Indennità di accompagnamento, quanto tempo bisogna aspettare per ricevere la prima mensilità. Ci riferiamo al periodo che passa tra l’arrivo del verbale e l’erogazione della prestazione assistenziale. (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi).
INDICE
- Indennità di accompagnamento: dopo la visita
- Indennità di accompagnamento: tempi complessivi
- Indennità di accompagnamento: niente requisiti di reddito
- Indennità di accompagnamento: tempi di pagamento dopo il ricorso
- Indennità di accompagnamento: dove sarà pagata?
- Indennità di accompagnamento: se l’INPS non paga?
- Indennità di accompagnamento: requisiti
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Su questo argomento potrebbe interessarti un post che spiega quando l’indennità di accompagnamento può essere erogata anche a chi è autosufficiente; in un articolo ti raccontiamo quali sono le patologie che danno diritto all’indennità di accompagnamento; e infine c’è un pezzo che spiega se e perché questo sostegno economico è compatibile con una attività lavorativa.
In questo post indichiamo i tempi di attesa, per ricevere l’indennità di accompagnamento, riferiti alle previsioni dell’Inps, alla prassi consolidata e all’esperienza diretta degli utenti.
La domanda è ricorrente tra quanti hanno chiesto di accedere a questo sostegno economico dedicato alle persone non autosufficienti. Del resto chi presenta la richiesta per ricevere questo sostegno si trova spesso in situazioni di disagio.
Ebbene i tempi di attesa per ricevere l’indennità di accompagnamento non sono stati definiti nei dettagli dall’INPS, ma in genere si aggirano tra i 2 e i 4 mesi, con punte che a volte possono raggiungere anche i 6 mesi (180 giorni).
Le variabili sono molte. Vediamo nel dettaglio come funziona.
Indennità di accompagnamento: dopo la visita
Oltre all’attesa per la convocazione a visita da parte dell’INPS, che in genere è di 30 giorni (secondo l’istituto) e si riducono a 15 per i pazienti oncologici, vediamo dopo quanto tempo arriva a casa della persona interessata il verbale con il giudizio definitivo della commissione medico legale.
L’INPS avrebbe l’obbligo di inviare l’esito della visita collegiale entro i 60 giorni successivi alla verifica medico legale.
Per capirci: se la visita è stata effettuata il 2 dicembre il verbale dovrebbe essere consegnato entro la metà di febbraio (se vogliamo contare solo i giorni di lavoro e nel caso di un paziente non oncologico).
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Indennità di accompagnamento: tempi complessivi
E quindi nella migliore delle ipotesi:
- visita medico legale un mese dopo la richiesta;
- il verbale consegnato due mesi dopo la visita medico legale;
- prima erogazione due mesi dopo il riconoscimento del diritto.
Quindi a essere ottimisti cinque mesi dopo aver presentato la richiesta.
Ma quali sono i tempi invece nella più pessimistica delle ipotesi:
- visita medico legale dopo un mese (ci teniamo stretti);
- verbale consegnato tre mesi dopo la visita medico legale;
- prima erogazione quattro mesi dopo il riconoscimento del diritto.
In questo caso, il peggiore, l’attesa potrebbe prolungarsi per otto mesi dalla presentazione della domanda per la visita.
Indennità di accompagnamento: niente requisiti di reddito
Sarebbe andata anche peggio se l’indennità di accompagnamento avesse previsto dei requisiti di reddito. In quel caso sarebbero scattate anche le verifiche amministrative subito dopo aver avuto il riconoscimento dei requisiti sanitari.
Indennità di accompagnamento: tempi di pagamento dopo il ricorso
Quali sono invece i tempi di pagamento se la persona interessata dopo il rigetto della richiesta da parte dell’INPS ha presentato e vinto un ricorso giudiziale. In questo caso l’istituto di previdenza ha l’obbligo di versare il sostegno economico non oltre i 4 mesi (scattano da quando l’assistito ha concluso tutti gli adempimenti).
Dopo la definizione del giudizio viene inviato al cittadino il decreto di omologa. Deve essere inoltrato all’INPS insieme al modello AP70 dove saranno indicati i dati necessari per ricevere la prestazione.
È da questo momento che l’istituto ha 4 mesi (120 giorni) per iniziare a erogare con continuità la prestazione.
Indennità di accompagnamento: dove sarà pagata?
Se l’assistito ha avuto il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento direttamente nel verbale medico legale, non ci sono molti problemi. Nella domanda amministrativa sono già state inserite le coordinate bancarie.
Se invece l’indennità è stata riconosciuta solo dopo un ricorso giudiziale, la persona interessata dovrà compilare, come detto, il modello AP70, dove saranno indicati i riferimenti indispensabili per consentire all’INPS di erogare la liquidazione.
Indennità di accompagnamento: se l’INPS non paga?
Se l’istituto previdenziale supera i limiti che abbiamo indicato nei paragrafi precedenti come deve comportarsi il cittadino? Beh, se dopo aver inoltrato un sollecito non riceve né una risposta, né una rassicurazione, può ricorrere in giudizio contro l’INPS. In questo caso bisogna presentare richiesta davanti al Giudice del Lavoro che è competente sul territorio.
Serve allegare la documentazione che dimostra il diritto a ricevere l’indennità e la certificazione con tutti gli adempimenti che erano necessari per ricevere l’erogazione del sostegno economico.

Indennità di accompagnamento: requisiti
Vi ricordiamo quali sono i requisiti per poter avere accesso all’indennità di accompagnamento:
- riconoscimento (da parte di una commissione Asl) dell’inabilità totale e permanente (100%);
- riconoscimento (da parte di una commissione Asl) dell’impossibilità a deambulare autonomamente senza l’aiuto permanente di un accompagnatore;
- riconoscimento dell’impossibilità a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita senza un’assistenza continua;
- residenza stabile e abituale sul territorio nazionale;
- cittadinanza italiana;
- per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all’anagrafe del comune di residenza;
- per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno (art. 41 TU immigrazione).
Nel 2023 l’importo dell’assegno per l’indennità di accompagnamento è intorno a 550 euro (per 12 mensilità).
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