Permessi Legge 104: cosa consegnare al datore di lavoro

Cosa consegnare al datore di lavoro per i permessi con Legge 104? Ecco la documentazione necessaria e chi ha diritto all'agevolazione lavorativa.
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25/9/23

In questo articolo vedremo insieme cosa consegnare al datore di lavoro per i permessi con Legge 104 (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Permessi con Legge 104: cosa sono?

I permessi con Legge 104 spettano sia al lavoratore con disabilità grave che al dipendente che assiste il coniuge o un familiare disabile grave.

Possono essere goduti in giorni o frazionati in ore, in questo modo:

  • i lavoratori con disabilità grave possono usufruire di una o 2 ore di riposo al giorno oppure di 3 giorni di permesso al mese, anche frazionabili in ore;
  • i genitori con figli disabili e gli altri lavoratori e lavoratrici caregiver possono usufruire di 3 giorni di permesso al mese, anche frazionabili in ore.

I permessi lavorativi con Legge 104 sono retribuiti dall’INPS (ma il pagamento è anticipato dal datore di lavoro) e coperti da contribuzione figurativa utile sia per il diritto alla pensione che per la sua misura.

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Permessi con Legge 104: a chi spettano?

I permessi Legge 104 non spettano a tutti i lavoratori, ma soltanto ai dipendenti del settore pubblico o privato, che assistono:

  • figli disabili;
  • coniuge, convivente di fatto o parte dell’unione civile disabile grave;
  • familiari con disabilità grave fino al 2° grado di parentela;
  • parenti o affini di 3° grado solo se i genitori, coniuge o conviventi del disabile hanno più di 65 anni, sono anch’essi disabili oppure mancanti o deceduti.

Permessi con Legge 104: a chi non spettano?

I permessi non spettano ai:

Permessi con Legge 104: domanda al datore di lavoro

La domanda per i permessi retribuiti con Legge 104 va presentata all’INPS, per ogni familiare o coniuge con disabilità grave assistito.

Ma il dipendente può, facoltativamente, presentare domanda e una certa documentazione anche al suo datore di lavoro, per godere dei 3 giorni di permessi al mese.

Domanda al datore di lavoro per permessi con Legge 104: è obbligatorio?

Non c’è alcun obbligo per il lavoratore, tuttavia alcune aziende possono prevedere una procedura diversa e richiedere una comunicazione ufficiale. A quel punto, il lavoratore sarà chiamato a inoltrare domanda e documentazioni.

Il datore di lavoro non può negare il diritto a fruire dei permessi retribuiti, ma potrebbe licenziare per giusta causa il suo dipendente, qualora questi sfruttasse i giorni di permesso, non per assistere il disabile grave, ma per divertimento, vacanze e interessi personali.

Inoltre, il datore di lavoro potrebbe chiedere al suo dipendente di avvisarlo in tempi utili (anche se la legge non stabilisce alcun limite di preavviso, è più un comportamento corretto) ed evitare di causare una disorganizzazione dei turni di lavoro e problemi legati alla produttività.

Domanda al datore di lavoro per permessi con Legge 104: circolare numero 13/2010

Alcune aziende possono definire regole interne per la corretta comunicazione della fruizione dei permessi retribuiti. Con la circolare numero 13 del 6 dicembre 2010, il dipartimento delle Funzioni Pubbliche ha specificato che “salvo dimostrate situazioni di urgenza, per la fruizione dei permessi, l’interessato dovrà comunicare al dirigente competente le assenze dal servizio con congruo anticipo, se possibile con riferimento all’intero arco temporale del mese, al fine di consentire la migliore organizzazione dell’attività amministrativa”.

Cosa consegnare al datore di lavoro per i permessi con Legge 104?

Dopo aver consegnato la domanda all’INPS e dopo che l’ente previdenziale avrà valutato se sussistono le condizioni per “accontentare” le richieste del lavoratore, questi dovrà consegnare una copia della domanda al suo datore di lavoro, a cui l’INPS fornirà una comunicazione ufficiale successivamente.

Alla domanda per i permessi retribuiti da inoltrare al suo datore di lavoro, il dipendente dovrà allegare:

  • la certificazione che attesta la disabilità grave del familiare assistito;
  • la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesta che la persona assistita non è ricoverata a tempo pieno;
  • l’attestazione sostitutiva della certificazione con rinnovo annuale che attesta l’esistenza in vita del familiare con handicap per il quale si richiedono i benefici;
  • la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà con rinnovo annuale che testimoni come l’Asl non abbia proceduto a rettifica o modifica del giudizio sulla gravità dell’handicap.

Dall’agosto dello scorso anno, abolita la figura del referente unico, il dipendente non deve più dichiarare, al suo datore di lavoro, di essere l’unico caregiver, dal momento che più caregiver possono prendersi cura dello stesso familiare con disabilità grave, sempre nel limite di 3 giorni di permessi mensili (fruibili in modo alternato).

Cosa consegnare al datore di lavoro per i permessi con Legge 104 fuori regione?

Il lavoratore dipendente che assiste un familiare con disabilità grave, usufruendo dei permessi retribuiti della Legge 104, ha il dovere di presentare una regolare documentazione, qualora il suo assistito risieda in un’altra Regione o comunque a più di 150 chilometri di distanza dal luogo in cui vive.

Dopo aver usufruito dei permessi lavorativi, il dipendente dovrà presentare al suo datore di lavoro o all’azienda per cui presta servizio, il titolo di viaggio (il biglietto del treno o dell’autobus, ad esempio) oppure un altro tipo di documentazione, come la ricevuta del pedaggio autostradale, la dichiarazione firmata del medico o della struttura presso cui il disabile è stato accompagnato.

Cosa consegnare al datore di lavoro per i permessi con Legge 104
Cosa consegnare al datore di lavoro per i permessi con Legge 104: in foto una giovane donna e un uomo disabile.

Faq sui permessi lavoratori con Legge 104

Cosa dice la Legge 104 riguardo l’assistenza fuori regione?

Se un lavoratore deve assistere un familiare con disabilità grave che vive in un’altra regione o a più di 150 chilometri di distanza, deve presentare una documentazione valida al suo datore di lavoro. Questa norma viene regolamentata dal decreto legislativo numero 119 del 2011 che ha modificato l’articolo 33 della Legge 104 del 1992.

La Legge 104 considera residenza o domicilio per l’assistenza fuori regione?

La Legge 104 prende in considerazione il luogo di residenza, ovvero la dimora abituale della persona. Non si considera il domicilio, che è definito come il luogo dove la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi. In certi casi, si può dare rilievo alla dimora temporanea.

Quando si perdono i benefici della Legge 104?

Se il verbale di invalidità o handicap non conferma la gravità della situazione, i benefici legati alla Legge 104 vengono persi, ma questa perdita avviene solo a partire dall’emissione del nuovo verbale non confermativo e non dalla scadenza del verbale precedente. In altre parole, i benefici Legge 104 continuano a essere validi fino al momento in cui viene rilasciato il nuovo verbale che non conferma la gravità della disabilità.

Come funziona la visita di revisione INPS?

Quando non è possibile valutare gli atti o i documenti sanitari, si viene convocati a una visita diretta tramite raccomandata e SMS. Se la persona non può presentarsi, deve inviare una richiesta documentata di giustificazione per motivi amministrativi o sanitari all’INPS. Se accettata, verrà fissata una nuova convocazione. Se non si presenta alla visita senza giustificazione, i benefici vengono sospesi fino a una valida documentazione entro 90 giorni dalla comunicazione della sospensione. La revoca definitiva avviene se non viene fornita la documentazione richiesta.

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