Il reddito di cittadinanza avrà le stesse regole di oggi, nel 2023? E quali sono le ipotesi per il reddito di cittadinanza 2024 ai disabili? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Già in campagna elettorale si respirava aria di cambiamenti e anche di guai, per il reddito di cittadinanza. Già dal primo insediamento al governo del vittorioso centrodestra, che aveva promesso modifiche importanti sulla misura, fino ad arrivare alla sua abolizione, non si è perso neanche un attimo per annunciare la sua progressiva fine.
Ci sono diverse ipotesi per l’attuazione del progetto e in questo approfondimento parliamo anche di quelle sul reddito di cittadinanza 2024 ai disabili.
Indice
- Reddito di cittadinanza 2024 ai disabili: cosa potrebbe cambiare
- Reddito di cittadinanza 2024 ai disabili sostituito dal reddito di sussistenza
- Reddito di cittadinanza 2024 ai disabili: cosa accadrà agli occupabili
- Reddito di cittadinanza 2024 ai disabili confermato, ma abolizione del sussidio per gli occupabili “furbetti”
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Reddito di cittadinanza 2024 ai disabili: cosa potrebbe cambiare
Premettiamo che, al momento, quelle sul reddito di cittadinanza 2024 ai disabili sono solo delle ipotesi.
Il governo, infatti, non ha ancora ben chiaro come intervenire sulla misura, ecco perché non ha introdotto novità all’interno della Legge di Bilancio 2023. Semplicemente perché non aveva il tempo, vista l’urgenza della sua approvazione, e per mettere mano su una modifica così importante non basta solo qualche giorno.
Nel frattempo, i tecnici lavorano su varie ipotesi, tentando di trovare la soluzione che, più che andare a favore dei cittadini, punta a un risparmio per le casse dello Stato, da destinare ad altre misure di cui ancora non si sa nulla, e molto probabilmente non lo sanno nemmeno i nostri politici.
Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza 2024 ai disabili, si prevede la sostituzione della misura con una nuova, che si chiamerà reddito di sussistenza.
Alla fine del 2023, infatti, anno in cui le cose non cambieranno per i disabili, ma solo per gli occupabili (lo vedremo tra poco), il rdc sarà cancellato per lasciare il posto a questa nuova misura. Vediamo nel prossimo paragrafo come dovrebbe funzionare.
Intanto leggi cosa è previsto per i disabili nella Legge di Bilancio 2023 e cosa invece manca.
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Reddito di cittadinanza 2024 ai disabili sostituito dal reddito di sussistenza
Il reddito di cittadinanza 2024 ai disabili potrebbe chiamarsi reddito di sussistenza e potrebbe essere gestito dai Comuni che, a detta dello stesso governo, è l’ente migliore a cui affidarne la gestione.
Il Comune dovrebbe essere il più competente nell’individuare i soggetti fragili da proteggere nel proprio territorio e soprattutto controllare i cosiddetti “furbetti”.
Il reddito di sussistenza consisterebbe in un beneficio economico alle famiglie che vivono in condizione di difficoltà, ma solo laddove sussistano realmente delle condizioni che ostacolano uno o più componenti di andare a lavorare, quindi:
- disabili e soggetti fragili;
- genitori di figli piccoli o di disabili;
- ultrasessantenni;
- donne in gravidanza.
Il governo aggiungerebbe quindi una nuova categoria a cui destinare il nuovo reddito di sussistenza, ovvero le donne in gravidanza. Queste (immaginiamo) percepirebbero il sussidio per tutta la gravidanza e poi dalla nascita e per i primi anni del bambino (si deve capire per quanti anni), visto che tra i beneficiari ci sono anche genitori con figli piccoli.
Il reddito di sussistenza non verrà dato a tutti gli altri soggetti che ormai sono considerati “occupabili” dal governo e che vedranno applicare delle modifiche già al reddito di cittadinanza e a partire dal 2023. Vediamo cosa cambierà per questi soggetti.

