Dolori articolari, invalidità e agevolazioni

I dolori articolari possono diventare un fardello invalicabile nella vita quotidiana, e in molti casi portano a malattie invalidanti. In questo articolo, esploreremo in dettaglio tutto sui dolori articolari e invalidità, ovvero a cosa si ha diritto nel caso in cui venga riconosciuta l’invalidità civile.
 - 
11/12/23

Quali sono le patologie a livello articolare che possono essere riconosciute invalidanti? Cosa è previsto in merito a dolori articolari e invalidità? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Dolori articolari e invalidità: la tabella con tutte le agevolazioni

Nella seguente tabella, elenchiamo le agevolazioni disponibili associate ai dolori articolari e invalidità, insieme ai requisiti necessari per ottenerle.

Ovviamente, le agevolazioni dipendono sempre dall’ottenimento dell’invalidità o dell’handicap e dalla percentuale di invalidità o dal grado di handicap riconosciuti. Parleremo di tutto questo dettagliatamente nei prossimi paragrafi.

Ecco intanto la tabella:

AgevolazioneDettagli e Requisiti
Esenzione ticket sanitario– Richiesta presso la ASL di residenza.
– Certificato medico che attesta la malattia.
– Esenzione completa o parziale dal pagamento del ticket per visite ed esami legati alla malattia.
Invalidità civile– Percentuale minima di riduzione della capacità lavorativa (almeno il 33%).
Visita medica, valutazione dell’INPS e assegnazione di benefici. – Esenzioni, punteggio per l’assegnazione di alloggi popolari, fornitura di attrezzature e protesi.
– L’invalidità civile al 75% dà diritto alla pensione di invalidità, quella al 100% dà diritto alla pensione di inabilità.
Riconoscimento handicap (Legge 104)– Visita medica iniziale per rilascio del certificato medico.
– Domanda all’INPS con codice generato.
– Valutazione della commissione della ASL e dell’INPS.
Agevolazioni fiscali, sociali e lavorative.
– Nessuna prestazione economica diretta.
Permessi e congedo retribuiti– Ottenibili solo con il riconoscimento dell’articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992.
– Lavoratori dipendenti, genitori di figli disabili o con parenti disabili fino al II grado.
Permessi retribuiti: tre giorni di riposo al mese e riposi giornalieri di 1-2 ore.
Congedo straordinario: massimo due anni di assenza dal lavoro retribuita (può essere richiesto solo dai lavoratori che assistono familiari disabili).
Agevolazioni fiscali sui veicoli per disabili– Persone con difficoltà motorie o indennità di accompagnamento.
– Agevolazioni fiscali sull’acquisto di veicoli adatti alle esigenze.
Detrazioni fiscali e esenzione dal pagamento del bollo.
Contrassegno invalidi– Persone con notevoli difficoltà di deambulazione.
– Richiesta al Comune.
– Parcheggio e sosta in zone normalmente vietate alla sosta. – Scadenza ogni 5 anni e rinnovo necessario.
Indennità di accompagnamento– Invalidi totali al 100%.
– Certificato medico e domanda all’INPS.
– Prestazione economica erogata dall’INPS.
Dolori articolari e invalidità: tabella con tutte le agevolazioni che si possono ottenere

Entra nella community, informati e fai le tue domande su YouTube e Instagram.

Cos’è il dolore articolare?

Prima di entrare nel dettaglio delle agevolazioni presenti in caso di dolori articolari e invalidità, cerchiamo di spiegare in maniera molto semplice di cosa stiamo parlando, dando una definizione di dolore articolare.

Il dolore articolare è una sensazione dolorosa che si manifesta in una o più articolazioni del corpo. Può essere causato da problemi all’articolazione stessa o a elementi circostanti come tendini, legamenti o capsule.

Tipicamente, il dolore è associato a gonfiore, arrossamento e aumento della temperatura nell’area interessata, spesso accompagnato da rigidità e limitazione della mobilità.

Scopri se è possibile ottenere l’invalidità civile con sindrome da stanchezza cronica e quali sono i sintomi associati a questa condizione.

Cause e fattori di rischio

I dolori articolari possono derivare da una vasta gamma di cause, tra cui traumi, infiammazioni, processi degenerativi, infezioni e altre patologie.

