Riserva categorie protette nei concorsi pubblici, le novità

Riserva categorie protette nei concorsi pubblici: la legge entrata in vigore il 14 luglio ha introdotto delle interessanti novità. Vediamo in questo post di cosa si tratta, chi riguarda in particolare e cosa cambia per i cittadini.
 - 
11/12/23

Con la riforma entrata in vigore il 14 luglio sono state introdotte novità interessanti anche per la riserva categorie protette nei concorsi pubblici. Tra l’altro sono state inserite nuove quote di riserva, oltre a quelle tradizionali, che riguardano i dirigenti comunali, i volontari del servizio civile e i dipendenti che hanno lavorato negli uffici per la ricostruzione. Vediamo di cosa si tratta. (scopri le ultime notizie su categorie protette, Legge 104, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Cos’è la riserva categorie protette nei concorsi pubblici?

La riserva di posti nei concorsi pubblici rappresenta una determinata quota di posti messa da parte e destinata esclusivamente a specifiche categorie di persone. L’idea di base è quella di promuovere e garantire pari opportunità e inclusione, assicurando che candidati, spesso svantaggiati o in necessità di tutela specifica, abbiano le stesse opportunità degli altri partecipanti.

Questa normativa obbliga gli enti pubblici che erogano bandi di concorso a rispettare determinate regole nella loro formulazione. In altre parole, la legge stabilisce chiaramente come e quando utilizzare queste riserve, garantendo che il processo sia equo e trasparente.

Entra nella community, informati e fai le tue domande su YouTube e Instagram.

Quali sono le Riserve nei Concorsi Pubblici?

I posti riservati nei concorsi pubblici spaziano su diverse categorie. Ecco una panoramica:

  1. Categorie protette: questi posti sono riservati per coloro che rientrano nelle categorie delineate dalla Legge 12 marzo 1999, n. 68, o categorie ad essa equiparate. Sono incluse, ad esempio, persone con disabilità fisiche o mentali che potrebbero trovare ostacoli nel normale processo di assunzione.
  2. Volontari delle forze armate: questa categoria include militari e si basa su ciò che è stabilito dagli articoli 1014 e 678 del Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 66. Sono previste modifiche ed integrazioni a questo decreto.
  3. Volontari del servizio civile: una particolare attenzione è stata data a questa categoria. La riserva è obbligatoria per alcune PA (Pubbliche Amministrazioni) e si traduce in una riserva di posti pari al 15% nelle assunzioni di personale non dirigenziale presso le PA.

In aggiunta a queste categorie principali, ci sono alcune riserve addizionali:

  • Regioni colpite da sismi: in particolare Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Questa riserva dura fino al 31 dicembre 2026.
  • Riserve specifiche per determinati ruoli comunali e regionali: ad esempio, dirigenti comunali e personale con specifici requisiti di servizio.
  • Riserve per gruppi con particolari esigenze: questa riserva è stata istituita per coloro che potrebbero avere difficoltà maggiori nel trovare lavoro, come certi gruppi di persone con disabilità.

Come funziona la riserva categorie protette nei concorsi pubblici?

Quando parliamo di riserva categorie protette nei concorsi pubblici, ci riferiamo a una specifica quota di posti riservati durante i concorsi. Ma come si traduce nella pratica? La riforma introdotta dal DPR 16 giugno 2023, n. 82 ha definito il meccanismo.

E dunque, se in un concorso pubblico vengono banditi dei posti, una certa percentuale di questi è “riservata”. Significa che solo chi appartiene a determinate categorie può accedere a questi posti. Ma c’è un tetto massimo: la quota di riserva non può mai superare la metà del totale disponibile.

E se, per qualche motivo, bisogna ridurre i posti riservati? La riduzione avviene in modo proporzionale. Immaginiamo ci siano diverse categorie che possono beneficiare della riserva, e il numero complessivo superi il limite. In questo caso, si tagliano un po’ di posti da ciascuna categoria, rispettando le proporzioni.

Un’ulteriore complicazione può sorgere se un candidato appartiene a più categorie protette. Magari potrebbe avere titolo sia come volontario delle Forze Armate sia come persona con disabilità. In questa situazione, quale categoria prevale? La risposta è chiara: quella che offre una maggiore riserva.

L’ordine delle riserve

L’ordine di priorità delle riserve è un punto fondamentale, stabilito per garantire equità:

  1. Categorie protette: queste persone hanno la priorità. Sono quelle individuate dalla Legge 12 marzo 1999, n. 68, o categorie simili. Qui si tratta di persone con specifiche disabilità o in situazioni di svantaggio.
  2. Volontari delle Forze Armate: dopo le categorie protette, i successivi sulla lista sono i volontari delle forze armate e i militari, secondo quanto indicato dagli articoli 1014 e 678 del Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 66.
  3. Volontari del Servizio Civile: questa riserva è specifica per alcune Pubbliche Amministrazioni. Si tratta di una riserva del 15% per l’assunzione di personale non dirigente.