Reddito di cittadinanza 2024 ai disabili: cosa accadrà agli occupabili
Abbiamo visto come, nel 2023, i disabili e le persone con reali difficoltà a inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro, non subiranno modifiche al sussidio.
Poi, dopo il 2023, il reddito di cittadinanza 2024 ai disabili e ai soggetti fragili o inoccupabili dovrebbe trasformarsi in reddito sussistenza.
Purtroppo, le cose andranno peggio per coloro che sono considerati “occupabili”: praticamente tutti gli altri, ovvero quelli che non rientrano nella categoria dei disabili, soggetti fragili, ultrasessantenni, donne in gravidanza o genitori di figli piccoli.
Si stima un numero di circa 600mila persone considerate occupabili, per i quali, a partire già dal 2023, i mesi di sostegno scenderanno subito da 12 a 8.
Non solo: il sussidio potrebbe essere perso anche prima della fine degli 8 mesi, già dopo la prima offerta congrua rifiutata (al momento si perde dopo due offerte).
Resta da capire se e come verranno fatte, queste offerte congrue, visto che al momento pochissimi percettori di rdc hanno ottenuto una posizione lavorativa tale da non dover preferire il sussidio a un posto di lavoro.
Questa modifica, dovrebbe portare alle casse dello Stato un risparmio di 734 milioni di euro.
Ma… c’è un ma. Chi sono veramente questi soggetti considerati occupabili? Perché si punta tanto il dito su di loro e li si considera “furbetti”? Andiamo a fare qualche considerazione nel prossimo paragrafo.
Ti mostriamo la tabella con l’aumento delle pensioni di invalidità 2023: tutte le prestazioni con gli importi aumenti del 5,3%.
Reddito di cittadinanza 2024 ai disabili confermato, ma abolizione del sussidio per gli occupabili “furbetti”
Quindi, il reddito di cittadinanza 2024 ai disabili sarà confermato ma dovrebbe chiamarsi reddito di sussistenza.
Verrà abolito invece per tutti i soggetti considerati occupabili e che il governo definisce spesso “furbetti”.
Ma chi sono questi “furbetti”? l’Inps ha rilevato che solo 372mila beneficiari di rdc risultano vicini al mercato del lavoro, ovvero hanno una posizione contributiva contemporanea alla percezione del reddito di cittadinanza.
Ricordiamo, infatti, che il reddito di cittadinanza è concesso anche a chi lavora ma ha uno stipendio basso.
Di conseguenza, i veri “occupabili” che effettivamente non lavorano sono relativamente pochi e, spesso, se non lavorano c’è un motivo ben preciso, che non riguarda il fatto di essere “furbetti”.
Nella maggior parte dei casi, si tratta di persone con bassa scolarizzazione (nel 70% dei casi si arriva al massimo alla licenza media), non più giovani, spesso lontani dal mercato del lavoro da oltre 3 anni.
Per questi soggetti si pone realmente il problema dell’offerta “congrua” di lavoro, perché o si offre un lavoro non in linea con le proprie competenze, oppure lo si propone ma la retribuzione è talmente basse che non permette loro di vivere dignitosamente.
Insomma, da quanto detto si capisce che il problema non riguarda il cambiamento del sussidio, ma la necessità di una serie di interventi alla base, che dovrebbero anche prendere in considerazione la protezione delle fasce più deboli della popolazione anche e soprattutto dal punto di vista socio-culturale e dell’incentivazione all’istruzione.
In questo senso, il governo prevede che gli occupabili siano accompagnati in un percorso di formazione, durante gli ultimi 8 mesi prima della fine definitiva del sussidio. Ma ci chiediamo: potrà mai bastare?
In attesa di sapere quale sarà la decisione definitiva sul reddito di cittadinanza 2024 ai disabili e agli altri soggetti considerati occupabili, continua a seguirci per non perderti nulla.
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