Stress da lavoro, salute mentale a rischio: si tratta di una questione molto seria. Il 15% dei lavoratori soffre di disturbi psichici (fonte: Mental Health at Work dell’Organizzazione mondiale della sanità). Il problema è sempre più diffuso e oltre ad avere conseguenze individuali rappresenta un costo enorme a livello sociale. Nel mondo si perdono per ansia e depressione 12 miliardi di giornate lavorative. E l’Italia non sta certo meglio di altri Paesi. (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Ansia e disagio psicologico: i numeri italiani
In Italia, il panorama della salute mentale è preoccupante. La ricerca “L’era del Disagio” fornisce dati che gettano luce sull’entità della questione.
- Percentuale complessiva: il 60,1% degli italiani convive da anni con almeno un disturbo della sfera psicologica.
- Differenza tra sessi:
- Donne: 65%
- Uomini: dato non fornito, ma si può ipotizzare un valore intorno al 35-40%.
- Generazione Z: Particolarmente vulnerabile, con il 75% dei giovani che presenta sintomi. Sorprendentemente, le donne giovani registrano un picco dell’81%.
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Stress da lavoro: i problemi più comuni in Italia
Lo stress da lavoro non significa semplicemente “essere stressati”. Si manifesta attraverso vari sintomi, e la ricerca sottolinea i problemi più comuni:
Disturbi più frequenti:
- Disturbi del sonno: 32%
- Difficoltà ad addormentarsi
- Sveglie frequenti durante la notte
- Sentirsi stanchi al risveglio
- Varie forme d’ansia: 31,9%
- Ansia generalizzata
- Fobie specifiche
- Ansia sociale
- Stati di apatia: 15%
- Indifferenza emotiva
- Mancanza di entusiasmo o interesse
- Ritiro sociale
- Attacchi di panico: 12,3%
- Sensazione di soffocamento
- Palpitazioni o tachicardia
- Tremori o brividi
- Depressione: 11,5%
- Sentirsi costantemente tristi
- Perdita di interesse o piacere nelle attività quotidiane
- Stanchezza costante o bassa energia
- Disturbi dell’alimentazione: 8,2%
- Eccessiva preoccupazione per il peso
- Mangiare eccessivamente o troppo poco
- Sentirsi fuori controllo quando si mangia
Reazioni all’ansia e allo stress
Il modo in cui gli italiani rispondono ai loro problemi è ancora più preoccupante. Molte persone cercano di gestire il problema da sole, evitando l’aiuto di professionisti. Ecco alcune delle risposte più comuni:
- Strategie fai-da-te:
- Cercare forza interiore: 29,4%
- Chiedere aiuto ad amici e parenti: 29,1%
- Attendere che i problemi si risolvano da soli: 28,2%
- Assunzione di farmaci senza prescrizione: 27,6%
- Strategie professionali:
- Consultare un medico generico: 22.9%
- Consultare uno specialista: 22,1%
Questi dati sottolineano la necessità di una maggiore consapevolezza sulla salute mentale, sui sintomi dello stress da lavoro correlato e sull’importanza di cercare aiuto professionale quando necessario.
Le cause dei disturbi mentali: vita e lavoro
I fattori scatenanti
La ricerca di Inc Non Profit Lab ha rivelato alcuni dei principali fattori che gravano sul benessere mentale degli italiani:
- Preoccupazione per il futuro: un inquietante 35,1% del campione identifica una percezione di un mondo in declino (a causa di guerra, povertà, inflazione, crisi climatica e altre emergenze sanitarie) come fonte primaria di ansia.
- Stress da lavoro: che sia eccessivo o causato dalla mancanza di un’occupazione, rappresenta una minaccia per il 46,5% degli intervistati.
- Bullismo e violenza: sia fisica che verbale, è una preoccupazione per il 42,1% delle persone.
- Dipendenza tecnologica: la continua connessione e l’uso smodato dei social media preoccupa il 35,6% degli italiani.
- Paura di abusi: questo include timori legati a violenze di genere e abusi sessuali, evidenziati dal 31,1% del campione.
- Accesso limitato alle cure: la mancanza di servizi sanitari psicologici e psichiatrici preoccupa il 30,6% delle persone.
- Discriminazioni: in forme severe come razzismo, omofobia e sessismo, affliggono il 28% degli intervistati.
Stress da lavoro: una malattia sempre più comune
La dura realtà
L’ambiente lavorativo di oggi rappresenta una delle principali fonti di stress per l’individuo. E’ stupefacente sapere che lo stress da lavoro è la seconda malattia professionale più comune nell’Unione Europea, superata solo dai problemi posturali.
- Un lavoratore europeo su quattro ne è affetto.
- Le donne sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di stress.
- I giovani, specie quelli tra 18 e 24 anni, sono ancor più a rischio: l’indagine 2023 di Cigna International Health mostra che un impressionante 91% di loro dichiara di essere stressato.
Il ruolo delle aziende nella lotta contro lo stress da lavoro
Dalla comprensione alla prevenzione
È essenziale che le aziende riconoscano la gravità dello stress da lavoro e agiscano di conseguenza. Gli esperti sottolineano l’importanza di un’ambiente di lavoro adeguato e sicuro. Le aziende possono:
- Creare ambienti lavorativi sicuri e sani che migliorino le prestazioni e la produttività.
- Fornire formazione e sensibilizzazione sui rischi legati allo stress lavorativo.
