Invalidità civile per chi soffre di fibromialgia, una patologia che colpisce in Italia tra 2 e 3 milioni di persone, ovvero tra il 3 e il 4% della popolazione. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile e sulla Legge 104. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
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Si tratta di una malattia grave e che sei volte su sette riguarda donne in età giovanile. In Italia, e solo in Italia, c’è un silenzio incomprensibile intorno alla fibromialgia. Può essere d’aiuto questo dato: la patologia è stata riconosciuta 30 anni fa (era il 1992) dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Fibromialgia non riconosciuta
Nel nostro Paese la fibromialgia non è riconosciuta come malattia invalidante. Questo significa che non è presente nell’elenco del Ministero della Salute e non è prevista come diagnosi nei tabulati delle dimissioni ospedaliere.
La conseguenza di tutto questo è chiara: i pazienti sono privi di tutele e non possono usufruire dell’esenzione dalla spesa sanitaria.
Eppure la caratteristica principale di questa malattia è il dolore, per questo motivo che ne soffre dovrebbe rientrare tra i pazienti che necessitano della terapia del dolore e dei relativi livelli essenziali di assistenza (Lea).
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Fibromialgia: disegno di legge
In Senato è bloccato da anni un disegno di legge (il numero 299): «Disposizioni in favore delle persone affette da fibromialgia». Ogni tanto se ne parla. Al momento è fermo in Commissione.
Negli ultimi anno comunque qualcosa si è mosso. Regioni come Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e Sardegna hanno approvato delle leggi. Ma è indispensabile una decisione nazionale, anche perché se non si uniforma il sistema per i pazienti diventa tutto molto più complicato.
Fibromialgia: criterio analogico
Per il riconoscimento dell’invalidità civile si fa ricorso in questo momento (come vedremo) al criterio analogico. Ovvero si associano i sintomi che causa questa patologia ad altre che sono invece ritenute invalidanti (e per le quali è quindi riconosciuta una percentuale di invalidità). Ma si tratta comunque di un percorso a ostacoli. Ci arriveremo.
Fibromialgia: sintomi
Per comprendere meglio questa patologia (e in fondo anche le difficoltà nel diagnosticarla), partiamo dai sintomi che, ripetiamo, non solo sono gravi, ma anche decisamente invalidanti.
Eccoli dunque:
- dolore cronico;
- debolezza generalizzata;
- mal di testa frequenti;
- dolori addominali;
- dolori muscolo scheletrici;
- colon irritabile;
- difficoltà di concentrazione.
Si tratta di sintomi molto eterogenei ma che hanno una inevitabile incidenza sulle capacità di lavoro, che è uno degli indicatori principali per la valutazione dell’invalidità civile.
Questi sintomi sono spessi associati a cefalea, astenia, intolleranza al freddo e al caldo, insonnia, affaticamento costante, rigidità generalizzati.
Ma non è finita, la lista (purtroppo) è lunga:
- sindrome delle gambe senza riposo;
- intorpidimento e formicolio atipico;
- prurito;
- sonno non ristoratore;
- mal di testa;
- vescica iperattiva;
- dismenorrea;
- ipersensibilità al freddo e al caldo;
- fenomeno di Raynoud;
- disturbi cognitivi (confusione, scarsa concentrazione, alterazione della memoria);
- sensazione di pressione e di stringimento;
- scarsa resistenza all’esercizio fisico;
- generale sensazione di debolezza.
- Allodinia;
- dispepsia;
- dolori addominali e colon irritabile:
- secchezza delle mucose;
- sintomi urinari e genitali.
Fibromialgia: non esiste una cura
Non esiste una cura per la fibromialgia e siamo di fronte a una malattia cronica. Ci sono però dei trattamenti che aiutano a contenere i sintomi:
- trattamenti multidisciplinari a lungo termine;
- trattamenti farmacologici;
- ossigenoterapia iperbarica e ozono terapia

Fibromialgia: invalidità civile
Insomma, è difficile non ritenere questa patologia invalidante. Le commissioni medica, e in alcuni casi il ricorso giudiziale, hanno comunque fatto prevalere le ragioni dei pazienti rispetto alle intollerabili lentezze della nostra burocrazia.
Si è proceduto, come abbiamo accennato, al metodo analogico. In genere l’analogia è stata fatta con l’artrite reumatoide, che comporta il riconoscimento di una percentuale di invalidità del 50%.
Le altre patologie con le quali è stata spesso “associata” la fibromialgia sono queste:
- stress;
- ansia;
- depressione;
- lupus eritematoso;
- tiroide di Hashimoto.