Successivamente, abbiamo le riserve facoltative:

  1. Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria: queste regioni possono riservare, fino al 31 dicembre 2026, posti per il personale dirigenziale. Ma c’è un limite: la riserva non può superare il 50%.
  2. Concorsi per dirigente comunale: anche in questo caso, c’è una riserva, sempre non superiore al 50%. È pensata per personale dirigenziale con almeno 36 mesi di servizio negli ultimi 5 anni o per personale non dirigenziale assunto a tempo indeterminato nel medesimo periodo.
  3. Ulteriori riserve tra le categorie protette: una novità importante. Si tratta di ulteriori riserve pensate per chi, pur appartenendo alle categorie protette, ha esigenze ancor più specifiche.

Equilibrio di genere nei concorsi pubblici, la novità

L’equilibrio tra uomini e donne è una tematica centrale oggi, e anche nel settore dei concorsi pubblici sono state introdotte a riguardo precise indicazioni.

Ogni bando di concorso ora deve avere la percentuale di rappresentatività di entrambi i generi nell’Amministrazione che lo emette, basandosi sui numeri alla data di adozione del bando. Se c’è un gap tra i generi che supera il 30%, entra in gioco una preferenza. Questa preferenza va a vantaggio del genere meno rappresentato, assicurando una maggiore equità.

Per esemplificare, se in un ente pubblico gli uomini rappresentano l’80% del totale e le donne solo il 20%, nei nuovi concorsi vi sarà una preferenza per le candidate donne, al fine di ridurre questo squilibrio.

Ma c’è un’eccezione: se la differenza tra i generi è pari o inferiore al 30%, la preferenza non viene applicata. Questo significa che in presenza di un equilibrio già consolidato, non vi sono ulteriori azioni preferenziali basate sul genere.

Parità di genere nelle commissioni

Oltre ai candidati, un altro aspetto cruciale dei concorsi riguarda chi è al timone della selezione: le commissioni. Hanno il potere di decidere chi avrà una chance e chi no, ed è fondamentale che siano il più equilibrate possibile.

La riforma sottolinea l’importanza di avere commissioni che riflettano una distribuzione bilanciata tra uomini e donne. Non solo assicura una visione più completa e diversificata durante la selezione, ma garantisce anche che le decisioni prese siano il risultato di diverse prospettive e esperienze.

Le amministrazioni sono ora incoraggiate a comporre commissioni che rispecchino l’equilibrio di genere. In caso contrario, potrebbero trovarsi ad affrontare critiche e richieste di maggiore trasparenza e rappresentatività.

Calcolo della riserva di posti nei concorsi

Le riserve di posti rappresentano una quota specifica di posizioni lavorative destinate a determinate categorie di cittadini. Questo meccanismo assicura che vi sia rappresentatività e inclusione in diversi settori della pubblica amministrazione.

Come viene calcolata la riserva?

Il calcolo delle riserve si basa su una formula precisa: N (Organico) x 7:100 = A (numero di posti riservati ai disabili). Una volta ottenuto il numero A, si sottrae il numero di posti già occupati da personale appartenente alle categorie protette, ottenendo il numero C: A - B = C.

Il valore C indica il numero di posti effettivamente disponibili per le persone con disabilità nelle assunzioni dell’anno scolastico o lavorativo di riferimento.

Limite delle riserve

Esiste un limite imposto dalla legge sul numero totale di posti che possono essere riservati: non può superare la metà dei posti a bando. Se le riserve, calcolate in base alle diverse categorie, superano questo limite, si procede, come abbiamo accennato, a una riduzione proporzionale per rispettarlo.

Riserva militare nei concorsi pubblici

La riserva militare rappresenta una specifica categoria all’interno delle riserve generali. È pensata per favorire coloro che hanno prestato servizio nelle Forze armate.

A chi si rivolge?

Questa tipologia di riserva si applica principalmente ai volontari delle Forze armate congedati senza demerito o durante il periodo di rafferma. Questo riconoscimento è un modo per valorizzare il loro servizio e le competenze acquisite durante l’esperienza militare.

Quota di riserva per i militari

La quota riservata ai militari varia in base al tipo di concorso e al settore di appartenenza:

  • 30% dei posti nei concorsi per l’assunzione di personale non dirigente nelle pubbliche amministrazioni, aziende speciali e istituzioni.
  • 20% nei concorsi per l’accesso alle carriere iniziali dei corpi di polizia municipale e provinciale.
  • 50% per l’assunzione di personale civile, non dirigenziale, del Ministero della difesa.

Cumulo delle riserve

Se le riserve per i militari non possono essere applicate integralmente o parzialmente a causa di frazioni di posto, queste frazioni vengono cumulate per i successivi concorsi indetti dalla stessa amministrazione, garantendo così una continuità nella possibilità di assunzione.

