Malattie reumatiche e invalidità: ecco a cosa hai diritto

Malattie reumatiche e invalidità: quali sono le patologie riconosciute e a quali agevolazioni economiche e fiscali si ha diritto.
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20/3/23

Quali sono le malattie reumatiche e invalidità? Qual è la procedura per richiedere il riconoscimento dell’invalidità? In base alla percentuale attribuita, quali sono le agevolazioni a cui si ha diritto? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).

Le malattie reumatiche sono patologie caratterizzate dall’infiammazione di articolazioni, legamenti, tendini, ossa o muscoli e che in alcuni casi possono coinvolgere anche altri organi.

In Italia, oltre 5 milioni di persone sono affette da questa condizione e ai soggetti con forme morbose viene riconosciuta l’invalidità civile che, in base alla percentuale, dà accesso ad agevolazioni e prestazioni sempre più numerose e importanti in riferimento proprio alla percentuale attribuita.

In questo approfondimento vediamo quali sono le malattie reumatiche e invalidità, e le agevolazioni connesse.

Indice

Malattie reumatiche e invalidità: quali malattie reumatiche sono invalidanti?

Vediamo quali malattie reumatiche sono invalidanti e danno accesso alle malattie reumatiche e invalidità.

Puoi richiedere l’accertamento sanitario ai fini del riconoscimento dell’invalidità se soffri di una di queste patologie:

Nei prossimi paragrafi parleremo di come fare domanda per l’invalidità. Prima però vediamo quali sono i benefici connessi in base alla percentuale di invalidità che ti verrà attribuita da una commissione medica dell’Asl.

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Malattie reumatiche e invalidità: tutte le agevolazioni

Ti mostriamo una tabella con tutte le agevolazioni a cui hai diritto con le malattie reumatiche e invalidità.

In base alla percentuale di invalidità attribuita, hai diritto ad agevolazioni fiscali ed economiche sempre più importanti:

Grado di invalidità riconosciutoBeneficio
Fino al 33%Nessuno
Dal 34%Ausili e protesi previsti dal nomenclatore nazionale. La concessione di ausili e protesi è correlata alla diagnosi indicata nel verbale di riconoscimento dell’invalidità civile
Dal 46%Iscrizione agli elenchi provinciali del lavoro e della massima occupazione per il collocamento obbligatorio; l’iscrizione deve essere richiesta dai lavoratori non occupati (o part-time) allegando verbale di riconoscimento.
Dal 51%Congedo per cure: può essere concesso ogni anno un congedo straordinario per cure non superiori a trenta giorni, su richiesta dell’invalido e previa autorizzazione del medico competente. Normativa valida solo per i lavoratori dipendenti del settore privato.
Dal 67%– Fornitura gratuita di protesi, presidi, ausili, come previsto dal DM 27/08/99 n°322 in connessione alle infermità invalidanti.
Tessera di esenzione dal pagamento del ticket per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio.
– Eventuali agevolazioni per tessere I tranviarie.
– Agevolazioni per graduatorie case popolari.
– Agevolazioni canone telefonico in base ai redditi posseduti (Isee).
Dal 74%Per l’anno 2022 assegno mensile di 287,09 euro in presenza di redditi personali inferiori a 5.025,02 euro 5.025,02 (nel 2023 aumenterà del 5.3% con la perequazione annuale, come ti spieghiamo in questo articolo)
Dal 75%Solo per i lavoratori dipendenti: riconoscimento di un’anzianità figurativa pari a due mesi per ogni anno di lavoro svolto dopo il riconoscimento di questo grado di invalidità nella misura massima di 60 mesi (il massimo accreditabile lo si raggiunge lavorando 30 anni nella condizione di invalido).
100%Per il 2022, pensione di invalidità 291,69 euro e limite di reddito 17.050,42 euro (aumenterà del 5,3% nel 2023).  
100% con riconoscimento dell’impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure impossibilità a compiere gli atti quotidiani della vita propri dell’etàPer l’anno 2022 l’indennità di accompagnamento è pari a 524,16 euro mensili senza alcun limite di reddito né personale né familiare. Anche l’importo dell’accompagnamento aumenterà nel 2023, in questo caso del 7,3%, come ti spieghiamo in questo approfondimento.
Malattie reumatiche e invalidità: tabella con le percentuali di invalidità e i benefici correlati

Le malattie reumatiche croniche possono colpire anche i minori. Nel loro caso ci sono altre agevolazioni, vediamo perché e quali sono.

