Legge 104 raddoppio permessi

Legge 104 e raddoppio dei permessi: i permessi 104 raddoppiano se nel nucleo familiare sono presenti due disabili? E se è lo stesso lavoratore disabile che deve assistere un familiare disabile grave? Scopri cosa dice la normativa e se puoi beneficiare dell'agevolazione raddoppiata.
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11/12/23

In questo approfondimento parliamo di Legge 104 e raddoppio dei permessi (scopri le ultime notizie su Legge 104invalidità civilecategorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Legge 104 e raddoppio dei permessi: è possibile?

Sì, la Legge 104 e raddoppio dei permessi è possibile, ma solo in alcuni casi specifici.

In base alla Legge 104/1992 e al Decreto 119/2011, è possibile usufruire dei permessi previsti dalla Legge 104 per assistere due persone disabili, ma ci sono delle condizioni da considerare.

Questa opportunità è riservata a chi deve prendersi cura di disabili come figli, coniugi, partner, conviventi o parenti di primo grado.

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Per i parenti di secondo grado, l’assistenza è consentita solo in situazioni eccezionali, ad esempio se non ci sono genitori o coniugi (siano deceduti o assenti) oppure se hanno più di 65 anni e soffrono di patologie invalidanti.

In ogni caso, se si assistono due disabili contemporaneamente, bisogna farlo in momenti diversi.

Se sei un lavoratore disabile e assisti un altro familiare con una grave disabilità, i permessi possono raddoppiare, a condizione che tu sia la persona più idonea per fornire l’assistenza e che non ci siano alternative.

È anche possibile che tu e il familiare che ti assiste siate entrambi beneficiari dei permessi Legge 104. Un messaggio dell’INPS del 30 dicembre 2011 conferma questa possibilità, consentendo di raddoppiare i permessi in entrambi i casi.

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Legge 104 e raddoppio dei permessi: cumulo con i permessi per allattamento

Un genitore può avere diritto a permessi 104 per prendersi cura di un figlio con disabilità grave di età inferiore a 3 anni, e allo stesso tempo, può richiedere permessi per l’allattamento per un altro figlio.

Se il genitore lavora almeno 6 ore al giorno, può ottenere due ore di permesso al giorno per l’assistenza al figlio disabile e altre due ore per l’allattamento dell’altro figlio.

Se, invece, il genitore lavora meno di 6 ore al giorno, entrambi i tipi di permesso si riducono di un’ora ciascuno, per un totale di due ore al giorno in meno.

I permessi non possono essere accumulati se l’allattamento riguarda lo stesso figlio disabile, a meno che un medico dell’INPS non dia l’autorizzazione.

Nel caso di gemelli, le ore di permesso raddoppiano per consentire l’allattamento e l’assistenza a entrambi i figli.

Vediamo come funziona la Legge 104 per i genitori di figli disabili e quello che spetta invece a un figlio che assiste i genitori disabili.

Cosa sono i permessi 104

La legge 104/1992, tra le tante agevolazioni riservate di disabili e agli invalidi, prevede anche la possibilità di usufruire dei cosiddetti permessi 104 che, come abbiamo detto, consistono in dei riposi giornalieri di 1 o 2 ore a seconda dell’orario di lavoro o di 3 giorni di permesso mensile, frazionabili anche a ore.

Nel dettaglio, i permessi spettano per l’assistenza dei seguenti familiari:

  • genitori;
  • figli;
  • partner unito civilmente;
  • parenti e affini entro il 2° grado;
  • non hanno compiuto 65 anni;
  • sono invalidi a carattere permanente;
  • sono deceduti o mancanti (assenza naturale o giuridica).

Scopri se è possibile la fruizione retroattiva dei permessi con Legge 104 inutilizzati il mese precedente o in caso di vittoria in sede di ricorso per riconoscimento della Legge 104 precedentemente respinta.

