Visita invalidità, in qualche caso è opportuno farsi assistere da un medico di fiducia, può essere utile soprattutto in caso di revisione o per la richiesta di aggravamento. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Visita invalidità, revisione e aggravamento
- Visita invalidità, perché farsi assistere
- Visita invalidità, competenza del medico accompagnatore
- Visita invalidità, il medico legale
- Visita invalidità, come comportarsi
- Visita invalidità, verifica il certificato
- Visita invalidità, documentazione medica
- Visita invalidità, come presentarsi
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Come sai, la legge prevede per la persona che richiede il riconoscimento dell’invalidità o dell’handicap la possibilità di proporre al proprio medico di fiducia di essere presente di fronte alla commissione medica.
Il medico “accompagnatore” non partecipa alla formulazione del giudizio, ma può aiutare il paziente a definire nei dettagli la sua condizione clinica (andando quindi oltre la semplice valutazione della documentazione che viene consegnata).
Vediamo insieme quando potrebbe essere opportuno chiedere l’assistenza di un medico di fiducia, quali sono i suoi compiti e in che modo potrebbe incidere sul giudizio finale.
Su questo argomento può interessarti sapere cosa succede se dopo la visita la commissione è divisa; c’è un post che spiega come funziona la visita a distanza; in un altro articolo verifichiamo quanto bisogna aspettare per la visita di invalidità.
Visita invalidità, revisione e aggravamento
Spesso la visita di revisione o di aggravamento si conclude con un esito che lascia l’amaro in bocca. Ovvero, le commissioni potrebbero stabilire di ridurre le percentuali di invalidità civile, o cambiare la Legge 104 dal comma 3 al comma 1, anche se gli assistiti si aspettavano una decisione del tutto opposta.
Può accadere per diversi motivi. Non ultimo una documentazione non aggiornata o insufficiente e l’incapacità del paziente di descrivere nei dettagli la sua situazione di salute.
Per evitare questi rischi, quando è possibile, sarebbe saggio farsi accompagnare da un medico di fiducia. Questo diritto è stato stabilito dall’articolo 1, comma 4 della legge numero 295 del 1990.
È un tuo diritto, puoi esercitarlo o meno, ma nessuno può negarlo. Tanto meno le commissioni.
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Visita invalidità, perché farsi assistere
La possibilità di farsi assistere di fronte alle commissioni mediche da un professionista di fiducia è molto importante. Il medico che segue la persona interessata ha gli strumenti necessari per dimostrare:
- la gravità delle condizioni della persona assistita;
- le conseguenze e gli eventuali effetti collaterali delle patologie;
- esporre la situazione clinica in modo più preciso e dettagliato di quanto potrebbe fare il paziente.
Visita invalidità, competenza del medico accompagnatore
È importante comunque che il medico scelto per farsi accompagnare di fronte alla commissione medica possieda le qualità necessarie per svolgere al meglio i compiti che abbiamo descritto nel paragrafo precedente.
Serve quindi un professionista che abbia esperienza nello svolgimento delle pratiche di invalidità.
Un medico con queste qualità saprà anche bene su quali tasti bisogna spingere per convincere la commissione a concedere determinate percentuali di invalidità, per superare una visita di revisione o per la concessione della Legge 104.
Insomma, una sorta di avvocato in camice bianco.
Visita invalidità, il medico legale
Sono soprattutto i medici legali che hanno le competenze necessarie dal punto di vista normativo per assistere un paziente di fronte alle commissioni mediche che valutano l’invalidità o l’handicap.
Possono quindi anche far notare delle eventuali illegittimità. Ma non solo: in caso di esito contrario (nonostante tutto) sapranno anche indicare la strada migliore, da un punto di vista legale e sanitario, per affrontare un possibile ricorso giudiziale.
Visita invalidità, come comportarsi
Abbiamo visto come la presenza di un medico “accompagnatore” può essere d’aiuto di fronte alla commissione medica. Ma ci sono anche altri aspetti sui quali è opportuno soffermarsi per arrivare preparati in modo adeguato alla visita (sia la prima, sia la revisione o l’aggravamento).
I punti sui quali concentrarsi sono soprattutto tre, vediamoli insieme.
Visita invalidità, verifica il certificato
La commissione esamina la documentazione che viene presentata dal cittadino, a partire dal certificato introduttivo redatto dal medico curante. Bisogna fare quindi attenzione che su quel documento siano state barrate in modo corretto le relative richieste di accertamento (invalidità civile, legge 104, sordità, cecità). C’è stato chi, pur avendone diritto, non ha avuto il riconoscimento perché il medico curante aveva dimenticato di barrare la casella. I casi non sono pochi e neppure isolati, anche se la Cassazione ha più volte ripreso e criticato l’eccessivo formalismo delle commissione (ma è meglio non correre rischi).
Visita invalidità, documentazione medica
Come abbiamo accennato la visita di fronte alla commissione consiste in un esame alla persona, per accertare evidenti invalidità o handicap e un altro alla documentazione medica.
È il secondo aspetto, la documentazione medica, a essere spesso decisivo. Proprio per questo motivo è importante avere una certificazione adeguata e recente. Non deve necessariamente essere un volume da 500 pagine (non lo vedrebbero neppure), ma deve essere ordinato per data e patologia. È necessario integrare la certificazione anche con esami di laboratorio (anche eventuali radiografie o tac).
In genere è preferibile consegnare alla commissione visite e certificati redatti da medici che lavorano in enti pubblici, perché ritenuti più oggettivi di un medico che opera nel privato.

Visita invalidità, come presentarsi
Anche l’aspetto conta quando ci si presenta per la visita davanti alla commissione. Non serve a nulla vestirsi in modo trasandato e amplificando il disagio causato dalle proprie condizioni di salute. Le commissioni visitano centinaia di pazienti e sono quindi abituate a decifrare le diverse situazioni che si trovano ad analizzare. La cosa migliore da fare è quella di presentarsi con dignità, senza minimizzare o aumentare le conseguenze delle patologie o della malformazione. Anche perché la valutazione, quella vera, è sulla documentazione che avete consegnato.
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