Cosa prevede la pensione anticipata per malattia professionale e quali sono i requisiti per accedervi? È possibile andare in pensione prima, se ci si ammala a causa della propria professione e si diventa inabili al lavoro? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
La malattia professionale dà diritto alla pensione anticipata con rendita Inail. Questo vuol dire che, se contrai una malattia a causa dell’attività che svolgi, puoi chiedere di andare in pensione prima delle tempistiche previste.
Dobbiamo precisare però che questa possibilità non viene data in caso di infortunio sul lavoro, come ti spiegheremo in questo approfondimento, in cui ti parleremo nel dettaglio della possibilità di ottenere la pensione anticipata per malattia professionale.
Indice
- Come fare a ottenere la pensione anticipata per malattia professionale
- Come si calcola la rendita Inail per malattia professionale
- Quali sono le gravi malattie che permettono l’accesso alla pensione anticipata per malattia professionale?
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Come fare a ottenere la pensione anticipata per malattia professionale
Per richiedere la pensione anticipata per malattia professionale devi dimostrare di avere una delle patologie rientranti tra le 85 categorie di malattie professionali per il settore dell’industria o tra le 24 per il settore agricoltura, previste dal DPR 1124 del 1965.
Una volta individuata la patologia, chiederai al tuo medico curante un certificato per verificare la sussistenza dell’esposizione all’agente cancerogeno che ha causato la tua malattia e lo consegnerai al tuo datore di lavoro, entro 15 giorni dalla manifestazione della malattia.
Una volta ricevuto il certificato – che può essere redatto anche da un medico del lavoro – il datore dovrà inviare all’Inail una denuncia entro 15 giorni dal momento in cui ha ricevuto la tua comunicazione.
La denuncia dovrà essere inviata, anche telematicamente, presso la sede Inail più vicina al tuo domicilio e conterrà informazioni chiare sulla patologia contratta, sui sintomi associati e sull’eventuale luogo di ricovero.
Qualora il tuo datore di lavoro non dovesse inviare la denuncia entro 15 giorni dalla tua comunicazione, gli verrà comminata una pesante sanzione di natura amministrativa.
Una volta ricevuta la domanda, l’Inail ti invierà un invito per sottoporti a visita collegiale dall’Istituto e poi formulerà un giudizio.
Se il giudizio sarà positivo, calcolerà l’importo della pensione anticipata per malattia professionale considerando l’effettiva entità della patologia e inizierà a erogare la prestazione.
In caso di rigetto della domanda per la pensione anticipata per malattia professionale o di attribuzione di un grado invalidante inferiore a quello effettivo, si può fare ricorso per malattia professionale (ex art. 104 DPR 1124/65). Si apre il precontenzioso e si procede con il ricorso giudiziario davanti al giudice del lavoro.
Tra poco vedremo le malattie professionali che danno diritto alla pensione anticipata. Prima, però, vediamo nel dettaglio come si calcola la rendita Inail per malattia professionale.
In questo video che ti consigliamo di vedere viene spiegato come su circa 60.000 malattie professionali denunciate nel 2016, 37.000 sono a carico del sistema osteoarticolare:
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Come si calcola la rendita Inail per malattia professionale
Abbiamo visto quando è possibile richiedere la pensione anticipata per malattia professionale e come fare. Tra poco ti mostreremo le patologie tabellari che ti danno diritto alla pensione anticipata per malattia professionale, ma prima cerchiamo di capire come si calcola la rendita Inail.
Per chi contrae una malattia professionale che causi un’invalidità dal 16% in poi, fino al 100%, l’Inail dà una rendita, che viene erogata per tutta la vita, come una vera e propria pensione.
Come si calcola l’importo della pensione anticipata per malattia professionale? Il calcolo viene fatto in questo caso basandosi su due fattori:
- la componente biologica, che dipende dalla percentuale di invalidità;
- la componente patrimoniale, ovvero il reddito percepito fino al momento dell’accertamento dell’invalidità.
La componente biologica viene misurata da una scala di valori che va da 1.161 euro l’anno netti, per un danno del 16%, fino a 16.550, se l’invalidità è del 100%. Questa scala di valori non dipende dall’età, ma solo dal grado di invalidità, stabilita dal medico legale.