- Promuovere ambienti di lavoro basati sul benessere, concentrandosi non solo sulle esigenze fisiche ma anche psicologiche dei dipendenti.
Come aiutare le persone a ridurre lo stress da lavoro
Lo stress da lavoro è una minaccia sempre più concreta nella vita di molte persone. Ecco alcune azioni e strategie che le aziende e gli individui possono adottare per affrontare e ridurre lo stress legato al lavoro:
Single tasking
- Definizione: si tratta di concentrarsi su un unico compito alla volta.
- Benefici:
- Aumento della produttività.
- Riduzione degli errori.
- Migliore qualità del lavoro.
Eliminare il multitasking
- Problema: passare da un’attività all’altra senza completarle.
- Conseguenze:
- Diminuzione della produttività.
- Aumento dello stress.
- Maggior probabilità di errori.
Incoraggiare le pause ristoratrici
- Definizione: breve pausa dal lavoro per rilassarsi.
- Benefici:
- Rinfresca la mente.
- Riduce la tensione.
- Previene l’esaurimento.
Cos’è la mindfulness
La mindfulness è una pratica che aiuta a mantenere l’attenzione sul momento presente, offrendo numerosi vantaggi nella gestione dello stress lavorativo.
Principi fondamentali:
- Attenzione al presente: concentrarsi su ciò che si sta facendo in un determinato momento.
- Accettazione: riconoscere i propri sentimenti ed emozioni senza giudizio.
- Respirazione consapevole: usare la respirazione come ancoraggio al presente.
Benefici della mindfulness:
- Riduzione dello stress e dell’ansia.
- Migliore concentrazione e attenzione.
- Aumento della consapevolezza e comprensione di sé.
- Migliore gestione delle emozioni.
Stress da lavoro, l’esercizio dello STOP
L’esercizio STOP è una pratica rapida che può aiutare a gestire momenti di stress acuto.
Come funziona l’esercizio S.T.O.P:
- Stop (Fermati): prenditi un momento e metti in pausa ciò che stai facendo.
- Take a few deep breaths (Fai alcuni respiri profondi): concentrati sulla tua respirazione.
- Observe (Osserva): nota ciò che stai sperimentando. Quali sono i tuoi pensieri? Quali emozioni stai provando? Ci sono sensazioni fisiche?
- Proceed (Prosegui): continua con ciò che stavi facendo, portando con te la nuova consapevolezza acquisita.
Benefici dell’esercizio S.T.O.P:
- Offre una pausa ristoratrice durante momenti stressanti.
- Aumenta la consapevolezza delle proprie reazioni.
- Permette di rispondere piuttosto che reagire agli stress.

FAQ (domande e risposte)
Qual è l’incidenza dello “stress da lavoro” sul benessere psicologico?
Lo stress da lavoro ha un’incidenza significativa sul benessere psicologico. Il 15% dei lavoratori soffre di disturbi psichici a causa di questo stress, e nel mondo si perdono ben 12 miliardi di giornate lavorative a causa di ansia e depressione. Questi dati sottolineano la serietà e l’ampiezza del problema.
In Italia, quale percentuale soffre di disturbi psicologici?
In Italia, il 60,1% degli italiani convive con uno o più disturbi della sfera psicologica. Le donne (65%) e i giovani della Generazione Z (75%, con punte dell’81% tra le donne) sono i più colpiti.
Quali sono i sei problemi psicologici più comuni legati allo stress da lavoro?
I sei problemi psicologici più frequentemente riscontrati in Italia a causa dello stress da lavoro sono:
- Disturbi del sonno (32%)
- Varie forme d’ansia (31,9%)
- Stati di apatia (15%)
- Attacchi di panico (12,3%)
- Depression (11,5%)
- Disturbi dell’alimentazione (8,2%)
Come reagiscono gli italiani allo stress da lavoro?
Gli italiani tendono a reagire allo stress da lavoro con un approccio di “fai da te”. Le risposte più comuni sono cercare forza interiore (29,4%), chiedere aiuto ad amici e parenti (29,1%), attendere che i problemi passino (28,2%), e assumere farmaci senza prescrizione (27,6%). Solo in seguito si considera rivolgersi al medico generico (22,9%) o a uno specialista (22,1%).
Quale ruolo hanno le aziende nella prevenzione dello stress da lavoro?
Le aziende hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione dello stress da lavoro. Esse sono in posizione strategica per promuovere ambienti di lavoro salutari, sicuri e rispettosi, in cui il benessere psico-fisico dei lavoratori è al centro. Un ambiente di lavoro inadeguato può essere una fonte di stress e rappresentare un rischio per la salute mentale.
Cosa possono fare le aziende per ridurre lo “stress da lavoro” nei dipendenti?
Le aziende possono intraprendere diverse azioni per ridurre lo stress da lavoro. Alcune strategie suggerite includono:
- Single tasking: Promuovere la concentrazione su un’attività alla volta.
- Mindfulness: Introduzione di programmi di mindfulness per migliorare la consapevolezza e la gestione delle emozioni.
- Ascolto delle emozioni: Creare un ambiente in cui i dipendenti possano esprimere e confrontarsi sulle loro emozioni senza giudizio.
- Prevenzione: Le aziende devono essere proattive nell’identificare e affrontare le cause di stress nei loro ambienti di lavoro e nell’offrire supporto ai dipendenti per gestire lo stress.
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