Invalidità con demenza e linee guida INPS: vediamo cosa contengono le linee guida rilasciate dall’Istituto per la valutazione di questa tipologia di disabilità (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cosa dicono le linee guida INPS a riguardo della valutazione dell’invalidità con demenza?
Le “Linee di indirizzo per la valutazione medico legale delle demenze” pubblicate dall’INPS sono documenti di orientamento per gli addetti alle commissioni di valutazione dell’invalidità. Queste linee guida aiutano a valutare in modo appropriato i soggetti affetti da demenze, cercando di uniformare i criteri di valutazione su tutto il territorio nazionale.
Tuttavia, è importante notare che queste linee di indirizzo non hanno forza di legge. Mentre le Commissioni per l’accertamento dell’Invalidità dell’INPS sono tenute a seguirle, lo stesso non vale per le Commissioni delle Aziende Sanitarie locali o per i consulenti tecnici in caso di procedimenti giudiziari.
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La diagnosi delle demenze
Il documento, lungo 16 pagine, inizia con una sezione dedicata alla diagnosi delle demenze, sottolineando che la diagnosi è principalmente clinica, supportata da test di laboratorio o neuroimaging.
Vengono poi descritti i Disturbi Neurocognitivi, come definiti nel DSM5, includendo varie forme come la malattia di Alzheimer, la demenza frontotemporale, la demenza a corpi di Lewy, e la demenza vascolare.
Segue una sezione sulla valutazione medico-legale dell’invalidità nei pazienti con demenza, includendo la descrizione della “Clinical Dementia Rating Scale (CDR)”, che ha sei livelli di gravità.
Si suggerisce, inoltre, che a partire dallo stadio CDR 2, dovrebbe essere considerata la concessione dell’indennità di accompagnamento.
L’utilizzo di altre scale per la valutazione della demenza
Il documento menziona anche l’uso di altre scale, come ADL, IADL, e MMSE, al fine di ottenere una valutazione più completa. Inoltre, pone enfasi sui disturbi psico-comportamentali e sul loro trattamento, che possono essere cruciali nel processo di valutazione dell’invalidità.
Infine, si conclude con una raccomandazione del Comitato Nazionale di Bioetica sul trattamento delle persone con demenza e malattia di Alzheimer, sottolineando la necessità di riconoscere il malato di demenza come persona a pieno titolo in ogni fase della malattia, evitando forme di discriminazione e stigmatizzazione.
Come si richiede l’invalidità civile con la demenza?
Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile in caso di demenza senile, è necessario sottoporsi a un esame medico. Questo esame determinerà l’eligibilità per l’invalidità, basandosi su due criteri cruciali.
Il primo criterio considera il deterioramento delle funzioni rispetto al livello precedente, supportato da un’accurata anamnesi e documentazione clinica.
Il secondo criterio riguarda la conferma di un adeguato iter diagnostico, che implica l’eliminazione di altre possibili cause del declino, come depressione, infezioni, o problemi metabolici.
Una volta conclusa la visita da parte della Commissione Medica INPS verrà rilasciato al richiedente un certificato che indica il grado di invalidità riconosciuto a seguito degli accertamenti che sono stati effettuati.
Tale documento dovrà essere successivamente utilizzato per inoltrare la richiesta delle prestazioni economiche ed, eventuali altre agevolazioni, a cui si ha diritto in base alla percentuale di invalidità.

Quali sono i diritti e le agevolazioni per chi è affetto da demenza?
A causa delle difficoltà nel lavoro e nelle attività quotidiane che i pazienti con demenza senile devono affrontare ogni giorno, vi è la possibilità di richiedere l’erogazione di un’indennità di accompagnamento. Questa indennità è di 527,16 euro al mese e ha l’obiettivo di supportare le esigenze quotidiane del paziente.
Inoltre, esiste un assegno mensile di invalidità civile di 313,91 euro, destinato a coloro che sono riconosciuti come invalidi parziali, con un grado di invalidità tra il 74% e il 99%.
Per chi è riconosciuto totalmente invalido, ci sono ulteriori benefici. Questi includono la fornitura gratuita di ausili e protesi, opportunità di collocamento mirato in caso di capacità lavorativa residua, esenzione dal pagamento del ticket sulle spese sanitarie, e la pensione di inabilità.
Quest’ultima è destinata a persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni che rispettano certi limiti di reddito. Inoltre, viene fornita una tessera per la libera circolazione gratuita, in modo da usufruire gratuitamente dei mezzi di trasporto pubblici.
FAQ su invalidità con demenza e linee guida INPS
Quali sono le malattie croniche riconosciute dall’INPS?
Ci sono diverse condizioni di salute, oltre alla demenza senile, che possono portare a una disabilità significativa e sono spesso collegate a specifici disturbi neurologici o psichiatrici. Tra le malattie neurologiche rientrano patologie come la sclerosi multipla, l’Alzheimer, il Parkinson, l’epilessia e l’emiplegia.
Dal punto di vista psichiatrico, le condizioni invalidanti includono disturbi come l’amnesia, la schizofrenia, la depressione, ritardi cognitivi e disturbi comportamentali.
Altre categorie di malattie che possono portare a invalidità sono quelle relative all’udito, come la sordità totale o parziale, e quelle visive, come l’ipovisione e la cecità parziale o totale. Inoltre, le condizioni legate all’apparato laringeo, come la laringectomia totale, sono anch’esse considerate invalidanti.
Cosa spetta a chi ha il 50% di invalidità?
Se un lavoratore dipendente, sia nel settore pubblico che privato, ha un grado di invalidità superiore al 50%, ha diritto di usufruire di un congedo retribuito. Questo congedo, la cui responsabilità economica ricade sul datore di lavoro, può essere anche fruito in maniera frazionata e ha una durata massima di 30 giorni all’anno.
È specificamente destinato a permettere al lavoratore di sottoporsi a trattamenti medici legati alla propria condizione di invalidità già confermata.
Quando l’INPS riconosce l’accompagnamento?
Per ricevere l’indennità di accompagnamento, è necessario inoltrare una domanda telematica all’INPS, allo stesso modo in cui si procede per altre prestazioni economiche. Questa domanda deve includere la richiesta di una valutazione medico-sanitaria.
Una volta approvata, l’indennità viene erogata a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda.
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