Stretta sulle badanti. Anche colf e badanti sono rientrate nel programma anti-evasione previsto dal governo nella bozza della manovra di Bilancio 2024. L’esecutivo ha deciso di accendere i riflettori sulle retribuzioni non dichiarate delle collaboratrici domestiche. Le associazioni di categoria protestano, ma vediamo di cosa si tratta. (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Stretta sulle badanti: la questione contributi
Perché parliamo di stretta sulle badanti? Il governo ha deciso di garantire una maggiore trasparenza e regolarità nel settore del lavoro domestico. L’obiettivo principale è quello di monitorare e controllare le retribuzioni non dichiarate e assicurarsi che vengano versati i contributi dovuti.
Dichiarazione delle retribuzioni e versamento dei contributi
- Dichiarazione delle retribuzioni all’Agenzia delle Entrate: ogni lavoratore domestico, inclusa dunque anche la figura della badante, ha l’obbligo di dichiarare la propria retribuzione all’Agenzia delle Entrate. Questo permette di avere un controllo sulle entrate e garantire che venga versato l’importo corretto in termini di tasse e contributi.
- Versamento dei contributi all’Inps: oltre alla dichiarazione delle retribuzioni, è fondamentale che vengano versati regolarmente i contributi all’Inps. Questo assicura che il lavoratore domestico abbia accesso ai servizi e ai benefici previsti dal sistema previdenziale italiano.
La sinergia tra le banche dati
Il cuore della stretta sulle badanti riguarda la cooperazione tra l’Inps e l’Agenzia delle Entrate. Ecco come funziona:
- Condivisione delle informazioni: i due enti condividono le informazioni riguardanti le retribuzioni e i contributi dei lavoratori domestici.
- Verifica della corrispondenza: l’obiettivo è assicurarsi che, per ogni dichiarazione delle retribuzioni all’Agenzia delle Entrate, ci sia un corrispondente versamento dei contributi all’Inps.
- Segnalazione delle anomalie: se viene rilevata una discrepanza tra le informazioni fornite dai due enti, l’Agenzia delle Entrate può segnalare al contribuente l’eventuale anomalia, invitandolo a regolarizzare la propria situazione.
L’importanza della dichiarazione precompilata
Una delle misure chiave è l’uso della dichiarazione precompilata. Ecco i passaggi principali:
- Il fisco acquisisce i dati sui contributi e sulle retribuzioni dai due enti.
- Queste informazioni vengono inserite automaticamente nella dichiarazione precompilata del lavoratore domestico.
- Se viene rilevata un’irregolarità, il contribuente viene invitato a mettersi in regola spontaneamente, evitando così possibili sanzioni o penalità.
In conclusione, la stretta sulle badanti mira a garantire una maggiore trasparenza e regolarità nel settore del lavoro domestico, assicurando che vengano rispettati i diritti dei lavoratori e che vengano versati i contributi dovuti.
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La protesta delle associazioni di categoria
Le associazioni di categoria hanno espresso notevoli perplessità riguardo alle nuove misure previste nella bozza della manovra di Bilancio 2024.
Assindatcolf: un grave errore
L’associazione che raggruppa i datori di lavoro domestici, Assindatcolf, rappresenta uno degli attori principali quando si parla di lavoro domestico in Italia. Ha assunto una posizione critica rispetto alle nuove misure introdotte dall’esecutivo.
Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, ha dichiarato:
“E’ un grave errore pensare che si possa combattere il lavoro nero nel settore domestico recuperando l’evasione di colf e badanti note all’Inps ma sconosciute al fisco, attività certamente dovuta ma che si poteva fare da più di vent’anni.”
Questa dichiarazione mette in luce un punto cruciale: l’approccio del governo, secondo Assindatcolf, potrebbe non solo non risolvere il problema dell’evasione, ma addirittura peggiorarlo.