Nel caso in cui non ti venga riconosciuta l’invalidità per malattia cronica o ti viene attribuita una percentuale minore, puoi sempre fare ricorso: in questo articolo ti mostriamo la procedura.

in questo video che ti consigliamo di vedere viene mostrato come le malattie reumatiche siano la prima causa di invalidità:

Malattie reumatiche e invalidità in età pediatrica e adolescenziale

Le malattie reumatiche e invalidità possono presentarsi a qualsiasi età, anche in quelle pediatrica e adolescenziale, con un’incidenza maggiore nella fascia di età 5-15 anni, mentre casi al di sotto dei 3 anni sono straordinariamente rari.    

Nella maggior parte dei casi, le malattie reumatiche pediatriche sono causate da un’infezione da streptococco beta emolitico di gruppo A.

Il sintomo più comune è la febbre, spesso alta, associata a malessere generale, pallore e stanchezza. Si possono avere dolore alle articolazioni (artralgie) e spesso anche gonfiore delle stesse articolazioni (artrite), che tipicamente “migra”, ossia si sposta da un’articolazione all’altra.   

In alcuni casi, a distanza anche di mesi dall’infezione streptococcica, possono comparire movimenti incontrollati degli arti e della testa, difficoltà nel parlare, mangiare e scrivere.

Quando, in età pediatrica e adolescenziale (0-18 anni), la malattia reumatica provoca difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età o se il minore ha difficoltà a compiere gli atti necessari della vita o di deambulare senza di un accompagnatore, vengono riconosciute delle agevolazioni, che sono quelle che riportiamo in tabella:

Benefici per malattie reumatiche e invalidità 0-18 anni
Difficoltà persistenti a svolgere compiti e funzioni della propria etàAusili e protesi previsti dal nomenclatore nazionale. La concessione di ausili e protesi è correlata alla diagnosi indicata nella certificazione di invalidità.Esenzione dal pagamento del ticket farmaceutico, con esclusione dei farmaci in fascia C.Indennità di frequenza di 291,98 euro al mese con un limite di reddito pari a 5.015,14 euro (anche l’importo dell’indennità aumenta gennaio 2023). L’indennità di frequenza è concessa nei casi di frequenza continua o periodica di trattamenti riabilitativi o terapeutici, di asili nido, di scuole, di centri di formazione o di addestramento professionale.
Impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure impossibilità a compiere gli atti quotidiani della vita propri dell’età.Indennità di accompagnamento (ne abbiamo parlato nella precedente tabella).
Malattie reumatiche e invalidità in età pediatrica e adolescenziale: tabella con i benefici

Se la malattia reumatica è valutata dalla commissione medica come soggetta a cambiamenti (positivi o negativi) nel tempo, il minore sarà soggetto a visite di revisione, che confermeranno o revocheranno i benefici.

A prescindere dalle revisioni o meno, i minorenni diventati maggiorenni dovranno ripetere l’iter di accertamento sanitario alla maggiore età, perché se la malattia reumatica è ancora presente possono aver diritto ad agevolazioni economiche più importanti, come per esempio la pensione di inabilità.

Una volta che abbiamo elencato quali sono le malattie reumatiche e invalidità e a quali agevolazioni si ha diritto, vediamo come fare domanda per l’invalidità civile.

La domanda per invalidità civile per minori diventa più facile: ti mostriamo le novità dell’Inps sulle semplificazioni della procedura.

malattie reumatiche e invalidità
Malattie reumatiche e invalidità: ecco a cosa hai diritto

Come fare domanda per malattie reumatiche e invalidità

Precisiamo, innanzitutto, che la procedura per presentare domanda per malattie reumatiche e invalidità è la stessa sia per i maggiorenni che per i minorenni.

Ovviamente, per quanto riguarda il minore sarà il genitore, l’affidatario o il tutore a legale a presentare domanda per lui.

Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile è necessario passare attraverso due fasi burocratiche: sanitaria ed amministrativa.

