Rdc dicembre in arrivo: ancora tagli ai disabili

Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili: non si ferma l’ingiustizia verso le fasce più fragili della popolazione.
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30/11/23

Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili: continuiamo a parlarne, insistendo nel sostenere che debba al più presto finire questa vergogna nei confronti delle persone con disabilità (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili: siamo dalla parte di una fascia di popolazione tra le più fragili e non smetteremo di denunciare le ingiustizie perpetrate nei loro confronti.

Riassumiamo cosa sta succedendo e inviamo un messaggio forte e chiaro a chi deve, al più presto possibile, porre fine a questa vergogna.

Indice

Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili: quando

Da oggi, 20 dicembre 2022, Rdc di dicembre dicembre in arrivo e tagli alle persone disabili. Con un anticipo di sette giorni rispetto al canonico pagamento, che avviene solitamente dal 27 di ogni mese, molti beneficiari stanno ricevendo gli importi dovuti per il Reddito di cittadinanza.

Tra questi, anche i disabili o le famiglie con disabili a carico, che però continuano a ricevere importi bassissimi a causa dei tagli effettuati in seguito all’applicazione dell’aumento sulle pensioni di invalidità riconosciute agli invalidi totali, ciechi assoluti, sordomuti e inabili al lavoro, sull’assegno sociale e sulla quattordicesima.

Quello che era un diritto per i disabili o famiglie con disabili, titolari di Rdc, si è trasformato in un incubo: vediamo perché.

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Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili: perché

L’Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili continua ad essere perpetrato a partire dal riconoscimento dell’incremento al milione delle pensioni di invalidità, diventato legge dopo una Sentenza della Corte Costituzionale, la n. 152 del 2020, che ha finalmente garantito il diritto all’assistenza minima a questa fascia fragile della popolazione.

Il fatto è che, a seguito di questa Sentenza, l’Inps ha ridotto il reddito di cittadinanza a chi beneficia o ha beneficiato di:

  • Carta Acquisti Ordinaria e relativi Fondi speciali;
  • Assegno di maternità dei Comuni (MAT);
  • Assegno per il nucleo familiare dei Comuni;
  • Pensione sociale e assegno sociale;
  • Prestazioni degli enti, acquisite dalla voce A1.04 del Sistema informativo delle Prestazioni e dei bisogni sociali – SIUSS (ex Casellario dell’assistenza).
  • Maggiorazioni dell’assegno sociale;
  • Maggiorazione dell’aumento della pensione sociale;
  • Maggiorazione sociale;
  • Importo aggiuntivo previsto per le pensioni integrate al trattamento minimo;
  • Quattordicesima;
  • Incremento al milione sull’invalidità invalidi civili totali, ciechi civili assoluti, sordomuti ed inabili al lavoro.

Perché l’Inps ha messo in atto questi tagli dopo la Sentenza della Corte Costituzionale? Lo spieghiamo nel prossimo paragrafo.

Dal 20 dicembre 2022 è in pagamento anche l’Assegno Unico: su TheWam.net vediamo a che ora arriva e per chi.

Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili
Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili: nella foto una donna che scrive.

Rdc di dicembre in arrivo e taglie alle persone con disabili: la causa

La causa del Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili deriva dall’applicazione, da parte dell’Inps, delle direttive contenute all’interno del decreto legge del 28 gennaio 2019, che è quello che regola il Reddito di cittadinanza.

All’interno del decreto, infatti, sono inserite anche le regole per il calcolo del reddito familiare ai fini del conteggio dell’importo del Rdc spettante.

Il problema è che il decreto, inserisce tra i redditi da calcolare anche le maggiorazioni, che alla fine incidono sull’importo del Rdc.

In seguito a ciò, quello che avrebbe dovuto essere un diritto, si è trasformato in una situazione paradossale. Da una parte, i disabili e le famiglie con figli disabili, si sono visti riconoscere l’incremento al milione delle pensioni di invalidità, mentre dall’altra si sono visti decurtare il sussidio alla povertà, ovvero il Rdc, a causa proprio di questo incremento.

Abbiamo più volte sostenuto che è necessario intervenire proprio sul decreto legge del 28 gennaio 2019, per escludere le maggiorazioni dal conteggio per calcolare il reddito familiare.

Siamo alla fine del 2022. Il nuovo anno è dietro le porte e prevede importanti cambiamenti per il sussidio, che scomparirà del tutto nel 2024 per essere probabilmente sostituito dal Reddito di Inclusione.

Ma ancora non si è fatto nulla per fermare questa vergogna, e alcuni disabili titolari di Rdc ricevono cifre irrisorie (circa 40 euro) o addirittura se lo sono visto azzerare.

Il Governo interverrà sul decreto, nel 2023? Non lo sappiamo, ma visto le sorti del Rdc, purtroppo non siamo molto fiduciosi. Vediamo quale destino sta segnando il Governo al sussidio.

L’aumento della pensione di invalidità 2023 inizia a essere lavorato dall’Inps ed è già consultabile: ti spieghiamo come fare a controllare i pagamenti.

Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili: modifiche al Rdc 2023

Mentre è in pagamento l’Rdc di dicembre in arrivo e tagli alle persone con disabili, il Governo sta lavorando alle modifiche del sussidio per il 2023 e alla sua cancellazione prevista per il 2024.

Per i disabili, le famiglie con disabili a carico, gli ultrasessantenni e quelli vengono definiti “inoccupabili”, non dovrebbe cambiare molto nel 2023, perché a queste tipologie di beneficiari continueranno a essere applicate le stesse regole attualmente in corso.

Per tutti gli altri beneficiari, che il Governo considera “occupabili”, il Rdc verrà riconosciuto per 7/8 mensilità (invece delle attuali 18 rinnovabili) alle persone tra i 18 e i 59 anni abili al lavoro, ma che non abbiano nel nucleo familiari disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni di età.

Sarà inoltre obbligatorio un periodo di almeno 6 mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In caso di mancata partecipazioni, decade immediatamente il beneficio, così come nel caso in cui di dovesse rifiutare la prima offerta congrua di lavoro.

Come abbiamo detto, per adesso i disabili e le famiglie con disabili a carico non verranno toccati. Ci chiediamo, però, che senso abbia continuare a erogare un sussidio di 40 euro o, nel peggiore dei casi, con importo pari a 0, se non si interverrà il prima possibile per modificare, come abbiamo detto, il decreto di attuazione del Reddito di cittadinanza.

Ci auguriamo quindi che, prima del 2024, il Governo intervenga su queste modifiche, per poter concedere alle persone con disabili di ottenere ciò che spetta loro di diritto.

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