Tassi di irregolarità e i rischi della stretta
Un dato allarmante che supporta le preoccupazioni di Assindatcolf è il tasso di irregolarità nel settore domestico. Nel 2020, il tasso di irregolarità stimato dall’Istat era del 51,7%. Questo significa che più della metà del settore opera in una sorta di “zona grigia”, con possibili evasori fiscali o contratti non completamente regolari.
Il rischio, come evidenziato da Zini, è che le nuove misure possano favorire la crescita del sommerso, ovvero quella parte del settore che opera in nero, senza contratti regolari e senza pagare le dovute tasse e contributi.
Il rapporto con l’Inps e l’Agenzia delle Entrate
Un altro punto di critica riguarda il rapporto tra l’Inps e l’Agenzia delle Entrate. La nuova legge prevede uno scambio dati tra gli archivi di questi due enti. Se da un lato ciò potrebbe sembrare un modo efficace per identificare e combattere l’evasione, dall’altro presenta dei problemi.
Zini sottolinea come questa operazione potrebbe generare un “vero cortocircuito” se rimanesse una misura isolata. In particolare, l’attenzione verrebbe posta sui lavoratori regolari sconosciuti all’Agenzia delle Entrate – che non sono i grandi evasori – penalizzando di fatto chi opera nel pieno rispetto delle leggi, ma che per qualche motivo non risulta ancora registrato all’Agenzia delle Entrate.
Soluzioni alternative
Le associazioni di categoria avanzano anche delle proposte. Zini, ad esempio, suggerisce di introdurre incentivi per la regolare assunzione, come bonus immediati per chi non può sostenere le spese per badanti o baby sitter, e agevolazioni fiscali che coprano non solo i contributi, ma anche stipendi, ferie, tredicesime e Tfr.
Cosa è scritto nella bozza della manovra di bilancio
ART. 17.
(Misure di contrasto all’evasione nel settore del lavoro domestico)
- Obiettivo principale: Al fine di contrastare l’evasione nel settore del lavoro domestico, l’Agenzia delle entrate e l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale lavorano congiuntamente. Questo viene realizzato attraverso:
- La piena interoperabilità delle banche dati per lo scambio e l’analisi dei dati.
- L’utilizzo di tecnologie digitali avanzate.
- Favorire l’adempimento spontaneo: L’Agenzia delle entrate ha il compito di:
- Mettere a disposizione del contribuente i dati e le informazioni acquisiti ai sensi del punto precedente.
- Utilizzare tali dati sia per la predisposizione della dichiarazione precompilata che per la segnalazione al medesimo contribuente di eventuali anomalie.
- Analisi e controlli: L’Agenzia delle entrate e l’Istituto nazionale della previdenza sociale si occupano di:
- Effettuare attività di analisi del rischio e controlli sui dati retributivi e contributivi, inclusi quelli comunicati in fase di assunzione.
- Realizzare interventi per una corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva dei lavoratori domestici.
- Queste attività vengono svolte con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Cartelle esattoriali e pignoramenti
Nella bozza della manovra di bilancio 2024 sono state introdotte altre misure fiscali di un certo rilievo. Le iscrizioni a ruolo rappresentano uno degli aspetti chiave quando si parla di evasione fiscale. Parliamo, per intenderci, delle cartelle esattoriali pendenti, cioè somme di denaro che l’evasore deve allo Stato.
Caratteristiche delle iscrizioni a ruolo
- Debiti significativi: gli evasori con iscrizioni a ruolo spesso hanno debiti superiori a 100.000 euro.
- Limitazioni sulle compensazioni: a chi ha debiti pendenti di tale entità e non rispetta i termini di pagamento viene preclusa la possibilità di compensare crediti e debiti con lo Stato, finché non avranno saldato il dovuto.
- Consultazione dell’archivio finanziario: prima di procedere al pignoramento dei conti correnti, il fisco può verificare le giacenze sui conti. Se emergono crediti del debitore a disposizione di terzi (come banche o altri operatori finanziari), scatta un ordine di pagamento a favore dello Stato.