Nella prima fase sanitaria del processo, vi è l’intervento di un medico certificatore che ha il compito di accertare i problemi di salute dichiarati e di determinare la percentuale di invalidità. Quest’ultima va da un minimo del 33% ad un massimo del 100%.

Nella seconda fase amministrativa, invece, si comparano i risultati accertati durante il primo processo con i requisiti minimi richiesti dalla legge per l’erogazione della prestazione.

Per prima cosa, però, dovrai recarti dal tuo medico curante, che compilerà il certificato medico introduttivo e potrà inviare lui stesso la domanda per invalidità civile all’Inps, come da nuove disposizioni. Altrimenti puoi farlo anche tu stesso, accedendo al sito web Inps con le tue credenziali, oppure puoi affidarti a un Caf o a un patronato.

Una volta inviata la domanda, sarai convocato a visita presso una commissione medica dell’Asl, la quale valuterà la tua condizione e ti attribuirà una percentuale di invalidità, riportata nel verbale di accertamento sanitario che ti verrà rilasciato.

Come abbiamo visto, in base alla percentuale hai accesso a diverse agevolazioni. Durante l’accertamento sanitario, inoltre, potrebbe esserti riconosciuta la condizione di handicap: vediamo di cosa si tratta.

In questo approfondimento chiariamo le differenze tra menomazione, disabilità e handicap.

Malattie reumatiche e invalidità: il riconoscimento dell’handicap

Nel corso della visita di accertamento sanitario per malattie reumatiche e invalidità, qualora avessi fatto domanda anche per il riconoscimento della condizione di handicap, potresti essere riconosciuto, appunto, come persona portatrice di handicap (art. 3 comma 1 legge 104/92) o handicap grave (art. 3 comma 3 legge 104/92).

Vediamo a cosa ti dà diritto questo riconoscimento. Per quanto riguarda la condizione di handicap senza connotazione di gravità, viene riconosciuta a chi presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.

Hai diritto a:

  • prestazioni stabilite in tuo favore in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale residua e all’efficacia delle terapie riabilitative;
  • alla scelta prioritaria tra le sedi disponibili di lavoro e precedenza se è stata fatta domanda di trasferimento (art. 21 legge 104/92). Questo riconoscimento ti spetta se l’handicap è stato riconosciuto con un’invalidità superiore al 67%, o con invalidità iscritta alla 1°, 2° o 3° tabella A della legge 648/50.

L’handicap grave, invece, è riconosciuto quando vi è una ridotta autonomia personale, correlata all’età, che rende necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o di relazione.

Nella tabella che segue ti mostriamo le agevolazioni connesse alla condizione di handicap grave, ricordandoti che queste possono essere estese anche ai tuoi parenti e affini fino al terzo grado:

BeneficiarioBeneficio
La lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre di minore con handicap, anche adottivi.– Fino al compimento del terzo anno di età del figlio: prolungamento fino a tre anni del periodo di astensione facoltativa dal lavoro oppure, in alternativa, due ore di permesso giornaliero retribuito.
– Dal terzo anno in poi: 3 giorni di permesso mensile;
– diritto di scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina;
– impossibilità al trasferimento senza il suo consenso;
congedo straordinario retribuito per un massimo di due anni nell’arco della vita lavorativa.
I permessi ed il congedo straordinario per il figlio disabile spettano anche nel caso in cui l’altro genitore non ne abbia diritto:
– se il figlio è maggiorenne e convivente;
– nel caso in cui l’altro genitore non ne abbia diritto (es. casalinga);
– se non è convivente l’assistenza deve essere continuativa ed esclusiva.
Lavoratore disabile– 3 giorni mensili o 2 ore giornaliere di permesso retribuito;
– diritto di scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina;
– impossibilità al trasferimento senza il suo consenso in sede di lavoro diversa da quella già coperta.
Parenti e affini entro il terzo grado incluso il coniuge– 3 giorni di permesso mensile anche continuativi.
Malattie reumatiche e invalidità: tabella con i benefici in caso di riconoscimento di handicap grave

In caso di riconoscimento della legge 104 le agevolazioni sono tante e diverse in baso al grado di handicap riconosciuto e alla percentuale di invalidità: le trovi tutte in nella nostra guida dedicata.

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