Legge 104 un solo familiare

Il principio della Legge 104 un solo familiare non è più in vigore dal 2022, ma qualcuno pensa ancora che un referente unico abbia diritto di beneficiare dei permessi 104. Chiariamo quali sono le novità introdotte e come fruire delle agevolazioni tra più familiari che assistono la stessa persona disabile grave.
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10/12/23

In questo approfondimento parliamo del superamento della Legge 104 un solo familiare e di come si possa beneficiare della 104 tra più familiari (scopri le ultime notizie su Legge 104invalidità civilecategorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Legge 104 un solo familiare: eliminato il principio del referente unico

La Legge 104 un solo familiare non è più in vigore, ma molti ancora non conoscono questa importante novità, ecco perché torniamo a parlarne sulle nostre pagine.

Il Decreto Legislativo 105 del 30 giugno 2022 ha apportato importanti cambiamenti ai permessi e ai congedi per l’assistenza a persone disabili gravi, in ottemperanza alla direttiva (UE) n. 2019/1158.

Queste modifiche sono state introdotte nell’ambito dell’articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992 ed è entrato in vigore il 13 agosto 2022. L’INPS ha fornito dettagli operativi attraverso due comunicazioni.

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Prima di questa modifica, i permessi retribuiti per l’assistenza erano concessi solo a un lavoratore dipendente. Ma da agosto dell’anno scorso, questa regola è cambiata.

Ora, più persone possono usufruire dei tre giorni di permesso mensili per assistere una persona disabile, su richiesta e alternandosi tra loro, sempre nel rispetto dei 3 giorni totali.

Inoltre, il Decreto 105/2022 ha esteso il congedo parentale fino a tre anni per i genitori di figli con disabilità grave, senza ridurre le ferie e la tredicesima, tranne per gli emolumenti accessori.

Una novità importante è l’inclusione dei “conviventi di fatto” tra le persone che hanno diritto al congedo straordinario per l’assistenza.

L’ordine di priorità ora comprende coniugi, conviventi di fatto, genitori, figli, fratelli, sorelle e parenti o affini entro il terzo grado conviventi.

È ancora possibile usufruire contemporaneamente dei permessi per il lavoratore con disabilità grave e per chi presta assistenza. Tuttavia, non è possibile richiedere il prolungamento del congedo parentale mentre si fruisce dei congedi previsti dalla Legge 104.

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Permessi moltiplicati senza il referente unico?

È importante chiarire subito un concetto per evitare confusioni: se più caregiver si alternano per prendersi cura di una persona disabile, ciò non implica un aumento dei giorni di permesso disponibili.

Per spiegare meglio: immaginiamo due familiari che richiedono i permessi previsti dalla Legge 104 per assistere una persona con disabilità.

In ogni caso, avranno diritto a un totale di soli tre giorni di permesso retribuito. Pertanto, due caregiver non corrispondono a sei giorni di permesso retribuito, ma possono suddividere questi tre giorni in base alle necessità, senza superare il limite stabilito dalla legge.

Questo principio si applica anche ai congedi straordinari: in totale, sono concessi due anni per ogni persona con disabilità, indipendentemente da quanti caregiver si prendano cura di lei.

I genitori di figli disabili possono fruire, alternativamente, dei permessi e del congedo retribuiti. Ecco quali sono le regole in merito a Legge 104 e alternanza dei genitori.

Ordine di priorità

In caso di permessi retribuiti, è importante conoscere le priorità. Ecco come vengono concessi:

  • prima di tutto, i familiari della persona con una grave disabilità, come il coniuge, la parte dell’unione civile, il convivente di fatto, i genitori biologici o adottivi, hanno la precedenza;
  • in casi eccezionali, la concessione può estendersi ai parenti al terzo grado, ma solo se i genitori o il coniuge della persona con disabilità grave hanno 65 anni o più, sono affetti da patologie invalidanti, o sono deceduti o mancanti.

