Legge 104, i permessi riducono lo stipendio?

Molti lavoratori che assistono delle persone disabili si sono chiesti se i permessi con la Legge 104 riducono lo stipendio. Scopriamo nel dettaglio la risposta a questo dubbio.
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1/12/23

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La Corte di Cassazione con la sentenza n.20684 risalente al 13 ottobre 2016 ha confermato che i giorni di permesso per assistenza a familiari affetti da disabilità grave stabiliti dalla Legge 104 debbano essere retribuiti normalmente, sia con lo stipendio che con eventuali premi incentrati sulla produttività.

Vediamo, quindi, nel dettaglio la risposta alla domanda: “I permessi con la Legge 104 riducono lo stipendio?”.

Indice

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I permessi con la Legge 104 riducono lo stipendio: come vengono retribuiti i giorni di 104?

Come anticipato all’interno dell’introduzione, con la sentenza n. 20684 del 13 ottobre 2016, la Corte di Cassazione ha dato una risposta definita alla domanda che spesso attanagliava i lavorati: “I permessi con la Legge 104 riducono lo stipendio?”.

Con questa disposizione è stato confermato che i dipendenti titolari dei permessi previsti dalla Legge 104 hanno diritto al 100% dei premi incentrati sui risultati produttivi.

Tali incentivi sono soggetti a verifica e valutazione in base agli obiettivi raggiunti e non si limitano al numero delle ore lavorate effettivamente.

Quanto viene pagata la 104 in busta paga? I dipendenti che fruiscono dei permessi previsti dalla Legge 104 hanno diritto a ricevere interamente compensi, incentivi di produzione, tredicesima e quattordicesima senza decurtazioni in busta paga.

Nel caso in cui dovessi rilevare delle incongruenze all’interno del cedolino dello stipendio, ti consigliamo di chiedere spiegazioni al tuo datore di lavoro oppure ad consulente del lavoro al fine di ricevere una motivazione sul perché è stato detratto un importo dalla tua retribuzione.

Inoltre, secondo l’ordinanza n. 14187/2017 della Corte di Cassazione, anche durante i periodi di permesso il lavoratore acquisirà le giornate retribuite a titolo di ferie.

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I permessi con la Legge 104 riducono lo stipendio: le ferie, la tredicesima e la quattordicesima

I dipendenti che fruiscono dei permessi previsti dalla Legge 104 hanno diritto a essere retribuiti allo stesso modo di una normale giornata lavorativa.

Essendo sostenuti da contributi figurativi, non è prevista alcuna decurtazione delle ferie e tredicesima mensilità (così come stabilito nel messaggio INPS del 6 marzo 2006 n. 7044).

Tuttavia, a causa di un’incidenza negativa dei permessi retribuiti (art. 33 Legge 104/1992), nel caso in cui i permessi si accumulino con il congedo parentale ordinario o con quello per malattia del figlio, il calcolo della retribuzione può essere ridotto.

Tali decurtazioni risultano tuttavia inammissibili ed eventualmente configurabili come discriminazioni secondo il parere del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale Prot. 15/0001920 del 05/07/2004.

Questa regola vale tanto per le aziende pubbliche quanto per quelle private, anche se è bene fare sempre riferimento alle indicazioni riportate all’interno del propio CCNL di riferimento.

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I permessi con la Legge 104 riducono lo stipendio: spettando anche i compensi incentivanti?

I compensi incentivanti vengono corrisposti ai dipendenti come premio in aggiunta al loro regolare stipendio.

A tale proposito, la Legge n. 88 del 1989 prevede che queste retribuzioni extra vengano erogate anche a coloro che partecipano a progetti conclusivi o alle attuazioni di normative legislative e specifiche necessità organizzative.

Coloro che usufruiscono dei giorni di permesso per assistere un familiare disabile previsti dalla Legge 104 hanno diritto a premi e compensi incentivanti.

Queste ore lavorative sono considerate equiparabili a quelle spettanti alle lavoratrici madri, e quindi devono essere retribuite in maniera uguale al momento in cui il dipendente svolga effettivamente delle attività lavorative (nel limite di tre giornate).

Senza documentazione che attesti che i premi vadano pagati solo in relazione alle ore di lavoro effettivo, il datore di lavoro non può rifiutarsi di pagarli.

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I permessi con la Legge 104 riducono lo stipendio
I permessi con la Legge 104 riducono lo stipendio: nella foto un anziano in carrozzina e una giovane al suo fianco

I permessi con la Legge 104 riducono lo stipendio: quali sono i permessi della Legge 104?

I lavoratori che assistono un familiare portatore di grave handicap, e quindi non autosufficiente, possono godere dei permessi Legge 104.

Si tratta di tre giorni al mese retribuiti che possono anche essere suddivisi in ore oppure usufruiti in modo continuativo.

Inoltre, è bene ricordare che tali permessi non sono cumulabili, ossia devono essere fruiti totalmente all’interno dello stesso mese.

Come funzionano i 3 giorni di 104? La situazione di gravità deve essere riconosciuta da una commissione medica attraverso una richiesta specifica per poter accedere a questo beneficio.

Soltanto alcune persone possono godere dei benefici della Legge 104 a fronte di gravi condizioni di salute di un parente. Queste persone includono il genitore, il coniuge, il convivente more uxorio, e un parente entro il secondo grado.

Un parente entro il terzo grado può fare la richiesta solamente se il genitore o il coniuge ha compiuto 65 anni, è invalido in modo permanente, o mancante o deceduto.

Inoltre, i permessi Legge 104 possono essere concessi ad un solo lavoratore per assistere lo stesso disabile – eccezione fatta per i genitori.

Il datore di lavoro non è autorizzato a rifiutare la richiesta del dipendente, ma può chiedere che le assenze siano pianificate con anticipo sufficiente per garantire un’adeguata organizzazione delle attività.

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