Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti

Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti: rivoluzione in arrivo del sistema assistenziale. Sarà sostituita l’indennità di accompagnamento con una misura universale per gli anziani. Misure anche a sostegno di famiglie e caregiver e per l’assunzione di badanti. Previste importanti semplificazioni burocratiche.
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5/6/23

Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti, se ne discute domani nel Consiglio dei ministri. È un disegno di legge che modifica e non di poco il sistema assistenziale. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

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Il sostegno universale per anziani non autosufficienti andrà a sostituire l’attuale indennità di accompagnamento e non solo. Si tratta di uno dei provvedimenti in favore delle persone anziane disposti anche in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Su questo argomento potrebbe interessarti sapere come avere l’assistenza domiciliare per anziani; in un altro articolo abbiamo sintetizzato in 10 punti la riforma dell’assistenza anziani; abbiamo infine verificato chi paga la retta della casa di riposo e Rsa per anziani.

Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti: i tempi

Il governo ha deciso di muoversi veloce su questo provvedimento. Ma i tempi non potranno essere così ridotti. Infatti dopo che sarà approvato bisognerà aspettare l’emanazione dei decreti attuativi. Non sarà possibile farlo in meno di due anni.

La norma ha stabilito che il governo dovrà «adottare, entro il primo marzo 2024, uno o più decreti legislativi capaci di assicurare la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine degli anziani e degli anziani non autosufficienti».

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Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti: accompagnamento

Questa nuova legge come detto assorbirà l’indennità di accompagnamento. Ma include anche tutte le altre misure che sono in vigore a vantaggio di anziani non autosufficienti. Una piccola rivoluzione del sistema assistenziale, in parte simile a quella che è stata innescata con l’introduzione dell’assegno unico figli. Potremmo parlare di assegno unico anziani.

La riforma interessa un alto numero di persone e le rispettive famiglie. Ma si tratta anche di un provvedimento che dovrà guardare avanti: nei prossimi anni con l’invecchiamento della popolazione sarà inevitabile assistere a un aumento consistente degli anziani non autosufficienti.

Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti: linee guida

Il provvedimento fissa degli obiettivi ambiziosi. Nella delega al governo è scritto che la nuova legge stabilisce «per la tutela della dignità e la promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane, attraverso la  ricognizione, il riordino, la semplificazione e il coordinamento, sotto il profilo formale e sostanziale, delle disposizioni legislative vigenti in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana».

E quindi: ricognizione, riordino, semplificazione e coordinamento dell’assistenza sociale e sanitaria delle persone anziane non autosufficienti.

Ovvio che nel provvedimento dovrebbero essere incluse anche le persone disabili non autosufficienti, del resto ricevono anche loro l’indennità di accompagnamento.

Tutto questo (e molto altro, come vedremo) dovrà realizzarsi entro il 2024. Il nuovo sostegno universale per gli anziani non autosufficienti rientra tra i numerosi obiettivi del Pnrr. Sono strettamente connessi ai Fondi Europei destinati all’Italia: quindi quella data (il 2024) non è solo indicativa, ma un traguardo che si deve centrare necessariamente.

Cerchiamo di entrare nel dettaglio e vediamo in quale direzione ha deciso di muoversi il governo.

Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti: obiettivi

Uno degli obiettivi principali della nuova legge sarà quello di semplificare i compiti di assistenza per le famiglie. Verrà realizzato il Punto Unico di Accesso. Sarà realizzato nella Casa della Comunità, ovvero strutture territoriali che avranno il compito di fornire ai cittadini informazioni e servizi sanitari (facilitando così l’iter burocratico e accorpando servizi oggi disseminati in ogni dove).

Le Case di Comunità potranno orientare i caregiver, informandoli sugli interventi disponibili e le pratiche amministrative necessarie. Tutte queste informazioni sono oggi suddivise tra Asl, INPS, Comuni e Regione.

Sarà poi introdotta la Valutazione Nazionale di Base (VNB), che include tutte le valutazioni nazionali che esistono e consentirà di accedere alle prestazioni nazionali.

Ci sarà poi una valutazione territoriale che oltre a includere quella nazionale (VNB), stabilirà anche la possibilità di accesso a prestazioni comunali e regionali.

Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti: accompagnamento addio

Il provvedimento prevede anche di sostituire l’indennità di accompagnamento. Al suo posto ci sarà la “Prestazione universale per la non autosufficienza”

Oggi l’importo è fisso (circa 530 euro) a prescindere dal reddito. Sarà invece rimodulato in base all’effettivo bisogno di assistenza. L’anziano o i suoi familiari potranno anche scegliere tra l’erogazione di una somma o l’accesso per i servizi alla persona (e saranno incentivati i secondi).

Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti: incentivi badanti

Tra i servizi alla persona ci sono anche quelli garantiti dalle badanti. Sono previsti incentivi economici per l’assunzione. Ma verrà stabilito un profilo professionale che individui le competenze e la necessità di formazione.

Su questo aspetto il governo ha intenzione di effettuare  «la ricognizione e il riordino delle agevolazioni contributive e fiscali (per il pagamento delle badanti ndr), anche mediante la rimodulazione delle aliquote e dei termini, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, volte a sostenere la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio della persona non autosufficiente, per sostenere e promuovere l’occupazione di qualità nel settore dei servizi socioassistenziali»

Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti: caregiver familiari

Nello stesso provvedimenti dovrebbero rientrare anche delle misure di supporto per i familiari che si prendono cura di anziani non autosufficienti, i caregiver. Si parla di provvedimenti che hanno lo scopo di far conciliare le esigenze di cura e di lavoro. Sono previste anche tutele previdenziali (evidentemente per chi ha rinunciato a lavorare per occuparsi di un parente non autosufficiente).

Nell’immagine una caregiver sostiene un’anziana non autosufficiente

Nuovo sostegno per anziani non autosufficienti: il fondo

È stato istituito un fondo presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Si chiama «Fondo per la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti». Saranno conservate lì le risorse che potrebbero arrivare anche da eventuali risparmi della spesa sanitaria. Il Sistema Nazionale Sanitario dovrebbe giovare dal potenziamento dell’assistenza domiciliare.

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