Legge 104 e assistenza disgiunta: è possibile?

Vediamo cosa prevede la Legge 104 e assistenza disgiunta, ovvero in quali casi e con quali regole puoi prenderti cura di due o più persone disabili gravi.
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5/6/23

Posso assistere nello stesso tempo due portatori di handicap grave? In questo caso, i permessi retribuiti raddoppierebbero? Cosa prevede la Legge 104 e assistenza disgiunta? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).

Tra le tante agevolazioni riservate ai lavoratori disabili e ai familiari che se ne prendono cura, la Legge 104/1992 prevede anche la possibilità di usufruire dei cosiddetti permessi 104, ovvero di 3 giorni di riposo mensili, frazionabili anche a ore.

Se fruiti dai familiari dei disabili gravi, questi permessi devono essere utilizzati per prestare loro assistenza. La legge consente anche di utilizzarli per prendersi cura di più persone disabili, ma ci sono delle regole da rispettare e dei limiti di utilizzo.

In questo approfondimento chiariamo cosa prevede nel dettaglio la Legge 104 e assistenza disgiunta.

Indice

Legge 104 e assistenza disgiunta: i permessi raddoppiano se si assistono più familiari disabili?

In apertura di questo approfondimento sulla Legge 104 e assistenza disgiunta, abbiamo anticipato che i giorni di permesso retribuiti che spettano al lavoratore disabile grave o al familiare che lo assiste, sono in totale 3 per ogni mese.

Questi giorni possono essere frazionati anche in ore: 2 ore al giorno per i full time e 1 ora al giorno per i part time.

Nel caso del familiare che ha necessità di prendersi cura di più familiari disabili, l’articolo 3, comma 2 della Legge 104/92, prevede che le assenze giustificate da lavoro possono essere raddoppiate, passando a 6 giorni mensili, in modo da provvedere ai bisogni dei familiari che necessitano di assistenza in modo disgiunto.

La possibilità di passare da 3 a 6 giorni mensili di permessi è vincolata alla richiesta relativa a familiari diversi e serve a dimostrare la necessità della presenza del lavoratore per l’assistenza di due familiari in situazioni distinte (circolare INPS n. 32/2012).

Quindi, l’assistenza a due familiari con handicap grave prevede i giorni di permesso raddoppiati se l’assistenza è disgiunta: vediamo cosa vuol dire.

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Cosa vuol dire Legge 104 e assistenza disgiunta?

È possibile raddoppiare i permessi retribuiti mensili da 3 a 6, ma solo in caso di Legge 104 e assistenza disgiunta.

In pratica, vuol dire che se richiedi di assistere due familiari contemporaneamente (ad esempio tua madre e tuo padre che vivono insieme), non ti verrà concessa la doppia richiesta e il cumulo dei permessi.

Tuttavia, se tuo padre e tua madre soffrono di patologie che richiedono modi e tempi di assistenza diversa, allora puoi richiedere la legge 104 e assistenza disgiunta.

Per esempio: tuo padre è invalido e tua madre è malata oncologica e ha bisogno di essere assistita durante le terapie chemioterapiche in ospedale.

In questo caso, potrai dividere l’assistenza in modi e tempi differenti, ma mai sovrapponibili, perché entrambi devono ricevere la necessaria assistenza, senza togliere nulla all’uno o all’altro.

Scopri se è possibile fruire dei permessi con la Legge 104 per chi non è familiare in questo approfondimento.

Per quali familiari può essere richiesta la legge 104 e assistenza disgiunta?

La Legge 104 e assistenza disgiunta è consentita solo se la richiesta riguarda i seguenti familiari:

  • coniuge;
  • parenti affini entro il 1° grado e fino al 2°;
  • coniuge/partner over 65 con invalidità grave.

Leggi anche quante volte si possono richiedere i permessi della 104, se possono essere cumulati in caso di non utilizzo nel mese precedente e in quali casi raddoppiano.

Posso richiedere la Legge 104 e assistenza disgiunta se sono lavoratore disabile grave e devo assistere un familiare portatore di handicap?

Sì, se sei un lavoratore portatore di handicap grave e hai anche necessità di assistere un tuo familiare disabile con connotazione di gravità, puoi richiedere la legge 104 e assistenza disgiunta.

Anche in questo caso, i permessi rappiano. L’unica condizione è che tu sia in grado di assistere il tuo familiare e che non ci sia nessun altro che possa farlo al posto tuo.

Può anche succedere che sia tu che il tuo familiare disabile siate lavoratori che usufruiscono dei permessi 104. Ebbene, il messaggio INPS del 30 dicembre 2011, conferma che in questi casi entrambi possano assistere l’altro familiare, usufruendo del raddoppio dei permessi.

Ti mostriamo come compilare il modulo per i permessi Legge 104 da presentare all’INPS e come comunicare la richiesta dei permessi anche al datore di lavoro.

Legge 104 e assistenza disgiunta
Legge 104 e assistenza disgiunta: è possibile?

Come fare domanda per la Legge 104 e assistenza disgiunta?

Se hai necessità di assistere due o più disabili, devi presentare tante domande per la Legge 104 e assistenza disgiunta quanti sono i familiari per cui chiedi i permessi.

Alle domande dovrai allegare:

  • le certificazioni relative alla natura dell’handicap;
  • una dichiarazione di responsabilità sulle circostanze che giustificano la necessità di assistenza disgiunta.

Le domande dovranno essere inoltrate all’INPS, in quanto è lo stesso Istituto che pagherà l’indennità relativa. Puoi inviare domanda all’Inps nei seguenti modi:

  • chiamando il numero gratuito 803 164 da rete fissa o a pagamento da cellulare: 06 164 164;
  • tramite un Caf o un patronato.

Anche se non è obbligatorio, è sempre buona regola inviare anche le domande al tuo datore di lavoro, il quale non può sindacare sulla spettanza dei permessi, ma può chiederti di programmarli se:

  • non è compromesso il diritto di assistenza dei disabili;
  • le giornate di assenza sono individuali;
  • i criteri di programmazione sono condivisi.

Anche dopo la programmazione, il dipendente disabile o il familiare che lo assiste, possono sempre modificare le giornate di lavoro, concordandole con il proprio datore in base alle esigenze dei disabili, che prevalgono sempre su quelle aziendali.

Se sei un dipendente della pubblica amministrazione, dovrai rispettare il piano dei permessi, nel quale sono specificati giorni e ore di permesso su base mensile o bimestrale, in modo che tu possa organizzarti per tempo. È ovvio che, nel caso di urgenze adeguatamente motivate, è possibile chiedere una modifica dei piani.

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