Maggiorazione contributiva legge 104 durante il congedo?

Scopri quando è prevista la maggiorazione contributiva durante il periodo di congedo con la Legge 104.
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11/12/23

In questo articolo parleremo di maggiorazione contributiva e Legge 104: come funziona durante il congedo? (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Cos’è la maggiorazione contributiva e a chi spetta?

La maggiorazione contributiva è un’agevolazione lavorativa che interessa ai lavoratori e alle lavoratrici invalidi/e, con una percentuale di riduzione della capacità lavorativa, regolarmente riconosciuta, superiore al 74%.

Grazie alla maggiorazione contributiva, l’INPS riconosce 2 mesi di contributi figurativi per ogni anno lavorato con i requisiti sanitari previsti dalla normativa, oppure di un sesto per ogni settimana di lavoro svolto (se il periodo è inferiore all’anno), fino a un massimo di 5 anni di contributi figurativi ottenuti tramite maggiorazione.

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Maggiorazione contributiva e Legge 104: è possibile?

La normativa prevede che la maggiorazione contributiva venga riconosciuta soltanto per i periodi di lavoro effettivamente prestato con un’invalidità pari o superiore al 74%.

Cosa significa? Che la maggiorazione non è applicabile sui periodi non lavorati, ad esempio quando il lavoratore o la lavoratrice con invalidità fruisce dei permessi retribuiti o dei congedi con la Legge 104.

In conclusione: maggiorazione contributiva e Legge 104 sono incompatibili, poiché per avere diritto all’agevolazione contributiva, il lavoratore o la lavoratrice con invalidità deve prestare servizio.

Questo perché i periodi in cui si è goduto di permessi o congedi retribuiti con la Legge 104 sono già coperti da contribuzione figurativa. Lo stesso vale per i periodi coperti da contribuzione volontaria o da riscatto o in generale per tutti i periodi che non derivano da attività lavorativa.

A chi è riconosciuta la maggiorazione contributiva?

A disciplinare la maggiorazione contributiva ai lavoratori e lavoratrici invalidi/e è la Legge n. 388 del 23 dicembre 2000 (articolo 80, comma 3).

L’agevolazione è riconosciuta a tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, ai quali è stata riconosciuta un’invalidità superiore al 74%.

La maggiorazione contributiva è riconosciuta nei confronti delle seguenti categorie di lavoratori:

  • lavoratori invalidi civili con invalidità riconosciuta superiore al 74%;
  • lavoratori sordi civili;
  • lavoratori invalidi di guerra e civili di guerra;
  • invalidi per causa di servizio (nel rapporto di pubblico impiego e con infermità prevista dal DPR 834 del 1981 comprese nelle prime quattro categorie)
  • invalidi del lavoro con invalidità, superiore al 74%, accertata e riconosciuta dall’INAIL.

Maggiorazione contributiva e diritto alla pensione: come funziona?

La maggiorazione contributiva rientra nell’elenco dei contributi figurativi che, generalmente, sono utili solo ai fini del diritto alla pensione e non per l’importo dell’assegno pensionistico.

Significa che “fanno numero”, permettendo al lavoratore o alla lavoratrice di anticipare di qualche mese o qualche anno l’accesso alla pensione, ma non incidono sul valore della pensione maturata.

Per quanto riguarda la maggiorazione contributiva, questa permette al beneficiario di maturare un importo della pensione più alta, poiché l’agevolazione è utile anche ai fini della misura della pensione, ma soltanto per gli assegni calcolati con il sistema retributivo o con il sistema misto (per la quota di pensione calcolata col sistema retributivo).

Non si applica, invece, sulle pensioni maturate col sistema contributivo: in questo caso, coloro i quali hanno iniziato a versare contributi esclusivamente a partire dal 1° gennaio 1996, potranno sì godere della maggiorazione contributiva, ma questa influirà solo sul diritto alla pensione e non per la sua misura.

Infine, non è possibile scalare i 5 anni dall’età pensionabile (67 anni), andando in pensione ad un’età minore di quella richiesta.

Maggiorazione contributiva e Legge 104
Maggiorazione contributiva e Legge 104: in foto un lavoratore dipendente in carrozzina.

Faq sulla maggiorazione contributiva e Legge 104

Come presentare domanda per la maggiorazione contributiva?

La domanda per la maggiorazione contributiva va presentata all’INPS nel momento in cui si presenta la domanda per la pensione. Nel modulo da compilare va spuntata la casella relativa alla “maggiorazione contributiva per invalidità”, nel campo denominato “richieste particolari agevolazioni di legge (riduzione età pensionabile e incremento anzianità contributiva)“. La maggiorazione contributiva è individuabile con la dicitura “incremento dell’anzianità contributiva di due mesi per ogni anno di servizio effettivo (legge n. 388/2000, art. 80, comma 3)”.

Quali sono le maggiorazioni contributive per i dipendenti pubblici con invalidità civile?

I dipendenti pubblici che sono riconosciuti come invalidi civili possono beneficiare delle maggiorazioni contributive. Queste maggiorazioni contributive sono previste per riconoscere la situazione di disabilità degli impiegati pubblici e fornire loro un sostegno economico aggiuntivo. Per ottenere informazioni dettagliate sulle maggiorazioni contributive per i dipendenti pubblici con invalidità civile, si consiglia di rivolgersi all’ente di appartenenza o alle risorse informative ufficiali.

Quali sono le maggiorazioni contributive per i militari?

I militari in servizio possono beneficiare di specifiche maggiorazioni contributive. Queste maggiorazioni sono previste per riconoscere la particolarità del servizio militare e fornire un sostegno aggiuntivo per la previdenza sociale dei militari. Le maggiorazioni contributive per i militari possono variare in base alla categoria di appartenenza e alle disposizioni specifiche previste dalle normative militari.

Assegno ordinario e maggiorazione contributiva sono cumulabili?

Sì, lo sono. Questo perché l’Assegno ordinario di invalidità è una prestazione di tipo previdenziale che l’INPS eroga al lavoratore a cui è stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa superiore a due terzi, mentre la maggiorazione contributiva è di tipo assistenziale. Essendo due misure differenti possono essere cumulate tra loro, ma solo ad una condizione: che il lavoratore titolare di Assegno ordinario di invalidità abbia una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%.

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