I dolori articolari possono risultare anche da infezioni e da una serie di altre patologie, incluse:

  • borsite;
  • tendinite;
  • tenosinovite;
  • gotta;
  • artrite psoriasica;
  • sarcoidosi;
  • spondilite anchilosante;
  • malattie sessualmente trasmissibili (come clamidia e gonorrea);
  • osteomielite;
  • malattia ossea di Paget;
  • leucemia;
  • tumore alle ossa.

Tra le condizioni che possono essere associate a dolori articolari rientrano anche: influenza, meningite, epatite, morbo di Crohn, osteoporosi, sindrome premestruale e menopausa.

Infine, l’indolenzimento articolare può presentarsi per effetto di vari farmaci, tra cui antibiotici e chemioterapici.

Come richiedere l’invalidità civile dopo l’asportazione della tiroide, qual è la percentuale massima riconoscibile e a cosa si ha diritto.

Come capire se si ha una malattia articolare invalidante

Per ottenere agevolazioni, è fondamentale stabilire la gravità della propria patologia. La prima tappa è una visita medica, durante la quale il medico rilascia un certificato medico.

Questo certificato, chiamato certificato medico introduttivo, è necessario per richiedere agevolazioni come l’invalidità civile e lo stato di handicap.

Ti spieghiamo qual è la procedura per richiedere l’invalidità civile. Qui, invece, trovi tutto sui passaggi da seguire per richiedere la Legge 104/1992.

Diritti di chi soffre di dolori articolari

Esenzione Ticket Sanitario

Le persone con patologie reumatiche e articolari possono ottenere l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per visite ed esami legati alla loro malattia. La richiesta di esenzione deve essere presentata presso la ASL di residenza, previa emissione di un certificato medico.

Ti mostriamo la tabella esenzioni ticket per invalidità, come avere il riconoscimento dell’esenzione e a quali prestazioni hai diritto.

Invalidità civile

Chi soffre di dolori articolari da malattie invalidanti può accedere al riconoscimento dell’invalidità civile.

Questo richiede una percentuale minima di riduzione della capacità lavorativa, generalmente almeno il 33%.

Il processo di richiesta prevede una visita medica, valutazione dell’INPS e l’assegnazione di benefici come esenzioni e forniture di protesi.

Le prestazioni economiche INPS si ottengono solo a partire dal riconoscimento di una percentuale di invalidità pari o superiore al 75% e le agevolazioni aumentano con l’aumentare della percentuale riconosciuta.

Ecco una lista di articoli che ti aiuteranno a conoscere meglio i tuoi diritti in base alla percentuale di invalidità riconosciuta:

Quanto prende una persona invalida al 33 per cento

Quanto prende una persona invalida al 46 per cento?

Quanto prende una persona invalida al 55 per cento

Invalidità civile con il 67%: tutte le agevolazioni

Quanto prende una persona invalida al 75 per cento?

Quanto prende una persona con invalidità all’80 per cento?

Quanto prende una persona invalida al 90 per cento

Quanto prende una persona invalida al 99 per cento

Quanto prende un invalido al 100 per cento con l’accompagnamento?

Riconoscimento handicap (Legge 104)

Chi soffre di gravi invalidità può richiedere, oltre all’invalidità civile, anche il riconoscimento dello stato di handicap secondo la Legge 104.

Ricordiamo che per l’invalidità civile viene valutata la capacità lavorativa residua della persona, mentre per l’handicap lo svantaggio sociale che deriva da una patologia o da una menomazione, riconosciute come invalidanti.

La Legge 104 riconosce agevolazioni fiscali, sociali e lavorative, ma non fornisce prestazioni economiche dirette. Il processo richiede una visita medica, domanda all’INPS e valutazione della commissione della ASL e dell’INPS.

Con il riconoscimento dell’articolo 3 comma 1 della Legge 104/92 (handicap senza connotazione di gravità) si ha diritto solo ad agevolazioni di tipo fiscale, come ad esempio quelle per l’acquisto, l’adattamento e la manutenzione dell’auto oppure per i sussidi tecnici e informatici.

