Quando la pensione di invalidità fa reddito

Vediamo quando la pensione di invalidità fa reddito e quando invece non va dichiarata.
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22/3/23

Quando la pensione di invalidità fa reddito e viene calcolata ai fini dell’erogazione di altre misure economiche? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Per legge, la pensione di invalidità dovrebbe essere esente dall’obbligo di essere inserita in dichiarazione dei redditi.

Usiamo il condizionale perché, invece, c’è un caso in cui questa prestazione va dichiarata e concorre al calcolo dell’Isee ai fini dell’ottenimento di un sostegno economico. Vediamo qual è questo caso.

Indice

Quando la pensione di invalidità fa reddito?

Vediamo subito quando la pensione di invalidità fa reddito. La pensione di invalidità civile è ricompresa all’interno del reddito familiare e quindi se ne tiene conto per il calcolo del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza.

Lo stabilisce il comma 6 dell’articolo 2 del DL n. 4 2019, ovvero il decreto sul reddito di cittadinanza che prevede che, ai fini del diritto al sussidio, il reddito familiare:

  • debba essere calcolato al netto dei trattamenti assistenziali (ad e esempio la pensione di invalidità o inabilità civile, l’indennità di frequenza, ecc.), sia non più in godimento che quelle in godimento, escluse le prestazioni erogate a prescindere dal proprio reddito e da quello del nucleo familiare.

Ma la pensione di invalidità non era una prestazione esentasse e quindi esclusa dal calcolo del reddito? Cerchiamo di capire cosa sta succedendo.

In questo video che ti consigliamo di vedere viene spiegato a chi spettano le maggiorazioni sociali sulle pensioni e come richiederle:

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Quando la pensione di invalidità fa reddito: il caso “reddito di cittadinanza”

Abbiamo visto quando la pensione di invalidità fa reddito. Più volte, sulle nostre pagine, abbiamo parlato di una “vergogna” che si sta perpetrando ai danni dei disabili percettori di reddito di cittadinanza.

Come previsto dalle norme in vigore (Legge 26 maggio 2016, n. 89), infatti, la pensione di invalidità civile parziale non deve essere inserita nella dichiarazione dei redditi. Neanche gli invalidi civili al 100% con un reddito non superiore a 16.664,36 euro devono dichiarare la pensione di inabilità civile.

Le uniche prestazioni che vanno dichiarate, sono quelle a carattere previdenziale e contributivo, come ad esempio l’assegno ordinario di invalidità.

Cosa è successo, allora? È successo che una sentenza della Corte di cassazione, la n. 152 del 2020, ha previsto un aumento della pensione di invalidità.

Ora, dopo questa sentenza, l’Inps ha pensato bene di calcolare gli aumenti che sono stati applicati in seguito a questa Sentenza, nel reddito familiare dei disabili (messaggio Inps n. 548 del 2022).

Quindi: non ha calcolato il trattamento assistenziale, ma gli aumenti sì. Il problema, è che la determinazione dell’importo del reddito di cittadinanza, si basa proprio sul calcolo dell’importo del reddito familiare.

Pensione di invalidità e reddito di cittadinanza sono cumulabili tra loro, ma quest’ultimo viene proporzionato in base all’importo della prima.

Quindi, i titolari di pensione di invalidità e di Rdc, da una parte si sono visti aumentare l’importo della pensione di invalidità ma dall’atra hanno visto una riduzione del reddito di cittadinanza, che in alcuni casi è stato addirittura azzerato.

Come è possibile tutto questo? Si può fare qualcosa per intervenire? Sì, si potrebbe fare: ne parliamo nel prossimo paragrafo.

Intanto ti mostriamo la tabella con l’aumento delle pensioni di invalidità 2023: tutte le prestazioni con gli importi aumenti del 5,3%.

Quando la pensione di invalidità fa reddito e quale potrebbe essere la soluzione

Abbiamo visto che, quando la pensione di invalidità fa reddito, causa un danno – in termini economici – ai disabili percettori di reddito di reddito di cittadinanza.

Sulla questione, è intervenuta l’allora Ministra per le Disabilità Erika Stefani che, nell’interrogazione parlamentare del 4 maggio 2022, ha evidenziato la necessità non solo di garantire delle prestazioni adeguate alle persone con disabilità, ma anche di intervenire sulla normativa attuale in materia del calcolo del reddito familiare per quanto riguarda il conteggio delle indennità di invalidità e del reddito di cittadinanza.

