Il governo taglia i fondi ai disabili

Il governo taglia i fondi ai disabili: sono stati dimezzati rispetto allo scorso anno. Un taglio notevole, che smentisce le promesse che il governo aveva fatto in campagna elettorale. La protesta delle associazioni. Vediamo in dettaglio cosa è stato previsto nella bozza della manovra di Bilancio per il 2024.
 - 
11/12/23

Il governo taglia i fondi ai disabili: non una semplice sforbiciata, ma un dimezzamento, una riduzione drastica. La decisione, inserita nella bozza di bilancio, è molto preoccupante e conferma una inversione di tendenza dell’esecutivo: in campagna elettorale erano stati annunciati sostegni più consistenti per la disabilità e l’inclusione. Queste scelte, nonostante le risapute difficoltà economiche, segnalano il contrario. Vediamo nel dettaglio. (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Il governo taglia i fondi ai disabili nella legge di Bilancio

Un cambiamento preoccupante

Nelle ultime bozze della legge di Bilancio, si legge di un taglio significativo ai fondi destinati alle persone disabili. Un cambio di rotta significativo, che allontana il governo dalle promesse fatte durante la campagna elettorale, dove si parlava di un aumento dei sostegni per la disabilità e l’inclusione.

La bozza di Bilancio delinea un futuro incerto per il Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità. A partire dal 2024, il fondo sarà ridotto a 231,8 milioni di euro all’anno, rispetto ai 581,8 milioni previsti per il biennio 2024-2025. Questa revisione prevede un’ulteriore diminuzione per il 2026, che prevedeva invece un incremento a 666 milioni di euro.

Eppure nel Pnrr sono stati stanziati per le persone con disabilità 1,3 miliardi di euro.

Ripercussioni del taglio

La riduzione di 350 milioni di euro segue una decurtazione già in adottata per il 2023, stabilita dal decreto Anticipi. Quel decreto, infatti, si appoggiava in parte sui fondi originariamente designati per le politiche a favore delle persone con disabilità, istituiti con la legge delega del 2021.

La nuova allocazione dei fondi in cifre:

  • 2024: 231,8 milioni di euro (contro i 581,8 milioni previsti)
  • 2025: mantenimento dei 231,8 milioni di euro
  • 2026: ulteriore riduzione rispetto ai 666 milioni di euro (da un iniziale incremento previsto)

La preoccupazione principale è che tali tagli possano compromettere i servizi e il supporto necessario per garantire una piena inclusione delle persone con disabilità nella società. La questione ora passa al vaglio del Parlamento, dove si deciderà la sorte di molti cittadini che dipendono da questi fondi essenziali.

Entra nella community, informati e fai le tue domande su YouTube e Instagram.

Le ambiguità del governo sui disabili

Il dibattito sulla riduzione dei fondi destinati ai disabili ha ovviamente sollevato preoccupazioni e dubbi. Oltre a evidenziare alcune ambiguità nella gestione e nelle promesse del governo. Esaminiamo più da vicino la situazione.

Le promesse e la realtà

Durante la campagna elettorale, il governo aveva assicurato un impegno deciso a favore della disabilità e dell’inclusione. Questa promessa aveva riscosso l’approvazione di molte associazioni e cittadini che vedevano nella nuova amministrazione una speranza per un cambiamento positivo.

Tuttavia, la recente bozza di bilancio ha mostrato una realtà diversa:

  • Promessa: incremento sostanziale dei fondi destinati ai disabili.
  • Realtà: dimezzamento dei fondi nella nuova bozza di bilancio.

La questione dei fondi futuri

Un altro punto di ambiguità riguarda la promessa di rimpinguare il fondo per la disabilità:

  • Promessa: un incremento di 85 milioni previsto dal 2026.
  • Realtà: al momento, nessun decreto attuativo che confermi tale incremento è stato presentato o approvato.

La ministra leghista Alessandra Locatelli, di fronte alle preoccupazioni sollevate dalle associazioni per i diritti dei disabili, aveva dichiarato che il MEF avrebbe restituito i fondi nel 2025. Tuttavia, questa versione è stata smentita da altre fonti, che affermano che le risorse “ci saranno” solo dal 2026.

La reazione delle associazioni e del Parlamento

Le associazioni per i diritti dei disabili hanno manifestato il loro allarme di fronte a queste scelte. Alcuni senatori, come Orfeo Mazzella, Barbara Guidolin ed Elisa Pirro del M5S, hanno dichiarato che, se il taglio sarà confermato, daranno battaglia in Parlamento.

Tavolo riassuntivo delle ambiguità:

Punto di ambiguitàPromessaRealtà
Fondi per i disabiliIncremento sostanzialeDimezzamento nella bozza di bilancio
Rimpinguo fondi dal 2026Incremento di 85 milioniNessun decreto attuativo approvato

Eliminati 4 capitoli di spesa

C’è anche un’altra scelta del governo rispetto alla disabilità che sta suscitando più di qualche dubbio. Il nuovo Fondo unico prevede l’abrogazione di altri quattro capitoli di spesa.

Approfondiamo i dettagli di questa scelta:

  • Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità: creato nel 2022, questo fondo mirava a supportare l’autonomia e la comunicazione degli studenti disabili nelle scuole. La sua eliminazione pone interrogativi sulla continuità di tali supporti.
  • Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità: istituito nel 2021, aveva l’obiettivo di facilitare l’inclusione sociale e lavorativa. La sua cancellazione solleva preoccupazioni sul futuro delle politiche di inclusione.
  • Fondo per il caregiver familiare: originato dalla manovra del 2018, questo fondo riconosceva e sosteneva il ruolo dei caregiver familiari, essenziali nel supporto quotidiano ai disabili.
  • Fondo per l’inclusione delle persone sorde: avviato con la manovra del 2019, si concentrava sulle esigenze specifiche delle persone sorde, inclusi i servizi di interpretariato in lingua dei segni.