Invece, con il riconoscimento dell’articolo 3 comma 3 della Legge 104 (handicap grave) si ha diritto a importanti agevolazioni lavorative, come i permessi retribuiti (assenze di 3 giorni al mese retribuite, frazionabili anche in ore) e il congedo straordinario (massimo due anni di assenza dal lavoro retribuito, concessi però solo al familiare che assiste il disabile e non al lavoratore disabile stesso.)

In questo approfondimento chiariamo le differenze tra menomazione, disabilità e handicap. Definizioni e come distinguerle.

Dolori articolari e invalidità
Dolori articolari e invalidità. Nella foto: una donna con dolori articolari

Agevolazioni auto per disabili

Chi ha difficoltà motorie o è titolare di indennità di accompagnamento può beneficiare di agevolazioni fiscali sull’acquisto di veicoli adatti alle loro esigenze, come motocarrozzette e auto per il trasporto di disabili. Questi vantaggi includono detrazioni fiscali e l’esenzione dal pagamento del bollo.

In quali casi le agevolazioni sull’auto Legge 104 sono retroattive, a chi spettano e come recuperare le somme spettanti anche dopo l’acquisto di una vettura.

Contrassegno invalidi

Le persone con notevoli difficoltà di deambulazione possono richiedere il contrassegno invalidi, consentendo il parcheggio in zone normalmente vietate alla sosta. Il contrassegno scade ogni 5 anni e deve essere rinnovato.

Contrassegno invalidi: guida a parcheggio e circolazione. Cosa si può fare e cosa è vietato? Scoprilo in questo approfondimento.

Indennità di accompagnamento

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica erogata dall’INPS e riservata agli invalidi totali al 100% non autosufficienti. Per ottenere questa indennità, è necessario un certificato medico e una domanda all’INPS.

Pensione di invalidità al 100% e accompagnamento: l’indennità spetta in automatico oppure è necessario possedere determinati requisiti?

FAQ (domande e risposte)

Chi può chiedere l’invalidità civile?

Chi ha problemi di salute gravi e non può lavorare o fa fatica a lavorare può chiedere l’invalidità civile. Bisogna avere la cittadinanza italiana o un permesso di soggiorno valido. Non tutti la ricevono: bisogna fare una richiesta e aspettare una risposta.

Come si chiede l’invalidità civile?

Per chiedere l’invalidità civile, bisogna presentare una domanda per invalidità civile all’INPS. La domanda va presentata telematicamente. Dopo, dei medici valutano il problema di salute e decidono se dare o no l’invalidità.

Quanto tempo ci vuole per avere una risposta?

Dopo che si fa la richiesta, può passare un po’ di tempo prima di avere una risposta. Ogni caso è diverso, ma di solito, ci vogliono alcuni mesi per sapere se si riceve l’invalidità civile.

Cosa fare se non si riceve l’invalidità civile?

Se l’INPS dice di no e non dà l’invalidità civile, puoi presentare ricorso per invalidità civile. Bisogna parlare con un avvocato o con un’associazione che aiuta le persone con problemi di salute. Loro possono aiutare a capire cosa fare dopo.

L’invalidità civile è per sempre?

No, l’invalidità civile non è per sempre. L’INPS può chiedere di fare una revisione dell’invalidità per vedere se la salute è migliorata o se è peggiorata. Se la salute migliora, può essere che l’invalidità civile finisca. Se la salute peggiora, può essere che si ricevano più soldi.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sull’invalidità civile:

Your Title Goes Here

Your content goes here. Edit or remove this text inline or in the module Content settings. You can also style every aspect of this content in the module Design settings and even apply custom CSS to this text in the module Advanced settings.

Entra nei gruppi

Ricevi ogni giorno gratis e senza spam i migliori articoli sull’invalidità e sulla Legge 104. Scegli il gruppo che ti interessa:

Telegram (Consigliato) / privacy

WhatsApp / privacy

Facebook

Importante:

  • Sul gruppo Telegram è possibile commentare le notizie e confrontarsi in chat;
  • Sul gruppo WhatsApp non si può scrivere, pubblichiamo noi le notizie due volte al giorno;
  • I post nel gruppo Facebook sono moderati. Pubblichiamo solo quelli utili alla comunità. I commenti sono liberi, ma controllati.

Ci riserviamo di bannare ed escludere dai gruppi persone violente/aggressive o che si comportano contro i nostri valori.