La Camera, infatti, ha evidenziato una forte contraddizione tra la legge sull’esenzione dei trattamenti ai fini del calcolo del reddito e l’applicazione dell’incremento al milione, calcolato per quantificare l’importo del reddito di cittadinanza, riducendolo o addirittura azzerandolo.

La richiesta avanzata alla Camera a maggio del 2022 è quindi di non includere nel calcolo per la percezione del reddito di cittadinanza le somme derivanti dall’aumento dei trattamenti di invalidità, con l’obiettivo di garantire alle famiglie che lo necessitano di continuare a beneficiare di entrambe le misure senza riduzioni.

L’intervento sul decreto legge che disciplina il reddito di cittadinanza è stato effettuato? Ancora no, e infatti continuano questi vergognosi tagli sul reddito di cittadinanza ai disabili.

Ci auguriamo che, con il nuovo anno che sta per arrivare, questa problematica sia messe tra gli interventi urgenti da applicare sul tavolo di lavoro del nuovo governo che, a dirla tutta, in merito al Rdc ha avuto sempre un’idea contraria.

Infatti, sono in programma cambiamenti importanti nel 2023 e la sostituzione del sussidio con un’altra misura – di cui ancora non abbiamo informazioni – dal 2024.

Per i disabili percettori di reddito di cittadinanza, però, non cambia nulla, almeno al momento. A questo punto riassumiamo i cambiamenti previsti per il reddito di cittadinanza nel 2023.

Maggiorazioni sociali 2023 e invalidità: aumenti e importi. Ecco tutte le novità dal 1° gennaio 2023.

Quando la pensione di invalidità fa reddito: le novità 2023 sul reddito di cittadinanza

Abbiamo visto quando la pensione di invalidità fa reddito, ovvero solo nel caso in cui vengono conteggiati gli aumenti previsti con l’incremento al milione, ai fini del calcolo dell’importo del reddito di cittadinanza.

Per tutto il resto ti ricordiamo che, per legge, la pensione di invalidità è esentasse e quindi non va inserita in dichiarazione dei redditi.

In attesa che si intervenga sul decreto attuativo del reddito di cittadinanza, per escludere questi aumenti dal conteggio del Rdc, vediamo cosa succederà al sussidio nel 2023 e nei prossimi anni.

La legge di bilancio 2023 prevede nel prossimo anno un intervento transitorio per il reddito di cittadinanza, in attesa della riforma complessiva fissata per il 2024.

Nel 2023, dunque, alcune fasce di percettori del Rdc potranno ricevere al massimo otto mensilità rispetto alle abituali 12. Il governo ha dichiarato che la novità riguarda le persone con più alte probabilità di trovare un impiego, i cosiddetti occupabili, che saranno supportati mediante il potenziamento delle attuali attività di formazione e di accompagnamento al lavoro.

La logica dell’intervento, illustrata dagli esponenti dell’esecutivo, è lineare: si riduce il sostegno a coloro per i quali si ritiene realisticamente possibile il reperimento di un’occupazione in otto mesi.

Quando la pensione di invalidità fa reddito
Quando la pensione di invalidità fa reddito.

Gli interessati verranno specificamente formati e affiancati per poter conseguire il risultato in modo più efficace di quanto non sia avvenuto fino adesso: di conseguenza, trascorsi i fatidici otto mesi, non avranno più bisogno della misura. Il risparmio atteso dalla riduzione delle mensilità ammonta a 776 milioni di euro.

Stando così le cose, la definizione di occupabilità riveste la massima importanza perché costituisce lo spartiacque tra chi nel 2023 potrà ricevere tutte le mensilità e chi ne riceverà un numero ridotto.

Secondo il testo attuale della legge di bilancio, invece, a essere occupabili – quindi interessate al limite degli otto mesi – sono le persone che vivono in famiglie senza componenti disabili, minori o ultrasessantenni.

Tutto questo, in attesa del 2024, quando il reddito di cittadinanza dovrebbe essere sostituito per tutti con un’altra misura, della quale attendiamo i dettagli nel corso del 2023.

In attesa di conoscere le sorti dei tagli sul rdc ai disabili e le novità in merito al sussidio, continua a seguirci per non perderti nulla.

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