Legge 104 e raddoppio dei permessi
Legge 104 e raddoppio dei permessi. Nella foto: un dipendente e il suo datore di lavoro.

Come presentare domanda per Legge 104 e raddoppio dei permessi

Vediamo adesso come ottenere la Legge 104 e raddoppio dei permessi.

Se devi assistere due o più familiari disabili, devi presentare una domanda separata per ciascuno di loro. Allega alla domanda:

  • certificati che attestino la gravità dell’handicap;
  • una dichiarazione in cui spieghi le circostanze che richiedono assistenza separata.

Invia le domande all’INPS, che gestirà il pagamento dell’indennità. Puoi farlo in questi modi:

  • chiamando il numero gratuito 803 164 da telefono fisso o il numero a pagamento 06 164 164 da cellulare;
  • rivolgendoti a un Caf o a un patronato.

È una buona pratica anche inviare le domande al tuo datore di lavoro, che, se necessario, ti aiuterà a pianificare i permessi, purché siano rispettate alcune condizioni:

  • il diritto di assistenza dei disabili non deve essere compromesso;
  • le assenze devono essere programmate individualmente;
  • i criteri di pianificazione devono essere concordati.

Dopo la programmazione, il dipendente disabile o il familiare che fornisce assistenza possono ancora modificare la modalità di fruizione dei permessi, previo accordo con il datore di lavoro, tenendo conto delle esigenze dei disabili, che hanno la precedenza sulle esigenze aziendali.

Se sei un dipendente della pubblica amministrazione, dovrai seguire un piano di permessi che specifica i giorni e le ore di permesso su base mensile o bimestrale, in modo da poterti organizzare con anticipo. Tuttavia, in caso di situazioni urgenti debitamente motivate, è possibile richiedere una modifica del piano.

FAQ sui permessi 104

Posso chiedere i permessi se la persona disabile che assisto è ricoverata?

 L’articolo 3, comma 3 della Legge 104 spiega che, per avere diritto ai permessi retribuiti è necessario che il familiare da assistere non sia ricoverato a tempo pieno in una struttura ospedaliera pubblica o privata, che preveda un’assistenza sanitaria continuativa.

Ma cosa si intende per “tempo pieno”? L’INPS (circolare numero 155 del 2010) e il Dipartimento della Funzione Pubblica (circolare numero 13 del 2010) hanno chiarito che per “ricovero a tempo pieno” si intende quello applicato per tutte le 24 ore del giorno.

Quali sono le eccezioni per richiedere i permessi anche quando il disabile è ricoverato?

La circolare numero 32 del 2012, l’INPS ha individuato tre situazioni che permettono al lavoratore di avere diritto ai permessi, anche se il familiare disabile è ricoverato in ospedale.

Questo avviene:

  • quando il familiare disabile ricoverato a tempo pieno necessita di recarsi al di fuori della struttura che lo ospita per effettuare visite e terapie certificate;
  • in caso di ricovero a tempo pieno di un disabile in situazione di gravità in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve termine;
  • in caso di ricovero a tempo pieno di un disabile in condizione di gravità (non necessariamente minore)per il quale risulti documentato il bisogno di assistenza da parte di un genitore o di un familiare.

Ogni singola situazione andrà esaminata avendo cura di documentare la ricorrenza.

Qual è la differenza tra richiedere i permessi per intere giornate o ad ore?

Richiedere i permessi per intere giornate permette di ottenere un totale di 24 ore di permesso al mese, se si lavora 5 giorni alla settimana con un orario di 8 ore al giorno. Richiedere permessi ad ore, invece, consente di “spalmare” queste 24 ore per soddisfare esigenze specifiche. Un’opzione popolare è richiedere due ore di permesso al giorno. Anche se lavori 20 giorni al mese, avrai comunque 40 ore di permesso a disposizione, permettendoti di lavorare meno ore al mese e di sfruttare al meglio le agevolazioni previste dalla legge.

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