Il prelievo: incrementi di imposta nella manovra
Nel capitolo fiscale della manovra, sono stati introdotti alcuni incrementi di imposta.
Dettagli degli incrementi di imposta
- Immobili posseduti all’estero: l’aliquota sugli immobili detenuti all’estero vedrà un incremento, passando dallo 0,76% all’1,06%.
- Investimenti finanziari esteri: il prelievo sugli investimenti finanziari esteri raddoppierà, passando dal 2 al 4 per mille.
- Cessione di metalli preziosi: la base imponibile della tassazione sulla cessione di metalli preziosi sarà quadruplicata. Questa tassazione verrà applicata anche agli investimenti in oro.
- Ritenuta d’acconto su bonifici: le banche, quando effettuano bonifici necessari per le detrazioni fiscali (come nel caso delle ristrutturazioni), dovranno applicare una ritenuta d’acconto maggiore, che crescerà dall’attuale 8% all’11%.

FAQ (domande e risposte)
Cosa prevede la manovra 2024 per colf e badanti?
La manovra di Bilancio 2024 ha introdotto specifiche misure rivolte al settore delle colf e badanti, inserendole nel programma anti-evasione del governo. L’obiettivo principale è contrastare l’evasione fiscale legata alle retribuzioni non dichiarate di questi lavoratori. La strategia prevede l’interoperabilità delle banche dati tra l’Inps e l’Agenzia delle Entrate per identificare e segnalare eventuali anomalie.
Qual è l’obiettivo dell’interoperabilità tra Inps e Agenzia delle Entrate?
L’interoperabilità tra Inps e Agenzia delle Entrate ha come finalità principale quella di assicurarsi che al versamento dei contributi (e quindi a una situazione di regolarità per l’Inps) corrisponda una dichiarazione delle retribuzioni all’Agenzia delle Entrate. Questo permetterà di individuare coloro che versano contributi, ma che non dichiarano le relative retribuzioni al fisco. L’obiettivo è incentivare la regolarizzazione spontanea grazie alla dichiarazione precompilata e alle segnalazioni di anomalie.
Perché Assindatcolf critica la nuova misura?
Assindatcolf, l’associazione di datori di lavoro domestici, ha espresso perplessità riguardo la misura, sottolineando che essa avrebbe potuto essere attuata già da molti anni. Secondo Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, questa misura potrebbe rischiare di aumentare il lavoro nero nel settore domestico, dato che l’irregolarità nel 2020 era già molto alta, con un tasso stimato dell’51,7% secondo l’Istat.
Qual è il tasso di irregolarità nel settore domestico nel 2020?
Nel 2020, il tasso di irregolarità nel settore domestico, come stimato dall’Istat, era del 51,7%.
Cosa propone Zini per combattere il lavoro nero?
Andrea Zini propone, come soluzione per combattere il lavoro nero nel settore domestico, l’introduzione di incentivi per l’assunzione regolare. Questi incentivi comprendono bonus immediati per chi necessita di badanti o baby sitter e agevolazioni fiscali, come la deduzione totale del costo del lavoro domestico, che includa non solo i contributi, ma anche stipendi, ferie, tredicesima e TFR.
Come cambierà la tassazione sugli immobili all’estero?
Nella bozza della manovra, si prevede un incremento di imposta sugli immobili posseduti all’estero. L’aliquota passerà dallo 0,76% all’1,06%. Inoltre, ci sarà un raddoppio del prelievo sugli investimenti finanziari esteri (dal 2 al 4 per mille) e una quadruplicazione della base imponibile della tassazione sulla cessione di metalli preziosi, che sarà applicata anche agli investimenti in oro. La ritenuta d’acconto effettuata dalle banche sui bonifici necessari per le detrazioni fiscali crescerà dall’8% all’11%.
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