L’indennità di frequenza viene erogata agli invalidi civili minorenni, vediamo in questo post con quali altre misure di sostegno risulta incompatibile e in questi casi come bisogna comportarsi. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Indennità di frequenza, la legge
- Indennità di frequenza, cosa fare in questi casi
- Indennità di frequenza, facoltà di scelta
- Indennità di frequenza, cosa è cambiato
- Indennità di frequenza, la nuova normativa
- Indennità di frequenza, per chi
Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e ricevi con WhatsApp, Telegram e Facebook tutti gli approfondimenti su invalidità, diritti e Legge 104.
La questione della cumulabilità tra l’indennità di frequenza e altre misure di sostegno per persone che hanno una disabilità o una invalidità civile è rilevante, in genere questi benefici possono essere cumulabili tra loro. In genere, non sempre. Perché la legge impone anche delle eccezioni.
E quando ci sono delle eccezioni, magari non esplicite, fare confusione è davvero molto semplice.
Su questo argomento puoi essere interessato per sapere se esiste un limite minimo di età per avere l’indennità di frequenza; c’è un post che spiega quando si rinnova l’indennità di frequenza; può essere utile anche la guida su come funziona e quali sono i requisiti per avere l’indennità mensile di frequenza. E infine puoi leggere un articolo che verifica se e come l’indennità di frequenza aumenta nel 2023.
Cosa dice la legge la legge
C’è l’articolo 3 della Legge numero 289 del 1990, che esclude la possibilità di avere accesso all’indennità di frequenza per i minori che già ricevono:
- l’indennità di accompagnamento per gli invalidi civili;
- l’indennità di accompagnamento per i ciechi civili assoluti;
- l’indennità speciale per ciechi civili assoluti;
- l’indennità di comunicazione (per sordi civili).
Se ci sono delle pluriminorazioni, l’indennità di frequenza può essere cumulabile con questa prestazione assistenziale:
- la pensione per i ciechi parziali.
Entra nella community e nella chat di Invalidità e Diritti e aggiungiti al gruppo Telegram di news su invalidità e Legge 104 e a quello di WhatsApp per tutte le news. Nel nostro gruppo Facebook confrontati con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi.
Cosa fare in questi casi
Se ci sono delle incompatibilità tra l’indennità di frequenza e un’altra misura di sostegno, si può scegliere fra una delle diverse prestazioni economiche. Ovvero: la persona interessata può preferire quella che prevede un trattamento economico più favorevole.
Indennità di frequenza, facoltà di scelta
Questa possibilità di scelta deve però essere esercitata subito dopo aver ricevuto la notifica del verbale delle commissioni medico legali che riconosce l’invalidità civile.
Nel dettaglio lo spiega bene l’articolo 4 del decreto ministeriale numero 553 del 1992. La persona interessata dovrà comunicare entro 30 giorni da quando ha ricevuto la notifica del riconoscimento di una misura assistenziale in suo favore che risulta incompatibile.
Questo è vero anche se l’incompatibilità viene manifestata dopo la concessione dell’indennità di frequenza. E quindi nel caso non devono trascorrere più di 30 giorni.
Indennità di frequenza, cosa è cambiato
L’indennità di frequenza è stata introdotta più di mezzo secolo fa, con la legge 119 del 1971. All’epoca le prime interpretazioni della normativa lasciavano ritenere possibile la cumulabilità con l’indennità di accompagnamento.
Si trattava di un errore. Per “sanare” questa errata interpretazione della norma si decise, con la legge numero 508 del 1988 di risolvere la questione abolendo l’indennità di frequenza.
Beh, non era esattamente una soluzione. Infatti gli invalidi minorenni non deambulanti potevano a quel punto avere diritto solo all’indennità di accompagnamento (se rientravano nei requisiti sanitari previsti dalla normativa).
Quattro anni dopo (i tempi della burocrazia non sono esattamente rapidi) si decise di correre ai ripari. Come al solito è stata però necessaria una sentenza della Corte Costituzionale, la numero 106, emessa il 18 marzo del 1992. I magistrati della Consulta dichiararono infatti parzialmente illegittima la norma che aveva abrogato l’indennità di frequenza.
Indennità di frequenza, la nuova normativa
Dopo quella sentenza è stata poi emanata la legge che è in vigore anche oggi, che ha disciplinato molto meglio la misura e che, per non incorrere negli errori del passato, ha stabilito che l’indennità di frequenza non viene erogata ai minori che già usufruiscono di:
- dell’indennità di accompagnamento per gli invalidi civili
- indennità di accompagnamento per i ciechi assoluti
- della indennità di comunicazione in favore dei sordi civili
- speciale indennità in favore dei ciechi civili parziali.
Indennità di frequenza, per chi
Come sapete l’indennità di frequenza ha uno scopo preciso: fornire sostegno al reddito alle famiglie con minori disabili nei periodi in cui bisogna affrontare le spese connesse alla frequenza scolastica (pubblica o privata) o di un centro specializzato, sia esso terapeutico o riabilitativo.
Viene riconosciuta ai minori che per le commissioni medico legali hanno una «difficoltà persistente a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età». Questa definizione (articolo 2, secondo comma della legge 118 del 1971) indica il parametro di valutazione che è diverso rispetto a quello che si applica per chi ha tra 18 e 65 anni.
L’indennità di frequenza viene riconosciuta anche ai minori ipoacusici che presentino una perdita uditiva superiore ai 60 decibel nell’orecchio migliore nelle frequenze di 500, 1.000, 2.000 hertz, che soddisfano i requisiti sanitari e amministrativi previsti dalla legge.
Da quello che avete letto se ne deduce che agli invalidi civili minori non viene concessa una percentuale di invalidità. E di conseguenza un minore non può ricevere la pensione o l’assegno mensile di invalidità.
Il motivo è semplice (o meglio lo si può intuire): quelle prestazioni vengono erogate dallo Stato ai cittadini che in conseguenza della loro minorazione hanno un mancato guadagno rispetto a una occupazione lavorativa.
I minori con disabilità dovranno dunque aspettare i 18 anni per avere una percentuale di invalidità.
L’indennità di frequenza viene riconosciuta per 12 mensilità. L’importo per il 2022 è di 292,55 euro.
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sull’invalidità civile: