Legge 104 e ferie, quello che devi sapere

Chiariamo tutto quello che bisogna sapere sulla Legge 104 e ferie: quante ne spettano, se possono essere prese interrompendo un permesso o il congedo straordinario, se il permesso o il congedo possono essere utilizzati mentre si è in ferie e altro ancora. Scopri tutto in questo articolo.
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11/12/23

In questo approfondimento chiariamo tutti i dubbi in merito a Legge 104 e ferie (scopri le ultime notizie su Legge 104invalidità civilecategorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Permessi Legge 104 e ferie: spettano?

Cerchiamo di capire innanzitutto cosa è previsto in merito a permessi Legge 104 e ferie in riferimento alla spettanza o meno delle ferie.

I giorni di permesso Legge 104 non influiscono sulla maturazione dei giorni di ferie, né le ferie incidono sulla maturazione dei permessi.

Questo vale sia per il lavoratore disabile grave che fruisce per sé stesso dei permessi, che per il lavoratore che assiste un familiare nelle stesse condizioni.

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In altre parole, se il lavoratore beneficia dei permessi Legge 104, non subisce la riduzione dei tre giorni mensili (o della corrispondente misura oraria) spettanti perché nello stesso mese ha fruito delle ferie.

D’altra parte, la fruizione dei permessi retribuiti non fa maturare le ferie in misura minore.

Durante la fruizione dei permessi maturano peraltro regolarmente non solo le ferie, ma anche l’anzianità di servizio, la tredicesima e la quattordicesima, il Tfr.

Le ferie e le mensilità aggiuntive sono soggette a decurtazione solo quando i riposi e i permessi previsti per l’assistenza ai disabili sono cumulati con il congedo parentale.

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Permessi 104 durante le ferie?

Durante il periodo di ferie o di chiusura aziendale concordato con il datore di lavoro, se è necessario assistere un disabile e si richiede l’uso del permesso retribuito, questo sospende le ferie. Il datore di lavoro può valutare l’urgenza dell’assistenza.

Le ferie non godute a causa della sospensione devono essere pianificate in un altro momento, previo accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro. Il lavoratore non può decidere unilateralmente di prolungare le ferie; la decisione finale spetta al datore di lavoro.

Il datore di lavoro ha l’ultima parola nella pianificazione delle ferie, considerando le esigenze produttive e organizzative, anche se deve tenere in considerazione le esigenze del lavoratore.

Secondo il parere dell’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) del 1995, e anche quelli successivi, stabilisce chiaramente solo due situazioni in cui è permessa l’interruzione delle ferie:

  • quando un dipendente è richiamato al lavoro per motivi legati al suo impiego attuale (articolo 18, comma 11).
  • quando un dipendente è malato e può documentare adeguatamente la sua condizione (articolo 18, comma 14).

Pertanto, in assenza di disposizioni contrattuali diverse, le ferie devono continuare regolarmente.

Tuttavia, è possibile utilizzare i permessi 104 subito prima o subito dopo le ferie, a condizione che il dipendente sia nel luogo in cui vive il familiare bisognoso di assistenza.

Questo si basa sul principio che l’assistenza non deve essere continua e concentrata solo durante l’orario di lavoro.

Lo scopo dei permessi è non solo garantire l’assistenza diretta in momenti critici, ma anche consentire al dipendente di recuperare dal punto di vista fisico e mentale, poiché si prende cura di un familiare disabile.

Permessi 104 senza assistenza continua: cosa si rischia? E quando si commette abuso? Scoprilo in questa guida completa.

Permessi 104 dopo le ferie?

Vediamo cosa è previsto invece in merito a permessi 104 e ferie successive all’utilizzo dell’agevolazione lavorativa.

I lavoratori possono prendere le ferie subito dopo i permessi retribuiti mensili previsti dalla Legge 104, e viceversa.

Non ci sono restrizioni riguardo all’ordine in cui possono essere presi. In altre parole, è possibile unire i permessi Legge 104 all’ultimo giorno di ferie per avere un periodo continuativo di assenza. Tuttavia, ci sono delle condizioni:

  • il dipendente deve essere nella stessa città o nelle vicinanze del familiare bisognoso di assistenza quando decide di prendere i permessi Legge 104 dopo le ferie. Non può essere in una destinazione turistica lontana;
  • se il dipendente parte verso una destinazione turistica durante la fruizione dei permessi Legge 104 invece di restare vicino al familiare bisognoso di assistenza, la combinazione dei permessi e delle ferie potrebbe essere contestata.

In sostanza, è importante rimanere nelle vicinanze del familiare bisognoso di assistenza quando si uniscono i permessi legge 104 alle ferie, altrimenti potrebbero sorgere problemi.

Scopri quali sono gli obblighi con la Legge 104 sia per quanto riguarda il lavoratore e sia per il datore di lavoro.

Congedo Legge 104 e ferie: quante ne spettano?

Quando invece prendi un giorno di congedo retribuito per assistere un familiare disabile, le cose cambiano.

