Pensione di invalidità e accompagnamento 2023: di quanto aumenteranno? Ecco i nuovi importi (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Pensione di invalidità e accompagnamento 2023: nuovi importi
- Pensione di invalidità e accompagnamento 2023: di quanto aumentano?
- Pensione di invalidità e accompagnamento 2023: a chi spettano?
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Pensione di invalidità e accompagnamento 2023: nuovi importi
Dal 1° gennaio 2023 gli importi delle pensioni aumenteranno del 7,3% rispetto al 2022, per effetto della rivalutazione calcolata sull’inflazione registrata il 3 novembre.
L’aumento non tiene conto della rivalutazione anticipata del 2% calcolata sugli importi fino a 2.692 euro lordi l’anno nell’ultimo trimestre del 2022. Altrimenti dovremmo considerare il 5,3% di aumento netto.
Ad aumentare non saranno soltanto le prestazioni previdenziali, ma anche i trattamenti assistenziali come la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento. Su questi importi spetta la rivalutazione in misura piena (100%).
Quali saranno gli importi della pensione di invalidità e accompagnamento 2023? L’assegno di assistenza mensile percepito dagli invalidi civili parziali (dal 74 al 99% di invalidità) e la pensione di inabilità (100% di invalidità) arriveranno a 312,98 euro per 13 mensilità (con la maggiorazione l’importo della pensione di inabilità arriverà a 709 euro).
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L’aumento dal 1° gennaio 2023 è previsto anche per l’indennità di accompagnamento per invalidi civili (563,50 euro per 12 mensilità) e per l’indennità di accompagnamento per ciechi totali (1.015,91 euro per 12 mensilità).
L’aumento è previsto anche per le altre prestazioni di invalidità, come la pensione speciale dei sordomuti (312,98 euro, con possibilità di incrementarla fino a 395,84 euro), l’indennità di comunicazione (279,80 euro), l’indennità di frequenza (313,60 euro), la pensione per ciechi parziali (231,07 euro) e la pensione per ciechi assoluti (338,47 euro).
L’indennità speciale per ciechi ventesimisti sarà di 231,07 euro al mese, mentre l’indennità per i lavoratori con drepanocitosi o talassemia major arriverà a 563,73 euro al mese.
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Pensione di invalidità e accompagnamento 2023: di quanto aumentano?
Come abbiamo visto in precedenza, dal 1° gennaio 2023, per effetto della rivalutazione del 7,3%, gli importi dei trattamenti assistenziali aumenteranno di qualche decina di euro rispetto al 2022.
A quanto ammonta l’aumento della pensione di invalidità e accompagnamento 2023? L’assegno mensile di assistenza e la pensione di inabilità aumenteranno di circa 21 euro al mese (15,79 euro al mese tenendo conto del 2% già anticipato).
Stesso discorso per la pensione per ciechi civili parziali, per ciechi assoluti ricoverati e per la pensione per sordomuti, mentre la pensione per ciechi assoluti non ricoverati aumenterà di 23,09 euro al mese (17.08 euro al mese considerando il 2% anticipato).
L’indennità di accompagnamento aumenterà di 38,26 euro al mese, l’indennità di frequenza di 21,36 euro al mese.
L’indennità di accompagnamento per ciechi civili assoluti di 69,12 euro al mese e l’indennità di comunicazione per sordi di 18,96 euro al mese.
Inoltre, l’indennità speciale per ciechi ventesimisti aumenterà di circa 16 euro al mese e l’indennità per i lavoratori con drepanocitori o talassemia major avrà un importo maggiorato di circa 38 euro al mese.

Pensione di invalidità e accompagnamento 2023: a chi spettano?
Una volta verificati gli aumenti di pensione di invalidità e accompagnamento 2023 e delle altre prestazioni di tipo assistenziale erogate dall’INPS agli invalidi, andiamo a vedere a chi spettano l’assegno mensile di assistenza e la pensione di inabilità e a chi spetta l’indennità di accompagnamento per invalidi civili.
L’assegno e la pensione di inabilità spettano con una percentuale di invalidità riconosciuta, in seguito a visita medica condotta dalla commissione medica dell’Asl integrata da un medico dell’INPS, rispettivamente alle persone con un’età compresa tra 18 e 67 anni, a cui è stata evidenziata una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 74 e il 99% (invalidi parziali) e del 100% (inabili totali).
Per ricevere le due prestazioni è necessario rientrare in parametri reddituali definiti. Nel 2023, per essere titolari dell’assegno mensile di assistenza non bisognerà superare un reddito personale di 5.375,94 euro (da confermare), mentre per avere la pensione di inabilità è necessario possedere un reddito personale annuo non superiore a 18.295,10 euro (da confermare).
L’indennità di accompagnamento, invece, viene erogata agli invalidi totali non autosufficienti, ovvero a coloro che sono impossibilitati a deambulare senza assistenza o a svolgere azioni della vita quotidiana, come lavarsi, vestirsi, mangiare, senza l’aiuto di qualcuno.
A differenza dell’assegno e della pensione di inabilità, per ricevere l’indennità di accompagnamento basta semplicemente essere riconosciuti non autosufficienti. Non occorre rispettare requisiti reddituali e si percepisce a prescindere dall’età anagrafica.
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