Diagnosi funzionale INPS: come funziona l’accertamento

Diagnosi funzionale INPS: come funziona l'accertamento e chi lo esegue? Ecco cosa c'è da sapere in merito.
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11/12/23

Diagnosi funzionale INPS: come funziona l’accertamento? (scopri le ultime notizie su categorie protette, Legge 104, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Cos’è la diagnosi funzionale INPS?

Per diagnosi funzionale INPS si intende la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psico-fisico della persona in situazione di handicap.

È un documento che descrive le modalità di funzionamento delle abilità del soggetto sottoposto a valutazione medica e che sintetizza tutte le informazioni necessarie all’interno di un quadro psicologico funzionale che consente di comprendere come la menomazione abbia effetto sul soggetto.

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Diagnosi funzionale ai fini lavorativi: il collocamento mirato

Ai fini lavorativi, la valutazione della disabilità è prevista dalla legge numero 68 del 1999, il cosiddetto collocamento mirato, che si pone come obiettivo l’agevolare l’inserimento delle persone con disabilità nel mondo del lavoro.

L’accertamento si affianca a quello a cui la persona con disabilità si sottopone per comprendere il grado di riduzione della capacità lavorativa (invalidità civile) e a quello con cui si certifica la condizione di handicap.

Come avviene l’accertamento della diagnosi funzionale?

A redigere il verbale di diagnosi funzionale è la commissione medica dell’Asl. La domanda di accertamento ai sensi della legge numero 68 del 1999 deve essere presentata dall’interessato o dal legale rappresentante (genitore, tutore, amministratore di sostegno) all’INPS, tramite procedura telematica, accedendo al sito dell’INPS con una delle credenziali personali (SPID, CIE, CNS) oppure facendosi aiutare da patronati o associazioni di categoria abilitate.

L’interessato verrà convocato per la visita di controllo tramite lettera.

Diagnosi funzionale INPS e compatibilità delle mansioni

In caso di aggravamento delle condizioni di salute o di importanti variazioni dell’organizzazione del lavoro, il lavoratore con disabilità può richiedere che venga accertata la compatibilità delle mansioni a lui affidate con il proprio stato di salute. L’interessato dovrà inoltrare domanda al Servizio Medicina Legale dell’ASL.

Allo stesso tempo, anche il datore di lavoro può chiedere che vengano accertate le condizioni di salute del dipendente con disabilità per comprendere se, a causa delle sue minorazioni, possa continuare o meno a essere impiegato presso l’azienda. Per inoltrare la domanda, utilizzare l’apposito modulo riportato nella sezione ‘Documenti‘.

Chi può richiedere l’accertamento per il collocamento mirato?

L’accertamento delle condizioni di disabilità nell’ambito del collocamento mirato è riservato alle persone:

  • invalide civili con percentuale di invalidità uguale o superiore al 46 per cento;
  • cieche civili (ciechi assoluti; ciechi parziali, con visus non superiore a 1/20) e ipovedenti gravi (visus non superiore a 1/10);
  • sorde;
  • invalide civili di guerra (secondo quanto stabilito dalla legge numero 296 del 2006 e dai successivi regolamenti).

L’accertamento è eseguito dalle stesse commissioni che operano presso le Asl ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, integrate da un operatore sociale e un esperto, secondo le modalità stabilite nel decreto del presidente del consiglio dei ministri del 13 gennaio 2010.

Lavoratori disabili: le distinzioni

Le categorie di lavoratori con disabilità si distinguono in:

  • invalidi civili;
  • invalidi del lavoro INAIL;
  • invalidi di guerra e per causa di servizio.

Per quanto riguarda gli invalidi civili, ai fini del collocamento mirato, anche gli invalidi totali (100%) senza o con accompagnamento hanno diritto alla valutazione delle residue capacità lavorative e quindi ad accedere al lavoro e/o a percorsi di inserimento mirato, nel caso in cui la valutazione abbia effetti positivi.

La commissione dell’Asl è chiamata a formulare una diagnosi funzionale della persona con disabilità, per individuare le sue capacità per un eventuale collocamento mirato al lavoro.

La valutazione si conclude con una relazione conclusiva, frutto di una valutazione globale della persona con disabilità alla quale contribuisce anche la definizione del profilo socio-lavorativo della persona con disabilità (informazioni relative all’ambiente di vita e sociale e al percorso educativo-formativo della persona) oltre che la definizione della diagnosi funzionale.

Diagnosi funzionale INPS
Diagnosi funzionale INPS: in foto un giovane sottoposto a visita medica.

Faq sul collocamento mirato

È possibile rinunciare al collocamento mirato?

Sì, è possibile fare rinuncia al collocamento mirato. Il collocamento mirato, infatti, non è un obbligo ma un’opportunità per il lavoratore disabile. Non essendo un obbligo, hai la possibilità di iscriverti e di cancellarti dal collocamento mirato in qualsiasi momento, senza alcun tipo di problema ma rinunciando, ovviamente, a tutti i diritti ad esso collegati.

Quali sono le conseguenze della rinuncia al collocamento mirato?

Chi decide di rinunciare al collocamento mirato rinuncia a tutti i diritti ad esso collegati. Questo significa che non potrà più beneficiare delle opportunità offerte dal sistema di collocamento mirato nella ricerca di un lavoro.

Qual è il limite minimo di assunzioni di categorie protette nell’ambito del collocamento mirato?

A stabilirlo è la legge numero 68 del 1999, all’articolo 3. I datori di lavoro pubblici e privati hanno l’obbligo di assumere:

  • un lavoratore disabile se occupano dai 15 ai 35 dipendenti;
  • 2 lavoratori disabili se occupano dai 36 ai 50 dipendenti;
  • il 7% dei lavoratori occupati con disabilità, se occupano più di 50 dipendenti e almeno un lavoratore di cui all’articolo 18, della legge numero 68 del 1999 (in aziende con oltre 150 dipendenti occupati, i lavoratori ex articolo 18 sono l’1% della base di computo).

L’obbligo di assunzione dei lavoratori appartenenti alle categorie protette deve essere rispettato a livello nazionale.

Quali agevolazioni spettano per l’assunzione di disabili?

I datori di lavoro che assumono lavoratori disabili possono beneficiare di uno sgravio contributivo di 36 mesi e in misura variabile in base alla percentuale di riduzione della capacità lavorativa del lavoratore impiegato.

Che cos’è il prospetto informativo?

I datori di lavoro pubblici e privati, con un numero di dipendenti occupati superiori a 15 unità, hanno l’obbligo (ma solo se vi sono state variazioni nella situazione occupazionale) di inviare agli uffici competenti un prospetto informativo sulla loro situazione occupazionale, ogni anno, entro il 31 gennaio.

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