Legge 104 art 3 comma 3 congedo biennale

Legge 104 art 3 comma 3 e congedo biennale: a chi spetta, quali requisiti soddisfare e come presentare domanda? Ecco quello che c'è da sapere.
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11/12/23

In questo approfondimento vedremo come funziona la Legge 104 art 3 comma 3 e congedo biennale (scopri le ultime notizie su Legge 104, invalidità civile, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Cosa si intende per congedo biennale?

Per congedo biennale si intende il congedo straordinario, una delle agevolazioni lavorative previste dalla Legge 104 per chi assiste un familiare con disabilità grave.

L’articolo 43 del decreto legislativo numero 151 del 2001 consente ai lavoratori dipendenti, del settore pubblico o privato, di beneficiare di 2 anni di assenza dal lavoro, in tutta la vita lavorativa, per l’assistenza a un familiare disabile. Il periodo di assenza è regolarmente retribuito (l’importo è pari al valore dell’ultimo stipendio percepito) e coperto da contribuzione figurativa.

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A chi spetta il congedo biennale con Legge 104?

L’INPS, con la circolare numero 112 del 2007, ha chiarito che, possono beneficiare del congedo straordinario, queste persone (in ordine di priorità):

  • coniuge della persona gravemente disabile, la parte dell’unione civile o il convivente di fatto;
  • genitori, naturali o adottivi e affidatari, del portatore di handicap grave nel caso in cui il coniuge del figlio non sia lavoratore dipendente, oppure abbia espressamente rinunciato a godere per lo stesso soggetto e nei medesimi periodi del congedo in esame.
  • uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • fratelli o sorelle — alternativamente – se conviventi con il soggetto portatore di handicap grave e se entrambi i genitori siano deceduti o totalmente inabili, il fratello portatore di handicap grave non sia coniugato o non conviva col coniuge, oppure, laddove sia coniugato e convivente col coniuge, ricorra una delle seguenti situazioni: il coniuge non presti attività lavorativa o sia lavoratore autonomo oppure il coniuge abbia espressamente rinunciato a godere per lo stesso soggetto e nei medesimi periodi del congedo in esame.

Se nessuno dei soggetti sopra indicati può prendersi cura della persona con disabilità grave, con la sentenza numero 203 del 2013, la Corte Costituzionale ha riconosciuto potenziali beneficiari del congedo biennale il parente o l’affine entro il terzo grado convivente.

Quali requisiti avere per beneficiare del congedo biennale?

Il congedo biennale spetta se il richiedente è un lavoratore dipendente, anche con rapporto di lavoro part time.

È obbligatorio, inoltre, che la persona per la quale si chiede il congedo straordinario debba essere in una situazione di disabilità grave (Legge 104 articolo 3 comma 3), regolarmente riconosciuta dalla commissione medica integrata Asl/INPS.

Inoltre, la persona assistita non deve essere ricoverata a tempo pieno in una struttura sanitaria, pubblica o privata (circolare INPS numero 155 del 2010). Ci sono comunque delle eccezioni.

Il congedo biennale è concesso anche in caso di ricovero dell’assistito, se:

  • il richiedente assiste un bambino con grave handicap in tenera età (0–3 anni);
  • il soggetto con handicap è ricoverato per motivi diagnostico-terapeutici e necessita di assistenza;
  • la presenza del familiare sia stata richiesta dall’ospedale per effettive necessità terapeutiche.

Legge 104 art 3 comma 3 e congedo biennale per figli con disabilità

Se il lavoratore dipendente ha più figli con disabilità grave, avrà diritto al congedo biennale per ciascun figlio, nei limiti previsti: ovvero, sono confermati i 2 anni di congedo, come massimo utilizzabile, per ciascun dipendente,

Congedo biennale: è frazionabile in giorni e ore?

Il congedo biennale può essere frazionato in giorni, ma non in ore. Inoltre, come stabilito dalla circolare INPS numero 64 del 2001, tra un periodo e l’altro di fruizione, è necessaria la ripresa del lavoro, affinché non vengano computati nel periodo di congedo i giorni festivi, i sabati e le domeniche.

Come presentare domanda per il congedo biennale?

La domanda per il congedo biennale (o straordinario) va presentata in modalità telematica, come stabilito dalla circolare dell’INPS numero 171 del 2011.

Per avere diritto al congedo è necessario ottenere la certificazione di disabilità grave rilasciata dalla commissione INPS, quindi va presentata la domanda al proprio datore di lavoro tramite una autocertificazione in cui si dichiarano una serie di condizioni personali (stato di handicap, la parentela con la persona da assistere, dati anagrafici del lavoratore, della persona da assistere, della convivenza, i dati identificativi dell’ente e altre informazioni se richieste).

Nella domanda va indicata la modalità di fruizione, se per intero o frazionata in giorni. Alla domanda va allegata la certificazione di handicap grave relativa alla persona da assistere. Al datore di lavoro dev’essere consegnata copia della domanda inviata con relativa presentazione all’INPS.

Se il dipendente lavora per una Pubblica Amministrazione, la domanda va presentata all’amministrazione o ente di appartenenza. Il diritto al congedo straordinario è comunque concesso entro 60 giorni dalla richiesta.

Legge 104 art 3 comma 3 e congedo biennale
Legge 104 art 3 comma 3 e congedo biennale: in foto una donna tiene la mano a una persona anziana disabile.

Faq sulla Legge 104 art 3 comma 3 e congedo biennale

Il congedo straordinario può essere rifiutato dal datore di lavoro?

No, il datore di lavoro non può rifiutare la richiesta di congedo straordinario se ricorrono le condizioni previste dalla legge. La normativa prevede che il lavoratore abbia il diritto di usufruire di questo tipo di congedo per assistere un familiare con disabilità grave o non autosufficiente. Il datore di lavoro ha l’obbligo di rispettare i diritti del lavoratore e garantire il rispetto delle norme vigenti in materia di congedi retribuiti. Pertanto, se hai un familiare che necessita del tuo sostegno a causa di una disabilità grave, il datore di lavoro non può negarti il congedo straordinario.

Posso essere controllato durante l’utilizzo del congedo straordinario?

Sì, è possibile che vengano effettuati controlli durante l’utilizzo del congedo straordinario. L’INPS ha il diritto di verificare la corretta fruizione di questo tipo di congedo. Durante il periodo in cui usufruisci del congedo straordinario, potresti essere sottoposto a controlli a sorpresa da parte dell’INPS, allo scopo di accertare che le condizioni per il riconoscimento del congedo siano effettivamente presenti e che tu stia utilizzando il periodo di congedo per assistere il familiare con disabilità grave o non autosufficiente come previsto.

Come si calcola l’indennità di congedo straordinario con la Legge 104 se lavoro part-time?

L’indennità di congedo straordinario si basa sull’ultima retribuzione base ricevuta. Vengono considerate solo le parti fisse del tuo stipendio, escludendo extra come gli straordinari o i premi di produzione. Nel periodo di congedo, hai diritto al 100% della tua retribuzione base. Ricorda, esiste un limite massimo di 37.341 euro all’anno, ovvero 102,30 euro al giorno.

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