Riserva categorie protette nei concorsi pubblici, le novità
Nella foto giovani impegnati in un concorso pubblico.

FAQ (domande e risposte)

Cosa cambia con la riforma dei concorsi pubblici del 14 luglio?

Con la riforma dei concorsi pubblici del 14 luglio sono state introdotte significative novità riguardo alle riserve nelle selezioni per le Pubbliche Amministrazioni. Queste modifiche includono nuove quote di riserve, aggiuntive a quelle tradizionali, come ad esempio le riserve destinate ai dirigenti comunali, ai volontari del servizio civile, e ai dipendenti degli uffici per la ricostruzione.

Cos’è la riserva categorie protette nei concorsi pubblici?

La riserva di posti nei concorsi pubblici indica una quota specifica di posti che viene riservata alle persone appartenenti alle categorie protette o ad altre categorie che necessitano di una tutela particolare. Queste riserve sono definite dalla legge, che impone agli enti pubblici di seguire precise regole nella stesura dei bandi di concorso.

Quali categorie beneficiano delle riserve nei concorsi?

Le riserve nei concorsi pubblici sono destinate alle seguenti categorie:

  1. Categorie protette, ovvero coloro indicati dalla Legge 12 marzo 1999, n. 68, o categorie equivalenti.
  2. Volontari delle forze armate, in base agli articoli 1014 e 678 del Decreto Legislativo 15 marzo 2010, n. 66.
  3. Volontari del Servizio Civile, con una riserva del 15% nelle assunzioni di personale non dirigenziale in alcune PA.

Esistono inoltre riserve facoltative, come:

  1. Riserva per il personale che ha lavorato negli Uffici speciali per la ricostruzione nelle regioni colpite da terremoti nel 2009 e nel 2016.
  2. Riserva fino al 50% nei concorsi per dirigente comunale.
  3. Riserva per gruppi di persone con disabilità con particolari esigenze.

Come funziona la riserva per le categorie protette dal 14 luglio 2023?

Dal 14 luglio 2023, con l’introduzione del DPR 16 giugno 2023, n. 82, la riserva di posti nei concorsi pubblici può riguardare specifiche categorie di cittadini. Tuttavia, il totale dei posti riservati non può superare la metà dei posti a bando. Se necessario, la riduzione dei posti da riservare avviene in maniera proporzionale per ogni categoria. Se un candidato appartiene a più di una categoria di riserva, si considera la categoria che offre una maggiore riserva, seguendo un ordine prestabilito.

Come si calcola la riserva di posti nei concorsi pubblici?

Le riserve di posti nei concorsi sono calcolate seguendo la formula: “N (Organico) x 7:100 = A (numero di posti riservati ai disabili); A – B (numero di posti occupati dal personale riservista) = C (posti da riservare ai disabili per le nomine dell’anno)”. Questo calcolo stabilisce il numero di posti riservati alle persone con disabilità per le nomine di quell’anno. È importante che le riserve non superino complessivamente la metà dei posti a bando.

Qual è la riserva per i volontari delle Forze armate nei concorsi?

Per i volontari delle Forze armate:

  1. È riservato il 30% dei posti nei concorsi per l’assunzione di personale non dirigente nelle pubbliche amministrazioni, aziende speciali e istituzioni.
  2. Nel caso delle carriere iniziali dei corpi di polizia municipale e provinciale, la riserva è del 20%.
  3. Per le assunzioni di personale civile non dirigente nel Ministero della difesa, la riserva arriva al 50%.

Va notato che queste riserve non si applicano alle assunzioni nelle Forze di polizia a ordinamento militare e civile e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Inoltre, se le riserve non possono essere applicate integralmente o parzialmente perché risultano in frazioni di posti, queste frazioni sono cumulate con le riserve dei successivi concorsi della stessa amministrazione o possono essere utilizzate attingendo da graduatorie di candidati idonei.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sul lavoro tutelato:

Your Title Goes Here

Your content goes here. Edit or remove this text inline or in the module Content settings. You can also style every aspect of this content in the module Design settings and even apply custom CSS to this text in the module Advanced settings.

Entra nei gruppi

Ricevi ogni giorno gratis e senza spam i migliori articoli sull’invalidità e sulla Legge 104. Scegli il gruppo che ti interessa:

Telegram (Consigliato) / privacy

WhatsApp / privacy

Facebook

Importante:

  • Sul gruppo Telegram è possibile commentare le notizie e confrontarsi in chat;
  • Sul gruppo WhatsApp non si può scrivere, pubblichiamo noi le notizie due volte al giorno;
  • I post nel gruppo Facebook sono moderati. Pubblichiamo solo quelli utili alla comunità. I commenti sono liberi, ma controllati.

Ci riserviamo di bannare ed escludere dai gruppi persone violente/aggressive o che si comportano contro i nostri valori.