In breve, non accumuli giorni di ferie extra, non ricevi la tredicesima mensilità aggiuntiva e il tuo trattamento di fine rapporto non aumenta. Inoltre, le tue ferie vengono ridotte in base ai giorni di congedo che prendi.

Quanto e cosa perdo con il congedo 104? Vediamo insieme in termini economici e contributivi cosa si perde con il congedo.

Legge 104 e ferie
Legge 104 e ferie. Nella foto: un uomo davanti a un computer

Le ferie interrompono il congedo?

Il congedo straordinario retribuito è un periodo di pausa dal lavoro che può essere richiesto dai dipendenti.

Questo congedo può essere interrotto solo in caso di malattia, infortunio o maternità, a condizione che il lavoratore ne faccia richiesta esplicita.

È importante notare che le ferie non possono interrompere questo congedo, ma è possibile utilizzarlo in modo frazionato.

Per godere di questo congedo in modo frazionato e evitare che i giorni festivi, le domeniche e i giorni non lavorativi vengano conteggiati nell’aspettativa, il lavoratore deve tornare effettivamente al lavoro tra un periodo frazionato e l’altro.

Ricapitolando: il congedo straordinario retribuito può essere interrotto solo in caso di malattia, infortunio o maternità su richiesta del lavoratore, e può essere utilizzato in modo frazionato, purché il dipendente torni al lavoro tra i periodi di congedo.

Congedo 104 e ferie arretrate: durante il congedo straordinario per assistere un familiare disabile, le ferie accumulate e non utilizzate vengono conservate per il futuro? Le ferie hanno una scadenza? Scoprilo in questo approfondimento.

FAQ su Legge 104 e ferie

Come programmare le ferie con la Legge 104?

La programmazione delle ferie, per il lavoratore disabile così come per il familiare che lo deve assistere, è la stessa di tutti gli altri dipendenti. Si tratta di un accordo tra il dipendente e il datore di lavoro, che prevede la fruizione dell’intera spettanza annuale delle ferie attraverso la programmazione da parte dei lavoratori.

Questa programmazione deve essere presentata entro il mese di gennaio secondo il seguente schema:

  • almeno 5 giorni di ferie entro il 5 maggio;
  • almeno due settimane nel periodo intercorrente dal 15 giugno al 15 settembre (ferie estive);
  • la residua spettanza dal 1° ottobre al 31 dicembre.

Il piano ferie sarà soggetto a un’approvazione di massima da parte dell’azienda entro il mese di febbraio e all’autorizzazione definitiva almeno quindici giorni prima del trimestre di riferimento. La richiesta di programmazione da parte del dipendente, così come l’autorizzazione aziendale, dovranno pervenire in forma scritta. Lo stesso mezzo è previsto anche nel caso di eventuali revoche di ferie già precedentemente autorizzate, il cui annullamento dovrà essere comprovato esclusivamente dall’insorgere di improvvise esigenze produttive e organizzative aziendali, non prevedibili al momento dell’approvazione del piano annuale.

Allo stesso modo, in caso di motivate esigenze, anche per il lavoratore è prevista la possibilità di variare i giorni precedentemente programmati, purché la fruizione delle ferie avvenga sempre nell’arco dello stesso trimestre di riferimento.

Da questa programmazione, restano escluse le festività soppresse e i permessi retribuiti, in quanto fruibili anche a oreSono escluse anche le richieste, da parte dell’azienda, della programmazione dei permessi di Legge 104/92 art. 3 comma 3, in quanto lo specifico utilizzo dei giorni o delle ore relative i permessi in oggetto restano,  un diritto del lavoratore o del familiare che ne abbia i requisiti previsti dalla legge.

Chi decide il periodo di Legge 104 e ferie?

Il dipendente, anche quello con Legge 104, può richiedere le ferie per il periodo che preferisce, ma la decisione finale spetta al datore di lavoro.

Quest’ultimo deve considerare le richieste e le esigenze del dipendente, ma ha comunque il diritto di fissare un periodo di ferie diverso, se possibile giustificando la propria decisione.

Le motivazioni più comuni che possono portare al rifiuto delle ferie sono un incremento particolarmente significativo del carico lavoro o una carenza di personale per malattia o per troppe richieste di ferie nello stesso periodo.

Il datore di lavoro può negare le ferie a un dipendente con la Legge 104?

Le ferie sono un diritto sancito dalla Costituzione Italiana e tale diritto non può essere negato, nemmeno con l’accordo del lavoratore, né offrendogli in cambio un corrispettivo in denaro. Allo stesso tempo, però, il datore di lavoro ha il diritto di tutelare i propri interessi.

Ecco perché ci sono delle condizioni per cui il datore di lavoro può negare le ferie, o meglio, può proporre delle alternative, come nel caso delle ferie negate per esigenze di servizio. Parliamo, ad esempio, di mancanza di personale o di un carico di lavoro particolarmente importante nel periodo richiesto dal dipendente. Il titolare dell’azienda, infatti, ha il diritto di poter fare affidamento sul personale assunto.

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