Questi fondi sono stati accorpati in un unico strumento che dovrà gestire obiettivi diversificati, dalla inclusione lavorativa al turismo accessibile, dalle iniziative per le persone autistiche ai progetti sperimentali per la diffusione di servizi di interpretariato in lingua dei segni.

La preoccupazione maggiore riguarda non solo l’entità del taglio, ma anche la capacità di questo unico fondo di coprire efficacemente tutti gli ambiti che precedentemente erano gestiti da risorse dedicate.

Cosa dice la ministra Locatelli

La Ministra Locatelli ha fornito una spiegazione che si discosta dall’interpretazione di un netto taglio ai fondi. Afferma che la situazione attuale non riflette una riduzione, ma un riposizionamento dei fondi. Locatelli indica che:

  • Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, guidato dal collega di partito Giancarlo Giorgetti, ha optato per uno spostamento dei fondi, non un taglio.
  • Un differimento è stato necessario poiché i fondi non sono stati utilizzati nell’anno corrente.
  • I fondi previsti per il 2026 erano di 350 milioni di euro, ma sono stati ridotti a 300 milioni.
  • La Ministra esprime l’intenzione di lavorare per aumentare nuovamente questo fondo e spera in ulteriori risorse per potenziare, tra gli altri, il fondo sull’inclusione e per i caregiver, in attesa della legge quadro.
Il governo taglia i fondi ai disabili
Nell’immagine una persona con disabilità si informa sui tagli decisi dal governo.

FAQ (domande e risposte)

Qual è l’entità del taglio ai fondi per i disabili?

Il taglio ai fondi per i disabili previsto nella legge di Bilancio è significativo, corrispondendo a un dimezzamento rispetto alle somme precedentemente previste. La cifra stanziata per il Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità è stata ridotta a 231,8 milioni di euro all’anno a partire dal 2024, contro i 581,8 milioni che erano stati previsti per il 2024 e il 2025 nella versione del testo di due giorni prima. Questo rappresenta una riduzione di 350 milioni di euro.

Cosa prevede la nuova bozza della legge di Bilancio?

La nuova bozza della legge di Bilancio prevede il finanziamento del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità con una cifra di 231,8 milioni di euro all’anno a partire dal 2024. Include anche l’abrogazione di quattro capitoli di spesa precedentemente destinati a specifici interventi per disabili, che ora vengono accorpati nel nuovo Fondo unico. Il fondo verrà rimpinguato con un aggiuntivo di 85 milioni solo a partire dal 2026.

Quali promesse sono state smentite dal governo?

Le promesse smentite dal governo riguardano le assicurazioni fornite dalla ministra leghista Alessandra Locatelli in risposta all’allarme delle associazioni per i diritti dei disabili, che aveva garantito la restituzione dei fondi nel 2025 con l’attuazione della legge. Tuttavia, attualmente non è stata data luce a nessuno dei decreti attuativi, e la cifra di 435 milioni di euro promessa per il 2026 non è prevista nel documento attuale.

Come risponde il governo alle ambiguità sui fondi per i disabili?

Il governo risponde alle ambiguità sui fondi per i disabili attraverso le dichiarazioni della ministra Locatelli, che nega i tagli ai fondi sostenendo che i fondi non sono stati tagliati, ma solo slittati al 2026 a causa dell’incapacità di utilizzarli nell’anno corrente. Sottolinea inoltre l’intenzione di lavorare per incrementare i fondi e rifinanziare altri programmi legati all’inclusione e ai caregiver.

Quali capitoli di spesa sono stati eliminati per i disabili?

I capitoli di spesa eliminati e accorpati nel nuovo Fondo unico includono il Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità (manovra 2022), il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità (istituito nel 2021), il Fondo per il caregiver familiare (manovra 2018), e il Fondo per l’inclusione delle persone sorde (manovra 2019).

Qual è la posizione di Italia Viva sul taglio ai fondi?

La posizione di Italia Viva, espressa dal senatore Enrico Borghi, è fortemente critica nei confronti del taglio dei fondi. Borghi definisce la scelta del governo come “scellerata” e sollecita una revisione del taglio dei 400 milioni. Inoltre, suggerisce che se la bozza di bilancio venisse confermata, l’unica opzione per la ministra Locatelli sarebbe quella di dimettersi.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sull’invalidità civile:

Your Title Goes Here

Your content goes here. Edit or remove this text inline or in the module Content settings. You can also style every aspect of this content in the module Design settings and even apply custom CSS to this text in the module Advanced settings.

Entra nei gruppi

Ricevi ogni giorno gratis e senza spam i migliori articoli sull’invalidità e sulla Legge 104. Scegli il gruppo che ti interessa:

Telegram (Consigliato) / privacy

WhatsApp / privacy

Facebook

Importante:

  • Sul gruppo Telegram è possibile commentare le notizie e confrontarsi in chat;
  • Sul gruppo WhatsApp non si può scrivere, pubblichiamo noi le notizie due volte al giorno;
  • I post nel gruppo Facebook sono moderati. Pubblichiamo solo quelli utili alla comunità. I commenti sono liberi, ma controllati.

Ci riserviamo di bannare ed escludere dai gruppi persone violente/aggressive o che si comportano contro i nostri valori.