Ho scoperto la mia fibromialgia grazie al Covid

La testimonianza di Nicola Bianchi. I primi sintomi, poi la diagnosi della fibromialgia dopo aver contratto il Covid.
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26/9/23

«Ho scoperto di avere la fibromialgia grazie al Covid». La storia di Nicola Bianchi, 38 anni, di Lucera, in provincia di Foggia, mescola dramma e speranza e contiene un messaggio, anzi due: non arrendetevi alle prime diagnosi ma continuate a indagare sulle origini del vostro dolore cronico; e abbiate fiducia nel medico di base.

«Tutto è iniziato nel novembre del 2020, quando il Covid l’ondata di contagi ha raggiunto anche l’Italia meridionale. In quei giorni è cambiato il mio mondo, per sempre. Il 5 novembre mio padre viene ricoverato dopo aver contratto il virus».

Fibromialgia, i sintomi iniziali: la testimonianza

Il papà di Nicola era una persona a rischio, soffriva infatti di broncopneumopatia ostruttiva cronica (BCPO) e di pleurite, due patologie polmonari che incrociandosi con il Covid sono diventate letali.

«Erano le 7,28 del 16 novembre quando un medico mi ha telefonato dall’ospedale di San Giovanni Rotondo per annunciarmi che papà era morto. Nel frattempo stavo molto male, con la febbre a 42 e dolori diffusi su tutto il corpo. Anche mia madre è stata colpita dal virus, per lei è stato necessario il ricovero».

Nicola non poteva sapere in quel momento che il Covid era solo l’inizio di un cammino costellato da visite mediche, esami di laboratorio e diagnosi. Un lungo percorso che lo ha poi condotto fino al riconoscimento della fibromialgia.

Cos’è la fibromialgia

La fibromialgia o sindrome fibromialgica è una malattia cronica che si caratterizza per dolori muscolari diffusi in assenza di segni di infiammazione e spesso in associazione ad altri sintomi quali affaticamento, disturbi del sonno, deficit di memoria e concentrazione

«I dolori più acuti si sono manifestati quando un giorno sono andato con mia madre al cimitero. Mentre affrontavo una piccola salita, la schiena si è bloccata, poi anche il piede destro, avevo dolori alle mani. Ovunque».

In quel momento Nicola ha pensato fosse una recrudescenza dell’artrosi, che lo perseguita da tempo o le conseguenze di un’ernia discale, che pure lo accompagna da anni.

La compresenza di altre patologie che causano un dolore cronico ha in parte mascherato la fibromialgia.

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Alla ricerca dell’origine del male: la diagnosi di fibromialgia

«Dopo l’esperienza del Covid – continua Nicola – ho deciso che fosse necessario andare fino in fondo per capire le origini dei miei dolori. Tutti. Ho un quadro clinico piuttosto complicato. Soffro infatti di diabete, ipotiroidismo e nel corso degli esami post virus mi è stata diagnosticata anche la sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Ma dovevo capire perché avevo tanto dolore. Sapevo che non poteva essere solo l’artrosi o l’ernia del disco, c’era altro. Ma non riuscivo a immaginare cosa. In quel periodo neppure i medici».

Nicola si sottopone a una lunga serie di accertamenti (e ricoveri): elettromiografia, risonanze magnetiche, radiografie. Si rivolge a un neurologo, al fisiatra. Ma la situazione cambia poco.

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Quando è arrivata la depressione

«Nel frattempo, sia per i dolori, sia per la morte di papà, mi viene diagnosticata anche una sindrome depressiva e inizio ad assumere Xanax. Prendo ancora quel farmaco, ma solo se di notte non riesco a dormire».

Dagli esami gli viene riscontrata una sofferenza demielinizzante delle radici, la spondiloartrosi e la spondilolistesi. Il quadro si complica ancora di più. Sono tutte patologie che causano dolore cronico. Ma colpiscono in particolare le articolazioni delle ossa. Nicola ha dolori diffusi anche ai muscoli, ai legamenti, ai tendini.

«Quel tipo di dolore – ricorda Nicola – mi accompagna da tempo. Le prime avvisaglie le ho avute quando ero più giovane e giocavo a calcetto. Ma anche dopo: lavoravo in un ristorante e restare in piedi per ore stava diventando un supplizio».

Devo ringraziare il medico di base

La svolta avviene quando si reca dal suo medico di base. «Lo avevo cambiato da poco, da quando ho fatto ritorno a Lucera. Una dottoressa, che mi conosce da quando ero bambino. Le ho portato tutta la documentazione medica. L’ha guardata con attenzione, poi mi ha detto: devi andare da un reumatologo».

Fino a quel momento Nicola era stato visitato da neurologi e fisiatri. Mai da un reumatologo.

Sono passati tre anni da quando i dolori muscolari si sono presentati in modo acuto. Il reumatologo dell’ospedale civile di Foggia impiega poco a formulare la diagnosi di fibromialgia. Sia in base all’imponente certificazione clinica che gli ha consegnato Nicola, sia, soprattutto, dopo aver constatato che i dolori diffusi non riguardano le articolazioni, ma i tessuti muscolari.

Ho scoperto di avere la fibromialgia grazie al Covid
Nella foto Nicola Bianchi

Le mie cure per la fibriomialgia: “Sono stato fortunato”

Da quel giorno il 38enne è in cura per la fibromialgia. I dolori non sono spariti, ma sono diventati più sopportabili. Restano ovviamente quelli connessi ad altre patologie.

«Posso anche dire di essere stato fortunato – ammette Nicola -. So bene che tante persone impiegano molti anni prima di arrivare a una diagnosi di fibromialgia. Nel mio caso la situazione era complicata dalla compresenza di altre patologie che hanno una sintomatologia simile e che comporta appunto la presenza costante di un dolore cronico».

«È stato possibile arrivare a un risultato perché non mi sono fermato: ho effettuato tutti gli esami di laboratorio indispensabili per arrivare a una diagnosi. E questo è un messaggio che vorrei lanciare a quanti soffrono della stessa patologia: non arrendetevi. Oltretutto più è precoce o tempestiva la diagnosi e più si ha la possibilità di ridurre le conseguenze e affrontare un percorso terapeutico che dia il più possibile sollievo».

«Ma vorrei anche invitare tutti ad avere una maggiore fiducia nei medici di base. Sono l’inevitabile e importante anello di collegamento con l’eventuale visita di un medico specializzato. Devo ringraziare solo la mia dottoressa se sono riuscito a capire in tempi più o meno rapidi l’origine dei miei dolori».

L’intervista a Nicola Bianchi fa parte della sezione “Storie“. All’interno della stessa raccolta, trovi anche:

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