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Requisiti pensione di invalidità 2023: come possono cambiare

Requisiti per la pensione di invalidità 2023: quali saranno? Ecco i possibili nuovi limiti di reddito (manca l'ufficialità dell'INPS) e gli importi aggiornati al 1° gennaio 2023.
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2/12/23

Quali sono i requisiti per la pensione di invalidità 2023? Dal 1° gennaio cambiano gli importi, ma anche i limiti reddituali per ottenere i trattamenti assistenziali (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Indice

Requisiti per la pensione di invalidità 2023: come cambiano?

Importanti novità sono in arrivo dal 1° gennaio 2023. La rivalutazione degli importi, pari al 7,3% in più rispetto al 2022 (escluso il 2% di rivalutazione anticipata erogato nell’ultimo trimestre del 2022), farà aumentare il valore delle pensioni di invalidità.

Di seguito ecco una tabella riepilogativa con i nuovi importi, rivalutati del 5,3% (7,3% meno il 2% già anticipato).

PRESTAZIONEIMPORTO RIVALUTATO AL 2%IMPORTO CON AUMENTO DEL 5,3%TOTALE AUMENTO MENSILE COL 5,3% IN PIU’
Pensione invalidi civili totali298,10 euro313,89 euro15,79 euro
Pensione ciechi civili parziali298,10 euro313,89 euro15,79 euro
Assegno mensile invalidi civili parziali298,10 euro313,89 euro15,79 euro
Pensione ciechi civili assoluti322,38 euro339,46 euro17,08 euro
Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati)298,10 euro313,89 euro15,79 euro
Assegno sociale478,40 euro503,75 euro25,35 euro
Pensione sordomuti298,10 euro313,89 euro15,79 euro
Requisiti per la pensione di invalidità 2023: aumenti dal 1° gennaio 2023

Sulle indennità di accompagnamento non spettava la rivalutazione anticipata del 2%. Ecco come cambiano gli importi dal 1° gennaio 2023.

PRESTAZIONIAUMENTO DEL 7,3%NUOVI IMPORTI
Indennità di accompagnamento per invalidi civili38,26 euro563,50 euro al mese
Indennità di accompagnamento per ciechi assoluti69,12 euro1.015,91 euro al mese
Indennità di comunicazione per sordi18,96 euro279,80 euro al mese
Indennità speciale per ciechi ventesimisti16 euro231,07 euro al mese
Indennità per lavoratori con drepanocitosi e talassemia major38 euro563,73 euro al mese
Requisiti per la pensione di invalidità 2023: gli importi delle indennità

Prima di proseguire la lettura dell’articolo sui requisiti per la pensione di invalidità 2023, ti consigliamo la visione di questo video sull’aumento della pensione di invalidità:

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Quali sono i requisiti per la pensione di invalidità 2023? Limiti di reddito

Ma non solo: l’incremento degli importi delle prestazioni farà lievitare anche le soglie reddituali da rispettare per poter richiedere e ottenere i trattamenti assistenziali.

Quali sono i requisiti per la pensione di invalidità 2023? Ad oggi, per poter richiedere e ottenere le varie prestazioni di invalidità – civile, ai ciechi, ai sordomuti, agli affetti da talassemia major e drepanocitosi – è necessario rispettare queste soglie reddituali:

TRATTAMENTO ASSISTENZIALEIMPORTOLIMITE DI REDDITO
Pensione ciechi civili assoluti315,45 euro17.050,42 euro
Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati)291,69 euro17.050,42 euro
Pensione ciechi civili parziali291,69 euro17.050,42 euro
Pensione invalidi civili totali291,69 euro17.050,42 euro
Pensione sordomuti291,69 euro17.050,42 euro
Assegno mensile invalidi civili parziali291,69 euro5.010,20 euro
Indennità mensile frequenza minori291,69 euro5.010,20 euro
Indennità accompagnamento ciechi civili assoluti946,80 euro Nessun limite di reddito
Indennità accompagnamento invalidi civili totali e minori525,17 euroNessun limite di reddito
Indennità comunicazione sordomuti260,76 euroNessun limite di reddito
Indennità speciale ciechi ventesimisti215,35 euroNessun limite di reddito
Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major523,83 euroNessun limite di reddito
Quali sono i requisiti per la pensione di invalidità 2023? Limiti reddituali 2022

Dal 1° gennaio 2023 cambieranno le soglie reddituali, per effetto della rivalutazione degli importi al 7,3%.

