Maggiorazioni sociali 2023 e invalidità: ecco gli importi e gli aumenti dal 1° gennaio 2023 (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
Indice
- Maggiorazioni sociali 2023 e invalidità: a chi spettano e aumenti
- Maggiorazioni sociali 2023 e invalidità: requisiti
- Maggiorazioni sociali 2023 e invalidità: tutti gli aumenti
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Maggiorazioni sociali 2023 e invalidità: a chi spettano e aumenti
Anche il prossimo anno, sulle prestazioni di invalidità, spetteranno le maggiorazioni sociali 2023.
Per maggiorazione sociale intendiamo l’aumento previsto sui trattamenti previdenziali che sono destinati a persone che hanno compiuto 60 anni e vivono in condizioni economiche precarie.
Le maggiorazioni sociali 2023 vengono riconosciute sull’importo del trattamento assistenziale, a prescindere dall’integrazione al trattamento minimo.
A chi spettano? I destinatari sono i titolari delle prestazioni a carico dell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) e delle forme esclusive o sostitutive e i lavoratori autonomi iscritti presso la Gestione speciale.
Le maggiorazioni sociali 2023 vengono riconosciute sulle prestazioni assistenziali come le pensioni di invalidità, le pensioni ai ciechi e ai sordomuti o l’assegno sociale, oltre che sulle prestazioni previdenziali.
La legge, dunque, prevede un aumento degli importi delle prestazioni assistenziali tramite il sistema delle maggiorazioni sociali 2023, che sono:
- di euro 10,33 agli invalidi con un’età inferiore a 65 anni e senza altri redditi personali;
- di 395,73 euro, nel caso in cui l’invalido ha una percentuale di invalidità del 100%, un’età tra i 18 ed i 60 anni e non supera determinati redditi personali o coniugali;
- di 93,22 euro per gli assegni sociali sostitutivi degli invalidi parziali e totali, per chi ha un’età superiore a 65 anni;
- di euro 192,68 euro per gli assegni sociali sostitutivi degli invalidi parziali oltre 70 anni;
- di euro 192,68 euro per gli assegni sociali sostitutivi degli invalidi totali oltre 65 anni;
- una maggiorazione sociale in più, di 12,92 euro per i percettori degli assegni sociali secondo determinati limiti di reddito.
Prima di proseguire la lettura delle maggiorazioni sociali 2023 e invalidità, ti consigliamo la visione di questo video:
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Maggiorazioni sociali 2023 e invalidità: requisiti
Abbiamo visto che sulle prestazioni assistenziali, come la pensione di invalidità civile, spettano le maggiorazioni sociali 2023.
L’importo varia in base all’età e alla percentuale di invalidità riconosciuta, passando da un minimo di 10,33 euro fino a un massimo di 395,73 euro.
Ricordiamo che il limite anagrafico dei 70 anni può essere abbassato fino a 65 anni: a quest’età, con almeno 5 anni di contributi versati.
La riduzione di un anno può essere ottenuta anche da chi non ha versato meno di due anni e mezzo di contributi.
Quindi:
- con due anni e sei mesi di contributi: la maggiorazione spetta a 69 anni;
- con almeno 7 anni e sei mesi di contributi: la maggiorazione spetta a 68 anni;
- con almeno 12 anni e sei medi di contributi: la maggiorazione spetta a 67 anni;
- con almeno 17 anni e sei mesi di contributi: la maggiorazione spetta a 66 anni;
- con almeno 22 anni e sei mesi di contributi: la maggiorazione spetta a 65 anni.
Ma le maggiorazioni sociali 2023 spettano a tutti i titolari di trattamenti assistenziali, a prescindere dal reddito dichiarato? Assolutamente no.
Per poter ottenere l’aumento sulle prestazioni di invalidità è necessario essere titolari di pensioni di importo uguale o inferiore al minimo (524,35 euro per il 2022, 572 euro circa per il 2023) e non avere altri redditi.
Il reddito annuo per poter ottenere le maggiorazioni sociali 2023 non dovrà essere superiore a 7.436 euro (limite aggiornato con la rivalutazione del 7,3% degli importi che scatterà a partire dal 1° gennaio 2023).
Il reddito da coniugato, invece, non dovrà essere superiore a 22.308 euro l’anno.

Maggiorazioni sociali 2023 e invalidità: tutti gli aumenti
Dal 1° gennaio 2023, per effetto della rivalutazione del 7,3% applicata sugli importi delle pensioni previdenziali e di tipo assistenziale, tutte le prestazioni aumenteranno di qualche decina di euro.
L’assegno mensile di assistenza e la pensione di invalidità civile aumenteranno di circa 21 euro al mese, salendo a 313 euro al mese. Anche l’indennità di accompagnamento riceverà un incremento del 7,3% arrivando a 562,42 euro (+ 38,26 euro al mese).
La pensione per ciechi civili assoluti passa da 316,38 euro a 339,47 euro (+ 23,09 euro al mese).
La pensione per ciechi civili assoluti ricoverati, per ciechi civili parziali, per sordi e l’indennità di frequenza per invalidi minorenni saliranno a 313,91 euro (+ 21,36 euro al mese).
L’indennità di accompagnamento per ciechi civili assoluti, dagli attuali 946,80 euro aumenterà di 69,12 euro al mese per un importo di 1.015,92 euro al mese.
L’indennità di comunicazione per sordi, dagli attuali 259,75 euro al mese, aumenterà di 18,96 euro mensili, per un importo di 278,71 euro al mese.
Infine l’indennità speciale per ciechi ventesimisti passa da 215,35 euro a 231,07 euro e l’indennità per i lavoratori con drepanocitosi o talassemia major passa da 525,38 euro a 563,73 euro al mese.
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