Legge 104 insegnante di sostegno

La guida su Legge 104 e insegnante di sostegno: qual è il ruolo di questa figura e come richiederla.
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10/12/23

Oggi parleremo di Legge 104 e insegnante di sostegno. Vi diremo come richiedere il sostegno, a chi spetta e quali sono i compiti dell’insegnante (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Legge 104 e insegnante di sostegno: quali sono i suoi compiti?

La figura dell’insegnante di sostegno è un tassello fondamentale nel panorama dell’istruzione inclusiva in Italia. Introdotta per la prima volta nel 1977 con la legge 517, questa figura esperta svolge un ruolo cruciale nell’ambito dell’educazione, lavorando in sinergia con gli insegnanti tradizionali per garantire un’efficace inclusione degli alunni portatori di handicap nelle scuole.

Ma cosa fa esattamente un insegnante di sostegno? È quello che scopriremo nei prossimi paragrafi!

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Qual è il ruolo dell’insegnante di sostegno?

Ogni anno scolastico le istituzioni educative valutano il numero di alunni con disabilità, la gravità delle loro condizioni e le relative necessità.

Sulla base di queste valutazioni, chiedono all’Ufficio del Provveditorato l’assegnazione di insegnanti di sostegno in numero adeguato.

L’insegnante di sostegno è un docente specializzato assegnato alla classe in cui è presente un alunno diversamente abile. La sua missione consiste nell’implementare l’integrazione scolastica e fornire interventi individuali mirati alle esigenze di ciascun alunno.

Contrariamente a quanto si crede, l’insegnante di sostegno non è assegnato a un singolo alunno ma opera insieme agli altri insegnanti, svolgendo un ruolo di mediatore tra l’alunno disabile, i compagni e gli insegnanti.

Questo ruolo si sviluppa in continuità con il team di insegnanti e coinvolge attivamente l’insegnante di sostegno nella programmazione e progettazione delle attività didattiche, conformemente all’articolo 13, comma 6 della legge 104/92.

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L’articolo 13, comma 6 della legge 104/92.

Gli strumenti chiave usati per l’inclusione

Per raggiungere l’obiettivo dell’inclusione è essenziale la collaborazione tra l’insegnante di sostegno, il Gruppo di Lavoro sull’Handicap Operativo (GLHO) e altri insegnanti curricolari.

Insieme, lavorano alla stesura del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI). Questi strumenti sono fondamentali poiché collegano gli obiettivi personali dell’alunno alle attività dell’intera classe, promuovendo un ambiente inclusivo.

Gli insegnanti curricolari condividono la responsabilità di assistere gli alunni disabili e partecipano alla stesura, attuazione e valutazione di progetti educativi e didattici finalizzati all’inclusione. Questa collaborazione tra insegnanti specializzati e insegnanti tradizionali è un pilastro per il successo dell’inclusione scolastica.

Cosa sono i gruppi di lavoro per l’integrazione scolastica (GLHI e GLHO)?

In ogni istituzione scolastica, ai sensi della Legge 104/92, è prevista la costituzione di un GLHI, Gruppo di Lavoro per l’Handicap di Istituto. Si tratta di un’entità interistituzionale che accoglie attivamente tutte le agenzie con competenze in materia, tra cui la scuola, i genitori, l’Azienda Sanitaria Locale (ASL), gli Enti Locali e, preferibilmente, i rappresentanti delle associazioni del territorio.

Nei casi delle scuole superiori, riveste un’importanza particolare la partecipazione degli studenti e, in generale, del personale ATA.

Perché il GLHI possa autenticamente svolgere il suo ruolo nell’ambito dell’integrazione, è fondamentale che la partecipazione non sia limitata ai soli attori direttamente interessati.

In altre parole, secondo le linee guida del Ministero il GLHI dovrebbe coinvolgere non solo gli insegnanti di sostegno o i genitori di alunni con disabilità, ma dovrebbe essere un contesto inclusivo per tutti. Il suo obiettivo principale è collaborare con il Dirigente Scolastico al fine di migliorare la qualità dell’integrazione, proponendo soluzioni sia di carattere organizzativo che educativo.

