A chi spettano i pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023? Chi rischia di non ricevere il sussidio? Cosa succederà nei prossimi mesi? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).
I pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023 sono già stati programmati dall’INPS e proseguiranno fino a fine mese.
Continuano, purtroppo, anche i tagli al sussidio per molti beneficiari. Facciamo il punto della situazione e vediamo cosa succederà nei prossimi mesi.
Indice
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Pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023
I pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio partiranno oggi dalle 13:30 e proseguiranno fino a fine mese.
Come ormai è noto, infatti, l’INPS programma i pagamenti dal 26 in poi, fino alla fine del mese. Quindi, se la ricarica al sussidio non dovesse arrivare, non preoccuparti: la vedrai presto.
Questi pagamenti riguardano chi ha avuto la conferma del sussidio e attende la ricarica mensile.
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Chi non riceverà i pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023?
Non riceverà i pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023 chi:
- ha terminato la diciottesima rata del sussidio del mese;
- ha subìto una revoca;
- ha subìto una sospensione del Rdc.
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Nel video sotto ti mostriamo tutti i pagamenti dell’INPS in programma a maggio 2023: Reddito di cittadinanza, Assegno Unico e Pensioni:
Cosa vuol dire che i pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023 sono stati sospesi o revocati?
Se non ricevi i pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023 e non hai terminato la diciottesima rata, il sussidio potrebbe essere stato sospeso o revocato.
La sospensione del Rdc si applica quando l’ISEE non viene aggiornato entro il 31 gennaio. Continuerai ad avere accreditato il sussidio nel momento in cui rinnoverai il documento.
La revoca del Rdc, invece, avviene se:
- non hai effettuato la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro);
- non hai sottoscritto il Patto per il lavoro o quello per l’inclusione sociale;
- non hai partecipato, senza giustificato motivo, alle iniziative di formazione e reinserimento lavorativo;
- non hai aderito a progetti utili alla collettività, se istituiti dal tuo Comune di appartenenza;
- non hai comunicato la variazione occupazionale;
- hai dichiarato informazioni false per ottenere più soldi;
- non hai aggiornato l’ISEE in caso di variazione del nucleo familiare;
- sei stato trovato a svolgere un’attività lavorativa non dichiarata;
- non hai accettato la prima offerta di lavoro congrua ricevuta dai centri per l’impego.
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Perché continuo a ricevere importi bassi anche con i pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023?
Se ha ricevuto i pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023 e l’importo continua ad essere troppo basso, probabilmente fai parte anche tu della categoria di beneficiari a cui sono stati applicati dei tagli al sussidio da parte dell’INPS.
Se, infatti, sei una persona disabile e negli scorsi mesi hai ricevuto un importo più basso, la situazione non cambierà probabilmente fino alla cessazione del Rdc e alla sua sostituzione con la nuova misura a cui sta lavorando il Governo (l’Assegno di inclusione, di cui parleremo tra poco).
Come probabilmente saprai, se ti è stato riconosciuto l’incremento al milione sulla pensione di invalidità, ti sei ritrovato successivamente ridotto l’importo del Rdc.
Questo, Perché l’INPS ha applicato le regole contenute nel decreto che regola il sussidio (decreto legge del 28 gennaio 2019), e siccome queste prevedono che tra i redditi da calcolare per stabilire l’importo del Reddito di cittadinanza ci sono anche le maggiorazioni, essendo stato applicato l’incremento sulla pensione, il ricalcolo dell’importo ha portato ad abbassarlo e, in alcuni casi, ad azzerarlo.
Una situazione paradossale, se si pensa che il riconoscimento dell’incremento al milione alle pensioni di invalidità è stato stabilito dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 152 del 2020) per riconoscere alle persone disabili un diritto fino a quel momento negato.
Per risolvere questa ingiustizia, il Governo avrebbe dovuto apportare delle modifiche al decreto che regola il Reddito di cittadinanza.
Tuttavia, arrivati a questo punto e con la fine del sussidio che è stata programmata per il 2024, temiamo che l’ingiustizia si protrarrà fino a quando il Rdc non lascerà il posto alla nuova misura che lo sostituirà.
In questo approfondimento parliamo nel dettaglio dei tagli al Reddito di cittadinanza disabili.

Pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023: cosa succederà nei prossimi mesi?
Abbiamo parlato dei pagamenti del Reddito di cittadinanza dal 26 maggio 2023. Come probabilmente saprai, a partire dal 2024 il Rdc verrà sostituito da una nuova misura: l’Assegno di inclusione.
l’Assegno di inclusione, introdotto dal decreto lavoro 2023, andrà a sostituire il Reddito di cittadinanza e ha un valore massimo di 500 euro al mese, ma in caso di componenti con disabilità può arrivare a 630 euro al mese, a cui si possono aggiungere 280 euro mensili per chi vive in affitto.
L’Assegno per persone con disabilità spetta, a richiesta, ai nuclei familiari al cui interno via sia almeno o al contempo:
un componente con disabilità, come definita ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159;
- un minorenne;
- una persona con almeno 60 anni di età;
- un soggetto a cui è stata riconosciuta una patologia che dà luogo ad assegno per invalidità civile anche temporaneo.
Non ha diritto all’Assegno di inclusione per persone con disabilità il componente del nucleo familiare disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei 12 mesi successivi alla data delle dimissioni, a meno che le dimissioni non siano state per giusta causa o per risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro.
Per conoscere tutti i requisiti per richiedere l’Assegno di inclusione e per farne domanda, leggi il nostro approfondimento: Assegno di inclusione e disabili.
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