In attesa dell’ufficialità dell’INPS, per godere dell’assegno mensile per invalidi parziali potrebbe essere necessario dichiarare un reddito personale non superiore a 5.375,94 euro, mentre per ottenere la pensione per invalidi totali non bisognerà superare i 18.295,10 euro di reddito personale annuo.

Il limite reddituale dovrebbe essere fissato a 5.375,94 euro anche per l’indennità di frequenza e l’indennità di frequenza per minori ipoacusici.

Invece, il limite di 18.295,10 euro potrebbe essere fissato anche per percepire la pensione per ciechi civili parziali e assoluti e la pensione speciale per sordomuti.

Infine, per godere dell’indennità di accompagnamento per inabili e ciechi assoluti, dell’indennità speciale per i ciechi civili parziali, dell’indennità di comunicazione e della pensione riconosciuta ai malati di talassemia e di drepanocitosi non è necessario rispettare alcun requisito reddituale.

Ricordiamo, nuovamente, che i valori appena elencati non sono stati ancora ufficializzati dall’INPS. Non appena l’istituto provvederà a comunicare i nuovi limiti reddituali per la pensione di invalidità vi aggiorneremo su questo sito o su The Wam.net.

Requisiti per la pensione di invalidità 2023
Requisiti per la pensione di invalidità 2023: disabile con accompagnatore.

Requisiti per la pensione di invalidità 2023: come richiederla?

Abbiamo visto come potrebbero cambiare gli importi delle prestazioni di invalidità e quali sono i requisiti per la pensione di invalidità 2023.

Ricordiamo, ora, come ottenere l’erogazione del trattamento assistenziale erogato agli invalidi civili dal 74 al 99% (assegno mensile di assistenza) e agli invalidi totali (pensione di inabilità).

In primo luogo è necessario recarsi dal proprio medico curante, che invierà un certificato introduttivo all’INPS contenente tutte le informazioni necessarie: dati anagrafici del richiedente, numero di certificato medico e richieste indicate dal medico.

Entro 90 giorni dall’invio telematico all’INPS del certificato introduttivo, il richiedente dovrà completare la procedura, presentando domanda, sul sito dell’INPS, per la visita di controllo, che verrà sostenuta nella data, nell’ora e nel luogo indicati dall’istituto tramite raccomandata A/R inviata al richiedente.

Sarà la commissione medica dell’Asl competente, integrata da un medico dell’INPS, a valutare lo stato di salute del paziente e a stabilire, tramite emissione di un verbale, se ci sono gli estremi per riconoscere una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%, necessaria per poter beneficiare di una delle due prestazioni economiche erogate dall’INPS.

Ricordiamo che contro l’esito del verbale si potrà presentare ricorso. Esistono due tipi di ricorso: giurisdizionale e amministrativo. Con il primo si agisce, entro 6 mesi, contro il giudizio della commissione medica. L’accertamento è affidato dal Giudice a un consulente tecnico chiamato a stabilire se le contestazioni mosse sono valide oppure no.

Con il secondo tipo di ricorso, quello amministrativo, invece, si procede esclusivamente contro i provvedimenti di rigetto e revoca dei benefici economici legati a requisiti non sanitari (quindi reddito, residenza, cittadinanza). Questo avviene per via telematica e può essere depositato direttamente dal cittadino, senza l’aiuto di un legale; oppure si potrà chiedere l’intervento di un patronato o di intermediari riconosciuti dall’INPS.

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