Se riesci a preparare una tazzina di caffè, potresti essere riconosciuto autosufficiente. Non hai particolari problemi motori agli arti superiori e riesci a garantirti momenti di benessere.
E chi se ne importa se sei un anziano con patologie documentate e capacità motorie ridotte riscontrate diagnosticamente! Se riesci a preparare una tazzina di caffè perché ti imponi di farlo, perché vuoi ogni tanto riuscire a fare qualcosa da solo, non importa la motivazione personale: importa che riesci a farlo e quindi non sei poi così messo male.
Questo è quello che pensano alcuni medici presenti nelle Commissioni ASL che, a dire il vero, di domande tendenziose come queste ne fanno diverse. Ne abbiamo presa una ad esempio in modo da avere l’occasione per parlare di quanto, tutto ciò, possa essere umiliante e offensivo della dignità umana.
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Visita per l’invalidità e caffè: perché una tazzina di caffè può essere umiliante
La correlazione tra visita per l’invalidità e caffè, come abbiamo detto, può essere offensiva per la dignità umana.
Essere capaci di preparare una tazzina di caffè non rientra di sicuro tra le attività da valutare per l’attribuzione della percentuale di invalidità, ma così come è adesso impostata la procedura per il riconoscimento dell’invalidità, i medici possono decidere arbitrariamente come valutare l’invalidità o la disabilità, se il riferimento alle tabelle ministeriali non basta loro.
Generalmente, chi fa queste domande è l’operatore sociale interno alla Commissione, che spesso non ha la preparazione adeguata o comunque ha un approccio diverso con la persona e soprattutto con l’invalidità.
Probabilmente, quindi, oltre alle tabelle ministeriali e alla classificazione delle invalidità e disabilità (alle quali si sta comunque lavorando), probabilmente si dovrebbero rivedere anche i professionisti che fanno parte delle Commissioni, o meglio, i ruoli che devono avere all’interno di esse.
Andiamo adesso a ripercorrere cosa prevede la visita per l’invalidità civile e come si determina la percentuale di invalidità.
Visita per l’invalidità e caffè. Come evitare errori alla visita per l’invalidità: ecco una pratica guida per evitare brutte sorprese in seguito alla visita della commissione medica.
Visita per l’invalidità e caffè: come si svolge la vista della Commissione medica
Per capire quanto vista per l’invalidità e caffè possano essere correlati, dobbiamo capire come si svolge l’accertamento sanitario e come la Commissione fa la sua valutazione.
Durante la visita, la Commissione generalmente si “limita” a controllare il certificato medico introduttivo inviato dal tuo medico curante e tutta la documentazione sanitaria che hai prodotto per attestare la tua invalidità.
Solo nel caso in cui avesse ancora dei dubbi sull’handicap o sulla percentuale di invalidità che deve attribuirti, potrebbe sottoporti a un’ulteriore visita o approfondimento, oppure potrebbe farti domande simili a quella sulla tua capacità o meno di preparare una tazzina di caffè.
Perché proprio la tazzina di caffe? Perché la Commissione deve valutare le tue capacità motorie, il tuo stato di benessere fisico in generale o, nel caso di richiesta della Legge 104/1992, la tua capacità sociale/relazionale residua.
Nel caso della tazzina di caffè che abbiamo preso ad esempio, secondo alcuni medici, saperla preparare presuppone tutta una serie di azioni che documenterebbero la presenza di capacità, come quella di svitare e avvitare la moka, presumiamo.
Il fatto è che, in molti casi, invece di premiare l’impegno di un anziano o di una persona disabile che ogni tanto tenta ancora di fare qualcosa, questo piccolo atto della vita quotidiana diventa inficiante.
Visita per l’invalidità e caffè. Dove si fa la visita per l’invalidità civile? Vediamo insieme dove viene valutata la percentuale di invalidità, quale documentazione portare e come comportarsi durante il controllo.

Visita per l’invalidità e caffè: cosa posso fare se ritengo ingiusto il giudizio della Commissione medica per l’invalidità?
Mettiamo che anche tu abbia vissuto una situazione simile a quella della visita di invalidità e caffè. Probabilmente non ti sarà stata rivolta la stessa domanda, ma qualcuna simile, che percepisci come una “stonatura”, come un’offesa alla tua dignità e che ha comportato l’attribuzione di una percentuale minore di invalidità o addirittura ti ha negato l’invalidità. Cosa puoi fare?
In questi casi, puoi presentare ricorso contro il giudizio della Commissione. Di seguito ti lasciamo una lista di articoli in cui puoi approfondire gli argomenti in merito al ricorso contro l’INPS e alla visita di invalidità civile:
- Ricorso invalidità, da soli o con altri? Chi può aiutarti
- Invalidità, come vincere il ricorso contro l’INPS
- Come ottenere l’invalidità al 75% e come fare ricorso
- Ricorso indennità accompagnamento: durata, costi e procedura
- Ricorso per la Legge 104 e valore della sentenza
- Ricorso invalidità, quando non pagare le spese processuali
- Cos’è il contributo unificato per il ricorso dell’invalidità
- Visita per invalidità: col medico di fiducia?
- Invalidità, visita a casa: come fare e quando è possibile
- Cosa dire durante la visita per l’invalidità: consigli utili
- Visita per l’invalidità, tutte le regole
- Verbale commissione INPS: 2 strade per contestarlo
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- Visita invalidità: se la commissione è divisa
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