Alla componente biologica bisogna aggiungere quella patrimoniale. Anche in questo caso c’è una forbice, che va da 14.600 a 27.200 euro.
Ad esempio, se si percepisce un reddito di 12.000 euro, nel calcolo si ottiene un bonus e si utilizza il limite di 14.600 euro. A
Al contrario, se si percepisce, ad esempio, 30.000 euro, il valore usato nel calcolo è di 27.200 euro. Se il reddito è all’interno di questo range, si considera quanto da te percepito. L’importo va moltiplicato per un coefficiente di menomazione stabilito sempre da una tabella Inail in relazione alla percentuale di invalidità: si va da un coefficiente dello 0,4% per un’invalidità del 16%, all’1% per un’invalidità dall’80% in su.
Facendo la somma delle due componenti, si ottiene l’importo della pensione Inail.

Facciamo un esempio. Prendiamo il caso di un operaio, dipendente di un’impresa edile, che ha un reddito annuo di 16.000 euro, che, a seguito di una malattia professionale, riporti un’invalidità totale, del 100%.
La componente biologica, poiché l’invalidità è del 100%, è di 16.550 euro.
Per ottenere quella patrimoniale, dobbiamo moltiplicare i 16.000 euro per 1. Il totale sarà di 32.550 euro l’anno netti di pensione Inail.
Queste prestazioni sono erogate sulla base dell’art. 38 della Costituzione, che garantisce a tutti i cittadini di mantenere il reddito in caso di malattia professionale e di inabilità temporanea o permanente.
Inoltre le prestazioni economiche Inail, tranne l’indennità e l’integrazione della rendita diretta INAIL, non sono soggette a tassazione e non sono pignorabili né cedibili.
Andiamo a vedere quali sono le malattie che danno accesso alla pensione anticipata per malattia professionale.
L’Ape sociale conviene per la pensione anticipata o la misura penalizza troppo il lavoratore? In questo post analizziamo i pro e i contro di questa misura che fonde al suo interno una prestazione assistenziale e una previdenziale.
In quali casi lo stress da lavoro può sfociare nella malattia professionale? La risposta in questo video:
Quali sono le gravi malattie che permettono l’accesso alla pensione anticipata per malattia professionale?
L’Inail ha diviso le malattie professionali 3 liste. Nella Lista I delle malattie professionali tabellate ha inserito le patologie la cui origine è di “elevata probabilità”. Per questo sussiste la presunzione legale di origine.
È quindi sufficiente la presenza delle fibre di amianto nel luogo di lavoro, per esempio, per ottenere il riconoscimento di malattia professionale. Di conseguenza si ha diritto a un indennizzo o alla pensione anticipata per malattia professionale, perché il nesso causale si presume.
La Lista I delle malattie professionali Inail riconosciute comprende:
- asbestosi (I.4.03);
- placche pleuriche e ispessimenti pleurici (I.4.03);
- mesotelioma: pleurico (I.4.03), pericardico (I.6.03), peritoneale (I.6.03), della tunica vaginale del testicolo (I.6.03);
- tumore polmonare (I.4.03);
- cancro della laringe (I.6.03);
- tumore alle ovaie (I.6.03).
Nella Lista II delle malattie professionali Inail sono inserite le patologie che, pur essendo riconducibili all’amianto, hanno una limitata probabilità di origine professionale.
In questo caso non è prevista la presunzione legale d’origine. Perciò sarà la vittima a dover dimostrare il nesso causale per ottenere le prestazioni Inail.
Il lavoratore sarà indennizzato qualora dimostri l’origine professionale dell’esposizione. L’onere della prova è a carico del lavoratore. Questo dovrà provare la riconducibilità all’esposizione di sostanze dannose nell’ambiente lavorativo.
Le malattie inserite nella Lista II sono:
- tumore alla faringe (c10-c13);
- cancro dello stomaco (c16);
- neoplasia del colon retto (c18-c20).
La Lista III, infine, comprende solo il tumore all’esofago, la cui origine lavorativa è ritenuta possibile. Anche in questo caso, non vi è la presunzione legale d’origine.
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