Dall’altra parte, il GLHO, Gruppo di Lavoro sull’Handicap Operativo, viene nominato dal Dirigente scolastico per ogni singolo alunno con bisogni educativi speciali presente nell’istituto. Il GLHO è composto da tutti i soggetti incaricati di definire il Profilo Dinamico Funzionale e il PEI (Piano Educativo Individualizzato). Questo gruppo include tutti gli insegnanti, sia curricolari che di sostegno, e gli operatori dell’Azienda Sanitaria, con la collaborazione dei genitori.

Chi accompagna gli alunni disabili in gita?

Nel caso in cui ci sia un alunno con disabilità all’interno delle classi coinvolte, è imperativo pianificare il viaggio in modo che egli possa partecipare appieno.

Non esistono norme specifiche che prescrivano chi debba prendersi cura o sorvegliare l’alunno durante tali occasioni. La scuola, nel suo ambito di autonomia, adotterà le misure più adeguate per consentire all’alunno di partecipare a quest’esperienza in modo sicuro e senza disagi eccessivi.

La sorveglianza potrebbe essere affidata all’insegnante di sostegno, ma anche a un altro membro del corpo docente, a un assistente, a un membro del personale scolastico, a un compagno (soprattutto nelle scuole superiori), a un familiare o a altre figure, professioniste o volontarie, ritenute idonee e disponibili.

Come richiedere l’insegnante di sostegno

Il diritto all’istruzione per gli alunni con disabilità è garantito a ogni livello scolastico. Per ottenere un insegnante di sostegno, è necessario che gli alunni siano riconosciuti come portatori di handicap dalle Commissioni Mediche ASL, in base alla legge 104/1992.

La procedura per richiedere un insegnante di sostegno è ben definita e richiede la collaborazione tra i genitori, l’ASL e l’istituto scolastico, al fine di garantire il successo dell’inclusione scolastica.

La procedura da effettuare

Per iniziare la procedura, i genitori dell’alunno con disabilità o chi ne fa le veci devono presentare la richiesta all’ASL tramite il Patronato.

In seguito, la situazione di handicap dell’alunno sarà certificata da un organismo collegiale individuato da ciascuna regione nell’ambito delle ASL.

Una volta ottenuta la certificazione, il Neuropsichiatria Infantile e dell’Età Evolutiva redigerà la Diagnosi Funzionale, necessaria per avviare la procedura di assegnazione dell’insegnante di sostegno.

Il Dirigente Scolastico successivamente inoltrerà la richiesta per l’insegnante di sostegno, indicando il numero di ore di sostegno necessarie in base alla Diagnosi Funzionale e al progetto formulato dal GLH.

Alla domanda per richiedere l’insegnante di sostegno è necessario allegare la certificazione dello stato di handicap o dello stato di handicap in situazione di gravità (ai sensi della Legge n. 104/1992) e la diagnosi funzionale.

FAQ: Domande frequenti sull’insegnate di sostegno

Quali tipi di studenti vengono supportati dagli insegnanti di sostegno?

Gli insegnanti di sostegno lavorano con una vasta gamma di studenti, tra cui quelli con disabilità fisiche, sensoriali, cognitive, linguistiche e emotive. Questi studenti possono includere bambini con autismo, sindrome di Down, ADHD, disturbi dell’apprendimento e molti altri.

Come funziona la collaborazione tra insegnanti di sostegno e insegnanti regolari?

La collaborazione è fondamentale. Gli insegnanti di sostegno e gli insegnanti regolari lavorano insieme per garantire che gli studenti con bisogni speciali ricevano il supporto necessario. Questo coinvolge la condivisione di informazioni, la pianificazione delle lezioni e l’adattamento del curriculum.

Come cambia il ruolo dell’insegnante di sostegno nelle diverse età scolari?

Il ruolo dell’insegnante di sostegno può variare in base all’età degli studenti. Ad esempio, nelle scuole elementari, potrebbero concentrarsi su abilità di base, mentre nelle scuole superiori potrebbero aiutare gli studenti a prepararsi per la vita adulta e il lavoro.

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