Un lavoratore disabile o un familiare che lo assiste può chiedere che il proprio contratto di lavoro venga trasformato da full time a part time? Cosa dice la normativa in merito a lavoratori con disabilità e diritto al part time? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
In caso di accertamento di disabilità o di aggravamento delle condizioni di salute, un lavoratore o il familiare che lo assiste può chiedere che il proprio contratto di lavoro full time venga trasformato in contratto part time.
In questo approfondimento vediamo cosa dice nel dettaglio la normativa e quali categorie di lavoratori ne hanno diritto.
Indice
- Lavoratori con disabilità e diritto al part time: cosa dice la normativa
- Quali lavoratori con disabilità e diritto al part time hanno priorità nel chiedere l’applicazione del diritto
- Lavoratori con disabilità e diritto al part time con Legge 68/99
- Lavoratori con disabilità e diritto al part time in alternativa del congedo parentale
- Lavoratori con disabilità e diritto al part time e alla ri-trasformazione del contratto in full time
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Lavoratori con disabilità e diritto al part time: cosa dice la normativa
È l’articolo 8, comma 3, del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che prevede anche la possibilità dei lavoratori con disabilità e diritto al part time.
La norma, infatti, prevede il diritto a trasformare il proprio rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo part time “per i lavoratori del settore pubblico e del settore privato affetti da patologie oncologiche nonché da gravi patologie croniche-degenerative ingravescenti, per i quali residui una ridotta capacità lavorativa, eventualmente anche a causa degli effetti invalidanti di terapie salvavita, accertata da una commissione medica ASL territorialmente competente”.
Trattandosi di una previsione di legge che tutela la salute del lavoratore, il datore di lavoro non può negare la richiesta di trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a part time, ma ha l’obbligo di accordarsi con il lavoratore disabile sulla quantificazione dell’orario di lavoro ridotto e sulla scelta tra contratto orizzontale e contratto verticale.
Vediamo quali categorie di lavoratori hanno la priorità per chiedere la trasformazione del contratto.
In questo video che abbiamo scelto per te si parla di altri diritti del lavoratore malato, oltre al part-time:
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Quali lavoratori con disabilità e diritto al part time hanno priorità nel chiedere l’applicazione del diritto
Lo stesso decreto legislativo 15 giugno 2015 n. 81, prevede quali lavoratori con disabilità e diritto al part time hanno la priorità nel fare richiesta per la trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
La priorità viene data in caso di patologie oncologiche o gravi patologie cronico-degenerative ingravescenti che riguardano:
- il lavoratore disabile affetto da patologie oncologiche o cronico-degenerative;
- il coniuge, i figli o i genitori del lavoratore;
- nel caso in cui il lavoratore assista una persona convivente con totale e permanente inabilità lavorativa con connotazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 104/92, che abbia bisogno di assistenza in quanto non in grado di deambulare o di compiere gli atti quotidiani della vita;
- in caso di figlio convivente di età non superiore a 13 anni o con figlio convivente portatore di handicap, anche senza connotazione di gravità.
Ai lavoratori assunti a norma della Legge n. 68/99, la normativa consente l’assunzione con contratto di lavoro a tempo parziale.
In questo approfondimento ti mostriamo tutte le agevolazioni per l’invalidità civile: quelle per causa di lavoro e quelle per causa di servizio.
Lavoratori con disabilità e diritto al part time con Legge 68/99
Ci sono poi i lavoratori con disabilità e diritto al part time con legge 68/99. Questa legge che agevola l’inserimento nel mondo lavorativo dei disabili, tramite iscrizione alle categorie protette e al collocamento mirato, consente l’assunzione con contratto di lavoro a tempo parziale delle persone con disabilità.
I lavoratori disabili con Legge 68/99 assunti tramite chiamata nominativa o per concorso, hanno il diritto di ottenere un contratto part time e numerose altre agevolazioni lavorative. Per approfondire, ti lasciamo una lista di articoli correlati:
Torniamo adesso alla trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a part-time e vediamo come può essere richiesta anche in alternativa al congedo parentale.
Leggi come richiedere all’INPS il congedo parentale con la Legge 104: ecco requisiti e agevolazioni.

Lavoratori con disabilità e diritto al part time in alternativa del congedo parentale
I familiari dei lavoratori con disabilità e diritto al part time hanno la possibilità di chiedere per una volta, in alternativa del congedo parentale, la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale, purché con una riduzione di orario non superiore al 50%.
Il rapporto di lavoro part-time, in questo caso, è a termine. Finito il periodo pari al massimo a quello previsto per il congedo parentale, il rapporto torna ad essere full time.
È possibile, per il familiare del disabile o per il lavoratore disabile, ritornare al rapporto di lavoro full time?
Scopri qual è l’orario di lavoro delle categorie protette e se ci sono differenze con gli altri lavoratori.
Lavoratori con disabilità e diritto al part time e alla ri-trasformazione del contratto in full time
I familiari e i lavoratori con disabilità e diritto al part time hanno facoltà, in qualsiasi momento, di chiedere nuovamente al datore di lavoro la trasformazione in rapporto di lavoro pieno, così come prevede la stessa Legge 81/2015.
Anche in questo caso, la ri-trasformazione del contratto di lavoro da part-time a tempo pieno è un diritto del lavoratore, che può esercitare in qualsiasi momento, più probabilmente in conseguenza di un miglioramento condizioni di salute.
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