I genitori biologici, adottivi o affidatari della persona con disabilità grave possono ottenere permessi aggiuntivi basati sull’età del figlio:

  • se il figlio ha meno di 3 anni, possono beneficiare di 2 ore di permesso giornaliero (se lavorano 6 ore, altrimenti 1 ora di permesso retribuito), oppure 3 giorni di permesso mensile, che possono essere frazionati in ore. In alternativa, è possibile richiedere il prolungamento del congedo parentale, che comporta una indennità del 30% della retribuzione per l’intero periodo di congedo;
  • se il figlio con disabilità grave ha tra i 3 e i 12 anni, è possibile richiedere 3 giorni di permesso mensile, che possono essere frazionati in ore, oppure il prolungamento del congedo parentale;
  • inoltre, il coniuge (o parte dell’unione civile o convivente di fatto), i parenti o gli affini di persone con disabilità grave e i genitori biologici, adottivi o affidatari di ragazzi con disabilità di età superiore ai 12 anni, possono richiedere 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche in ore.

In alcune situazioni specifiche, puoi fare domanda per ottenere la Legge 104 per la nonna. Vediamo quali sono queste condizioni e in che modo si possono utilizzare i permessi retribuiti e il congedo straordinario.

Legge 104 un solo familiare
Legge 104 un solo familiare. Nella foto: una donna sorregge un foglio davanti al viso nel quale è stampato un punto interrogativo

Requisiti per richiedere i permessi Legge 104

Per ottenere i permessi retribuiti per assistere una persona con disabilità, ci sono alcuni requisiti importanti. Questi requisiti si applicano sia alla persona con disabilità che al familiare che la assiste. Ecco cosa serve:

  • chi richiede il permesso retribuito deve essere un lavoratore dipendente. Gli autonomi, i parasubordinati, i lavoratori domestici e gli agricoltori che lavorano a giornata non possono usufruire di questi permessi;

Tuttavia, ci sono alcune eccezioni per l’ultimo punto:

  • se la persona con disabilità deve uscire dalla struttura in cui è ricoverata per visite mediche o terapie certificate, è possibile ottenere il permesso;
  • se i medici della struttura ritengono necessaria la presenza del familiare per assistere la persona con disabilità, è consentito il permesso retribuito;
  • se la persona con disabilità è in stato vegetativo o in fin di vita, si possono richiedere i permessi retribuiti per l’assistenza.

Ricapitolando: per ottenere i permessi retribuiti, è necessario soddisfare i requisiti relativi alla gravità della disabilità, essere un lavoratore dipendente e assicurarsi che la persona con disabilità non sia ricoverata a tempo pieno in una struttura sanitaria. Ci sono eccezioni in casi specifici, come visite mediche o situazioni di salute particolari.

FAQ (domande e risposte)

Come si usano i permessi 104  in caso di part-time?

Ecco come si usano i permessi con la Legge 104 quando si lavora a tempo parziale:

  • part-time verticale e misto fino al 50% dell’orario di lavoro limitato ad alcuni giorni del mese: il numero di giorni di permesso si adatta proporzionalmente all’orario e si arrotonda all’unità più vicina, a seconda che la frazione sia fino allo 0,50 o superiore;
  • part-time verticale e misto con percentuale superiore al 50%: si concedono tre giorni di permesso mensile;
  • riduzione dell’attività lavorativa durante l’integrazione salariale (CIG o FIS): i permessi Legge 104 devono essere adattati in base alle ore e ai giorni effettivamente lavorati. Non è possibile richiedere permessi durante le pause contrattuali.

Come si ottiene il riconoscimento della Legge 104?

Per ottenere il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104, è necessario seguire alcuni passi. Innanzitutto, bisogna presentare una richiesta al medico competente, che valuterà la situazione medica del familiare con disabilità.

Una volta ottenuto il parere medico, è possibile inoltrare la domanda all’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Dopo l’approvazione della domanda da parte dell’ente, sarà possibile beneficiare delle agevolazioni previste dalla Legge 104, tra cui i giorni di permesso retribuito e altri diritti specifici.

Se uso il permesso ma non assisto la persona disabile, cosa mi può succedere?

Se utilizzi i permessi previsti dalla Legge 104, ma non assisti la persona disabile come dovresti, potresti incorrere in sanzioni o provvedimenti disciplinari da parte del datore di lavoro o dell’ente che gestisce i permessi. È fondamentale utilizzare i giorni di permesso solo quando necessario per l’assistenza alla persona disabile, altrimenti potresti avere conseguenze negative sul posto di lavoro.

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