Maggiorazione contributiva: non sempre alza la pensione

Maggiorazione contributiva e pensione: quando non dà diritto all'aumento della pensione? Ecco alcuni esempi e come fare domanda.
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27/5/23

Maggiorazione contributiva e pensione, non sempre aumenta l’importo dell’assegno: ecco in quali casi non sono previsti aumenti (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).

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Maggiorazione contributiva e pensione: cos’è?

Tra le tutele lavorative e previdenziali a disposizione dei lavoratori invalidi c’è la maggiorazione contributiva, una grossa possibilità concessa dal nostro ordinamento per anticipare l’accesso alla pensione.

Lo Stato riconosce 2 mesi di contributi figurativi aggiuntivi per ogni anno di lavoro svolto, fino a un massimo di 5 anni di contribuzione figurativa.

Questa contribuzione è utile sia ai fini del diritto alla pensione, che alla determinazione della sua misura, anche se questo benefit non spetta a tutti i pensionati.

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Maggiorazione contributiva e pensione: quando non aumenta l’importo?

La maggiorazione contributiva e pensione fa lievitare l’importo dell’assegno soltanto per le anzianità soggette al calcolo retributivo. Dunque, chi ha maturato contributi solamente fino al 31 dicembre 1995 godrà di un aumento della pensione per effetto della maggiorazione contributiva.

Invece, chi ha versato contributi esclusivamente a partire dal 1° gennaio 1996 e ricade nel sistema contributivo, potrà sfruttare la maggiorazione contributiva soltanto ai fini del diritto alla pensione, avvicinando di qualche anno l’uscita dal mondo del lavoro, ma non per la determinazione della sua misura.

Maggiorazione contributiva e pensione: con quale percentuale?

Abbiamo visto quando la maggiorazione contributiva e pensione è utile sia ai fini del diritto alla pensione, che alla determinazione della sua misura (importo dell’assegno) e quando, invece, non è possibile far lievitare il valore della pensione con la maggiorazione contributiva (è il caso dei contributivi puri).

La maggiorazione contributiva è un diritto riconosciuto ai lavoratori invalidi con una percentuale di invalidità pari o superiore a 74%.

Dunque, per usufruirne non serve soltanto essere riconosciuti invalidi, ma occorre aver subito una riduzione della capacità lavorativa non inferiore al 74%.

Maggiorazione contributiva e pensione: esempi

La normativa, per ogni anno di lavoro svolto, riconosce due mesi di contributi figurativi fino a un massimo di 5 anni di contribuzione figurativa.

Prendiamo come esempio un lavoratore invalido con percentuale al 75% con 38 anni di contributi versati, di cui uno prima di compiere 19 anni di età e altri 3 anni di contribuzione figurativa (2 mesi per ogni anno di lavoro svolto da invalido).

Sommando la contribuzione figurativa alla contribuzione ordinaria potrà avere accesso a Quota 41 per lavoratori precoci, godendo anche di una pensione più alta in caso di contribuzione figurativa applicata sugli anni di contributi versati fino al 1995.

Prendiamo, invece, un lavoratore invalido che ha versato contributi solo a partire dal 1° gennaio 1996 e che ricade nel sistema contributivo. Nel suo caso potrà sfruttare i contributi figurativi per avvicinare l’accesso alla pensione (di vecchiaia), ma questi non influiranno sull’importo del suo assegno.

Questo perché per il sistema contributivo non importa quanti anni sono stati lavorati, ma si tiene conto di quanto versato in termini di contributi (montante contributivo).

La maggiorazione contributiva e pensione non ha nessun effetto sul montante contributivo, ovvero l’insieme delle quote di retribuzione accantonate dal lavoratore, sul quale si applica il coefficiente di trasformazione.

Maggiorazione contributiva e pensione
Maggiorazione contributiva e pensione: in foto un uomo in sedia a rotelle.

Maggiorazione contributiva e pensione: come fare domanda

La domanda per la maggiorazione contributiva va presentata all’INPS nel momento in cui si presenta la domanda per la pensione.

Nel modulo da compilare va spuntata la casella relativa alla “maggiorazione contributiva per invalidità”, nel campo denominato “richieste particolari agevolazioni di legge (riduzione età pensionabile e incremento anzianità contributiva)“.

La maggiorazione contributiva è individuabile con la dicitura “incremento dell’anzianità contributiva di due mesi per ogni anno di servizio effettivo (legge n. 388/2000, art. 80, comma 3)”.

Il lavoratore invalido o il patronato che lo segue dovrà spuntare la casella e indicare per quale motivo intende richiedere la maggiorazione contributiva e pensione.

Se si è sordi, invalidi civili con una percentuale superiore al 74%, invalidi di guerra o invalidi civili di guerra. In tutti questi casi è necessario allegare il verbale rilasciato dalla competente commissione sanitaria.

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